Come accennato nell'introduzione dell'opera, quando si scrivono documenti a carattere tecnico in lingua italiana, è difficile essere comprensibili, coerenti e anche corretti secondo le regole della lingua. Inoltre non si può nemmeno contare sulla presenza di una qualche autorità in grado di dare risposte a dei quesiti sul modo giusto di definire o di esprimere qualcosa.
Nel capitolo
100 sono raccolti dei punti di riferimento, tuttavia resta aperto il problema della terminologia da adoperare. Attualmente, esiste la lista it@li.org
che si occupa di discutere i problemi legati alle traduzioni di documenti come HOWTO, pagine di manuale e messaggi dei programmi GNU. La traduzione è una cosa differente dallo scrivere qualcosa di nuovo in italiano, e comunque, la sensibilità e le scelte di ognuno possono essere diverse.
In questa appendice si raccolgono solo alcune annotazioni sulle forme espressive usate o che potrebbero essere usate in futuro in questa opera (nel tempo sono cambiate molte cose in questo documento, e dovrebbero cambiarne ancora molte altre). Tra le annotazioni ci sono dei commenti che a volte riassumono discussioni apparse nella lista già menzionata.
Di solito queste cose non si scrivono nei libri normali, forse perché non si vuole mostrare apertamente la propria incertezza. Sono sempre graditi i commenti riferiti al contenuto di questa appendice e a tutto il resto dell'opera. :-)
Nelle annotazioni delle sezioni seguenti, appaiono alcune sigle che hanno un significato molto semplice:
m. -- maschile; | |
f. -- femminile; | |
s. -- singolare; | |
inv. -- invariato al plurale; | |
agg. -- aggettivo. |
In informatica si utilizzano delle unità di misura e dei moltiplicatori ben conosciuti, ma senza uno standard simbolico ben definito. Nel testo di questo documento si usano le convenzioni seguenti.
byte, Kbyte, Mbyte, Gbyte l'unità byte viene indicata al minuscolo, di seguito al suo moltiplicatore eventuale. In particolare: «K» sta per 2^10 = 1024; «M» sta per 2^20 = 1048576; «G» sta per 2^30 = 1073741824. L'unità di misura, con il suo moltiplicatore, viene indicata dopo e staccata dalla quantità a cui si riferisce. | |
bps, Kbps, Mbps l'unità bps (Bit Per Second) viene indicata al minuscolo, di seguito al suo moltiplicatore eventuale. Come nel caso dei byte, le lettere «K» e «M» stanno rispettivamente per 2^10 e 2^20. | |
Hz, kHz, MHz, GHz l'unità Hz (Hertz) viene indicata nel modo che si vede, di seguito al suo moltiplicatore eventuale. In questo caso si utilizzano i moltiplicatori di fisica: «k» sta per 10^3 = 1000; «M» sta per 10^6 = 1000000; «G» sta per 10^9 = 1000000000. È importante ricordare che la lettera «k» deve essere minuscola. | |
Em L'unità Em rappresenta la larghezza di una lettera «m» nell'ambito del sistema di composizione tipografica utilizzato. Viene indicata nel testo in questo modo, con l'iniziale maiuscola, per evitare confusione. |
Sono considerati acquisiti in italiano i termini tecnici elencati nella tabella 193.1. In quanto tali, sono indicati nel testo dell'opera, e nel sorgente stesso, senza enfatizzazioni tipografiche.
bit | s. m. inv. |
byte | s. m. inv. |
computer | s. m. inv. -- meglio «elaboratore» |
console | s. f. inv. |
directory | s. f. inv. |
sottodirectory | s. f. inv. |
file | s. m. inv. |
hardware | s. m. inv. |
input | s. m. inv. |
mixer | s. m. inv. |
modem | s. m. inv. |
monitor | s. m. inv. |
mouse | s. m. inv. |
output | s. m. inv. |
routine | s. f. inv. |
subroutine | s. f. inv. |
software | s. m. inv. |
timer | s. m. inv. |
zoom | s. m. inv. |
Inoltre, i termini che ormai sembrano far parte del linguaggio tecnico italiano in modo irrimediabile, sono annotati nella tabella 193.2. Anche questi appaiono nel testo dell'opera senza enfatizzazioni tipografiche, ma nel sorgente sono delimitati in modo da poter essere riconoscibili.
