LA CANDELA

 

A) COME E' FATTA

Qui affianco è proposta la foto di una candela e ad ogni parte è associata il proprio nome. Partiamo dall'alto. Il nottolino è quel pezzittino che viene sempre venduto insieme alla candela e che può essere smontato. Questo perchè alcune pipette ne hanno bisogno mentre altre no. Per rimuoverso si può tranquillamente agire con una pinza e tenendo la candela solo con le mani: infatti non è molto duro da togliere. Passiamo ora al punto più importante della candela: l'elettrodo centrale, il quale è completamente rivestito dalla ceramica isolante utile per evitare perdite gravose dell'elettrodo, che infatti deve "contenere" fino a 20.000 volt! La copertura in ceramica ricopre completamente l'elettrodo, anche nella parte in mettallo. Parte in metallo che inizia con l'esagono, utile ovviamente per il fissaggio all'interno della testata con la chiave (21 a candela). Sotto troviamo una indispensabile guarnizione in metallo anch'essa (che serve ovviamente per evitare qualsiasi entrata di aria o fuoriuscita di carburante attraverso la testata. Tale guarnizione è posta intorno alla radice filettata, che serve per fissare la candela in maniera stabile all'interno della testata (ovviamente girando prima a mano e poi con la chiave che agisce sull'esagono). Proprio da un lato della radice filettata parte l'elettrodo laterale, indispensabile per l'esplosione: questo infatti non si carica in nessun modo, mentre quello centrale invece si carica con i suddetti 20.000 volt ed è proprio questa differenza di potenziale (il potenziale in un campo elettrico si misura appunto in volt) a far scoccare la scintilla. Ops qui sto già passando al come funziona.

Per concludere il come è fatta riporto qualche dato:

Bhe, giusto per la cronaca, la candela nell'immagine è una NGK B9-EG.

 

B) COME FUNZIONA

Al momento oppurtuno (che è stabilito con l'anticipo, che nel karting è fisso) l'impianto di accensione manda tutta l'energia accumulata alla parte più alta dell'elettrodo centrale (dove vi è il nottolino insomma) e da lì in un attimo (bhe proprio un periodo di tempo infinitamente piccolo) arriva all'estremo opposto e quindi passando all'eletrodo laterale si produce la scintilla. Il tratto tra i due elettrici sembra molto piccolo, in realtà serve una quantità immensa di volt per far avvenire la scintilla: per questo la tensione è così alta. Ma ricordiamo che ad ogni esplosione la temperatura aumenta di molto, e per abbassarla (per poter poi effettuare un altro scoppio senza raggiungere temperature altissime) la candella sfrutta tutte le possibilità di dissipazione del calore: Il ruolo più alto lo gioca la radice che attraverso la testata smaltisce molto, ma anche la parte in ceramica è in continuazione attraversata da aria fredda che la raffredda.

 

C) IN PRATICA

Fino adesso abbiamo spiegato il modo in cui la candela funziona e come è fatta, descrivibile come un discorso teorico. In realtà questo discorso è importante per poi capire come reagisce la candela, come risolvere problemi, ecc. ecc. Dal punto di vista pratico poi, l'unica cosa che vi interessa sapere quando comprate la candela, è il grado termico. Varia all'incirca dai 280° ai 340° e se aumentante il grado termico vuol dire che la candela dissipa più velocemente il calore, quindi resta più fredda; al contrario resta più calda. In linea teorica voi dovreste conoscere il grado termico richiesto dal vostro motore, in linea pratica poi tale regolazione varia anche in base a condizioni climatiche. In linea praticissima si scegli in base al rapporto sicurezza/prestazioni. Una candela con grado termico minore comporta l'aumento di temperatura a cui lavora il motore, quindi aumenta il rischio di grippaggio e foraggio del motore; in compenso tale candela brucia meglio i residui di olio e combustibile e quindi migliora le prestazioni; si utilizza quindi una candela calda (con basso grado termico) per esempio se si vuole andare piano, con il motore a bassi regimi: se non dico una gran cavolato per esempio in un rodaggio (almeno la prima parte) e, per esempio, col bagnato (dove le temperature dovrebbero restare più basse). Le candele ad alto grado termico sono da una parte molto più sicure perchè tengono lontani grippaggi e forature (sempre tenendo presente di avere una buona carburazione), ma da una parte si rischia di ingolfare il motore o comunque di sporcare la candela e quindi compromettere la combustione con logico crollo delle prestazioni; questo soprattutto procedendo a bassi regimi. Insomma usate questa candela se volete tirare il kart rischiando poco o se comunque avete la fobia di grippaggi e forature del pistone. In quest'ultimo caso bisogna comunque piazzare un ottima carburazione, perchè se appare appena un po' grassa le prestazioni crollano. Alla fine credo che la cosa migliore sia il compromesso, con una candela sul grado termico di 310°. Già ma come sapere il grado termico? semplice, basta chiederlo a chi vende le candele, ma siccome alla fine le candele che si vendono sono le NGK e le BOSCH, eccovi tabellina con modello di candela e grado termico.

