I MEDICI E LA PESTE

 La comparsa nel 1347-1350 della prima epidemia di peste mise subito in grande difficoltà il sapere medico medievale. Uno dei più celebri testi medici il "REGIME SANITATIS SALERNI", aveva dato una sistemazione compiuta alla teoria degli umori descritta da concetti facili da imparare a memoria. Infatti il sangue, la collera, la flegma e la melanconia (gli umori del corpo umano) corrispondevano ai quattro elementi basilari del mondo (aria, acqua, fuoco e terra); perciò quando lo squilibrio è a favore di uno degli umori abbiamo delle vere e proprie malattie, ma purtroppo la teoria umorale non ebbe efficacia contro la peste. Nel 1350, i medici parigini enunciarono che la peste non era contagiosa ma si verificava a causa di straordinarie condizioni ambientali. Si pensava infatti che alcuni pianeti entrando in congiunzione fra loro, potevano sviluppare influssi pericolosi per la terra. Così stando le cose non c'era difesa contro la peste. Con il Consilio contro la pestilenza, pubblicato nel 1481 il medico Marsilio Ficino affermò che il pericolo era soprattutto nei luoghi caldi-umidi e sapeva che di fronte alla peste le teorie valevano fino ad un certo punto. Il suo trattato si concludeva con:"Fuggi presto e lontano dal luogo pestilenziale e torna tardi".

 

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