anycast | agg. |
applet | s. m. inv. |
array | s. m. inv. |
bridge | s. m. inv. |
gateway | s. m. inv. |
router | s. m. inv. |
broadcast | agg. |
bus | s. m. inv. |
cast | s. m. inv. |
client/server | s. m. inv. |
crontab | s. m. inv. -- file di Cron |
dot-clock | s. m. inv. |
driver | s. m. inv. |
escape | s. m. inv. / agg. |
feed | s. m. inv. -- Usenet |
filesystem | s. m. inv. |
firewall | s. m. inv. |
fuzzy | agg. -- logica |
hash | s. m. inv. -- array associativi di Perl |
inode | s. m. inv. |
join | s. m. inv. -- basi di dati |
kernel | s. m. inv. |
link | s. m. inv. -- compilazione |
linker | s. m. inv. -- compilazione |
link-local | agg. |
login | s. m. inv. -- solo quando non è possibile parafrasare |
logout | s. m. inv. -- solo quando non è possibile parafrasare |
magic number | s. m. inv. |
memoria cache | s. f. inv. |
multicast | agg. |
node-local | agg. |
news | s. f. inv. |
organization-local | agg. |
password | s. f. inv. |
pipe | s. f. inv. |
pipeline | s. f. inv. |
pixel | s. m. inv. |
proxy | s. m. inv. |
record | s. m. inv. |
script | s. m. inv. |
shell | s. f. inv. |
subshell | s. f. inv. |
site-local | agg. |
socket | s. m. inv. |
standard input | s. m. inv. |
standard output | s. m. inv. |
standard error | s. m. inv. |
task | s. m. inv. -- se possibile, meglio parafrasare |
unicast | agg. |
utility | s. f. inv. -- meglio «programma di utilità», o «utilità» |
Le regole per la definizione del genere maschile o femminile per un termine tecnico proveniente dalla lingua inglese, che viene usato così com'è in italiano, sono molto vaghe. Inoltre, i termini inglesi che vengono incorporati nell'italiano vanno usati generalmente al singolare, anche quando esprimono quantità multiple.
UT, universal time <---> tempo universale |
Nelle sezioni seguenti sono annotati alcuni termini tecnici in lingua inglese e le loro traduzioni o traslazioni possibili in italiano, assieme a qualche commento. Le sezioni servono a distinguere i contesti.
L'asterisco che appare a fianco di alcune definizioni, serve a indicare quelle più deboli, o che comunque sono evidenziate nel sorgente (e non nella composizione finale).
pipe, pipeline Vedere 193.3.1. | |||||||||
foreground (process) ---> (processo) in primo piano * Dal momento che l'uso in questa forma non è molto diffusa, anche se è abbastanza intuitiva, è opportuno indicare tra parentesi il termine originale in inglese almeno la prima volta. | |||||||||
background (process) ---> (processo) sullo sfondo * Purtroppo, questa forma non è comprensibile immediatamente, per cui si rende necessario riproporre tra parentesi il termine originale in inglese almeno la prima volta, e quando il contesto lo richiede per chiarezza. | |||||||||
task Vedere 193.3.1. | |||||||||
multitasking ---> multiprogrammazione ---> in multiprogrammazione * Si tratta di un termine italiano di tipo accademico; probabilmente potrebbero andare bene forme del tipo «sistema che opera in multiprogrammazione» o semplicemente «sistema in multiprogrammazione», per tradurre il concetto di «sistema multitasking». | |||||||||
runlevel ---> livello di esecuzione * | |||||||||
exit status ---> valore di uscita * | |||||||||
Init ---> procedura di inizializzazione del sistema * La definizione riguarda il sistema che controlla sia l'avvio che l'arresto del sistema.