 

MARCA MODELLO GRADO TERMICO
BOSCH W08-CS 290° (rischiosa - da usare con temperature basse)
BOSCH W07-CS 310° (miglior compromesso - lieve rischio)
NGK B9-EG 310° (miglior compromesso - lieve rischio)
NGK B10-EG 340° (più sicura ma a rischio di ingolfamenti)

 

 

D) COSA SI CAPISCE DALLA CANDELA

La candela è molto utile per capire se avete una corretta carburazione, aldilà del comportamento in pista. Per capire questa cosa dalla candela dovete seguire una facile procedura: scaldate il motore e cercate la solita carburazione ideale. Quando credete di averla trovata piazzate un bel giro veloce (tirando insomma) come piazzereste un giro in gara: a termine di tale giro rientrare immediatamente ai box senza rallentare per quanto possibile! non intendo di entrare come pazzi nel box ma di non andare piano per un tratto prima di fermarsi, tipo percorrere un giro di defaticamento. Fermatevi e smontate la candela (attenzione al calore! Sarà molto calda): ora che l'avete smontata guardate gli elettrodi e la punta dell'isolante:

 

E) MANUTENZIONE

La candela non richiede in genere manutenzione, almeno se ben tenuta. Semplicemente dopo averla usata per un lungo periodo si usura molto e va sostituita. Ma è piuttosto difficile arrivare a tanto: infatti o succede qualche danno per carburazione magra oppure la candela si imbratta in maniera eccessiva per carburazione grassa. In quest'ultimo caso, attenzione: praticamente tutti vi diranno di cambiarla, in realtà spesso non serve. Infatti una candela imbrattata spesso è riutilizzabile: basta pulirla con un compressore e un po' di carta vetrata nella zona del contatto tra gli elettrodi. Quindi si rimonta e, con una carburazione un po' smagrita per il primo mezzo giro, si tenta di rimettere il kart in moto. Se parte, dopo il primo mezzo giro, ripristinare la corretta carburazione (appena un po' più magra magari) e tirare un giro il kart: cioè dovrebbe essere sufficiente a far tornare la candela praticamente nuova. Questo almeno se non cercate le prestazioni massime in assoluto: ovviamente non si fa un operazione del genere in gara. Se comunque il kart facesse fatica a ripartire (proprio non si riesce), la candela è da buttare. E soprattutto non esagerare con i tentativi di farlo partire, pena sarà l'ingolfamento. La sostituzione della candela è estremamente facile: si svita la vecchia con chiave a tubo (o cricchetto), si prende la nuova e (magari con un po' di grasso sulla filettatura) la si avvita. Attenzione a prendere il giusto filetto, si rischi anche di rovinare il filetto della testata che poi sarebbe da buttare. Stringere la candela a mano finchè si risce, quindi chiuderla ancora di mezzo giro con una chiave (fermarsi prima del mezzo giro se appare estremamente dura, in caso contrario anche un po' dopo).

Una sola cosa da ricordarsi sulla candela: a freddo con il motore a basso regime tenderà sempre ad imbrattarsi. Per tale ragione nei giri in cui si scalda il motore a basso regime o bisogna smagrire un po' rispetto alla norma (nel caso non abbiate ancora trovato la carburazione) oppure bisogna stringere un po' il tubo che porta la benzina al carburatore: potete vedere che lo fanno tutti i piloti nelle competizioni importanti (ma anche in quelle minori) proprio tenendo il tubo in mano. Attenzione però a non chiuderlo troppo. E con ciò ho concluso.

 

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