| |||||||||
shutdown ---> arresto del sistema | |||||||||
spool ---> coda La traduzione non è perfetta, ma rappresenta il concetto. | |||||||||
print job ---> processo di stampa * | |||||||||
log ---> registro ---> registrazione degli eventi *
|
memoria cache Vedere 193.3.1. | |
buffer ---> memoria tampone * La traduzione di buffer con «tampone» è interdisciplinare. Il termine buffer, tradotto con «tampone», si usa persino in chimica e biologia, e il concetto sottostante è simile. Tuttavia, è meglio se quando si scrive si pensa che chi legge non sia necessariamente al corrente di questa ambivalenza, per cui conviene ricordare tra parentesi il termine inglese. | |
swap ---> scambio * Il contesto deve servire a comprendere il significato della parola «scambio». Per esempio: scambio della memoria, area di scambio (della memoria), partizione di scambio (della memoria) file di scambio (della memoria),... | |
nvram ---> memoria non volatile |
slot ---> alloggiamento Il termine slot può avere diverse traduzioni a seconda del contesto, pur restando nell'ambito dell'hardware. Per esempio, potrebbe essere espresso come «connettore» e anche «zoccolo», se si intende fare riferimento proprio al sistema di contatti e non anche allo spazio e alle guide delle schede che vi vengono inserite. | |
controller ---> unità di controllo, scheda di controllo * La distinzione tra «scheda» e «unità», viene fatta per poter esprimere sia il caso in cui si tratti proprio di una scheda distinta che quello in cui il circuito relativo è inserito nella stessa scheda madre. | |
terminale a caratteri, terminali a caratteri | |
adapter, driver (inteso come unità hardware) ---> adattatore Questo è il caso di un'interfaccia hardware di qualche tipo, specialmente quando si tratta di una scheda. Si potrebbe parlare di «adattatore SCSI», «adattatore grafico»,... |
tab ---> carattere di tabulazione | |
newline ---> codice di interruzione di riga * Questa forma così prolissa serve a indicare il codice necessario a terminare una riga di un file di testo normale, in base alle esigenze del sistema operativo o comunque secondo il contesto. Ciò senza usare il termine newline, che a volte alcuni autori di lingua inglese utilizzano per identificare precisamente il codice <LF>, indipendentemente da qualunque circostanza. | |
codice di escape Quando si tratta di una sequenza di escape che rappresenta qualcosa che esprime un codice speciale, come quello che non ha una corrispondenza simbolica (non è stampabile). | |
sequenza di escape Rappresenta qualcosa che si esprime con un carattere di «escape» iniziale, seguito da qualcosa d'altro. In generale, viene usata questa espressione in tutti i casi esclusi quelli in cui la sequenza di escape serve a rappresentare un codice particolare. |
La tabella 193.3 raccoglie i nomi che sembrano più appropriati per i tasti delle tastiere comuni.
Originale inglese | Definizioni possibili in italiano |
Esc, Escape | Esc |
Return | Invio |
Ctrl, Control | Ctrl, Controllo |
Meta | Meta |
Alt | Alt |
Alt Gr | AltGr, Alt Gr |
Shift | Maiuscole |
Shift-lock | Fissa-maiuscole |
Compose | Comp, Composizione |
PgUp | Pagina su |
PgDn | Pagina giù |
Home | Inizio |
End | Fine |
Ins, Insert | Ins, Inserimento |
Del, Delete | Canc, Cancellazione |
Num Lock | BlocNum |
Scroll Lock | BlocScorr |
Print Screen | Stampa |
F1, F2,... | F1, F2,... tasti funzione, tasti funzionali |
Tab | Tabulazione -- per la dattilografia è «tabulatore» |
Space | Barra spaziatrice, barra spazio, spazio |
patch (file) ---> file di differenze * Trattando di patch si può parlare anche di «modifiche», «variazioni», «aggiornamenti» e simili, in base al contesto. Tuttavia, viene usata prevalentemente la definizione «file di differenze» come sostituto di «file di patch». Quando si «applicano», si fa riferimento prevalentemente a «modifiche», senza richiamare nuovamente il termine «differenze». | |
regular expression ---> espressione regolare * |
magic number Vedere 193.3.1. | |||||||||||
record Vedere 193.3.1. | |||||||||||
standard input, standard output, standard error Vedere 193.3.1. | |||||||||||
database ---> base di dati, basi di dati In italiano si utilizza solo quando si tratta veramente di database, ovvero di relazioni. | |||||||||||
database ---> elenco, registro Quando il termine database viene usato in modo improprio, potrebbe essere corretto l'uso di altri termini in funzione del contesto. | |||||||||||
data type ---> tipo di dati, tipi di dati | |||||||||||
checksum - -> codice di controllo * Il checksum indica letteralmente una «somma di controllo», solo che nel tempo si è esteso il suo significato includendo anche altre forme di controllo basate su operazioni di tipo diverso. A seconda delle circostanze si possono distinguere traduzioni differenti, che servono a precisare il tipo di controllo che viene attuato attraverso il checksum.
| |||||||||||
MD5 digest, MD5 message digest - -> firma MD5 In un certo senso, un MD5 digest è un riassunto matematico di un messaggio, e questo fatto dovrebbe giustificare il motivo dell'utilizzo del termine digest. Oltre a questo, la stessa sigla «MD» sta per Message Digest. | |||||||||||
upload/download ---> carico/scarico I termini inglesi upload e download dovrebbero derivare dalle operazioni di carico e scarico delle merci dai mezzi di trasporto. |
I nomi attribuiti ai tipi di dati di ogni specifico linguaggio di programmazione, non possono essere tradotti, perché si tratta di parole chiave. Tuttavia, in un ambito discorsivo, ha senso utilizzare delle definizioni comprensibili. La tabella 193.4 mostra un elenco di quelle più comuni.
char | carattere |
int | intero |
float | a virgola mobile (singola precisione) |
double | a virgola mobile e doppia precisione |
I nomi delle strutture di controllo del flusso e delle altre istruzioni che condizionano il flusso delle istruzioni, può essere tradotto in alcuni casi, riferendosi al comportamento delle istruzioni a cui si fa riferimento. La tabella 193.5 riassume queste possibilità.
go to | salto incondizionato |
if | condizione, struttura condizionale |
switch, case | selezione |
while | iterazione, ciclo iterativo |
until | iterazione, ciclo iterativo |
for | iterazione enumerativa, ciclo enumerativo |
break | salto, interruzione |
array Vedere 193.3.1. | |
script Vedere 193.3.1. | |
stream ---> flusso * In questo caso, si fa riferimento allo stream che rappresenta un file aperto in C. Si distingue tra file aperto e file vero e proprio per il fatto che uno stesso file può essere stato aperto più volte all'interno di un programma. | |
filehandle ---> flusso di file - -> flusso * In questo caso, si fa riferimento a ciò che rappresenta un file aperto in Perl. Valgono le stesse considerazioni fatte per il caso dello stream, in C. | |
makefile ---> file-make * Questa definizione ha il vantaggio di essere comprensibile anche per chi utilizza abitualmente la definizione originale: makefile. |
directory Vedere 193.3.1. | |||||||
inode Vedere 193.3.1. | |||||||
link ---> collegamento *
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mount ---> montaggio - -> innesto - -> collegamento * | |||||||
unmount ---> smontaggio - -> distacco * | |||||||
mount point ---> punto di innesto * | |||||||
directory di innesto * | |||||||
to mount ---> montare | |||||||
to unmount ---> smontare | |||||||
home directory ---> directory personale * Questa traduzione può andare bene solo quando si tratta di una directory riferita a un utente umano, e non a un utente fittizio di sistema ( | |||||||
root directory ---> directory radice * | |||||||
root filesystem ---> filesystem principale | |||||||
root partition ---> partizione principale * | |||||||
path, pathname ---> percorso I termini path e pathname, quando riguardano il percorso di un file o di una directory, hanno una sottile differenza che non sempre viene tenuta in considerazione nel modo corretto: il pathname dovrebbe essere un percorso che contiene l'informazione dell'oggetto finale (il file o la directory finale che si vuole indicare); il path dovrebbe essere il percorso della directory che contiene un oggetto a cui si fa riferimento. A seconda dell'opportunità o meno, si può usare anche la forma «nome di percorso». | |||||||
ramdisk, RAM disk ---> disco RAM * | |||||||
backup ---> ? La parola backup è il classico esempio di termine conciso e ambiguo della lingua inglese. Per tradurlo occorre utilizzare definizioni differenti a seconda del contesto. Segue un elenco di definizioni che potrebbero essere utilizzate a seconda del contesto particolare, e a seconda del gusto del momento.
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Linux native (partition) ---> (partizione) Linux-nativa * |
user ---> utente, utilizzatore Vale la pena di distinguere tra l'utente inteso come entità che accede al sistema, rispetto all'utilizzatore (umano) di qualcosa. | |||||||||||||||||
utente comune L'utente comune dovrebbe essere inteso come l'utente di un sistema Unix che non ha privilegi particolari, ovvero un utente che non è l'amministratore (né | |||||||||||||||||
utilizzatore normale L'utilizzatore normale dovrebbe essere quella persona che utilizza un accesso o un servizio senza grandi pretese e senza competenze speciali. | |||||||||||||||||
utente normale In alcuni casi, la definizione «utente comune» non va bene, per esempio quando si parla degli utenti normali del servizio WU-FTP. | |||||||||||||||||
user name ---> nominativo-utente Si tratta del nome che un utente utilizza per identificarsi e accedere al sistema. Al nominativo-utente si abbina una password. | |||||||||||||||||
account ---> ? Il termine account non è traducibile in un modo solo per tutti i contesti in cui si può usare in inglese. Segue un elenco di definizioni che potrebbero essere utilizzate a seconda del contesto particolare, e a seconda del gusto del momento.
|
man page ---> pagina di manuale * Lo Unix AT&T aveva un manuale cartaceo, diviso in sezioni, e ciascun comando costituiva una sottosezione. La composizione del manuale avveniva attraverso Troff, ed era disponibile in linea tramite il comando Tuttavia, nonostante la giustificazione storica mostrata, si tenga presente che questa definizione non ha il consenso generale degli utenti dei sistemi che in qualche modo derivano da Unix (incluso GNU/Linux), restando così una scelta discutibile. | |
on-line help ---> guida interna | |
help ---> guida, guida interna |
desktop ---> superficie grafica * Quando il contesto è questo. | |
desktop (Gnome, KDE,...) ---> sistema grafico integrato * | |
root window ---> finestra principale * Utilizzando questa traduzione, occorre fare attenzione a non usare la stessa definizione per fare riferimento alla finestra più importante di un programma che può presentare diversi componenti su più finestre. | |
screen saver ---> salva-schermo | |
window manager ---> gestore di finestre * | |
stazione grafica * X utilizza una definizione un po' contradditoria dei componenti di ciò che qui viene chiamato stazione grafica. Con questa definizione si fa riferimento al servizio offerto da un server X, e in tal modo se ci sono più server X in funzione, ci sono altrettante stazioni grafiche virtuali, esattamente come accade per le console virtuali. In generale, X fa riferimento al display per indicare la stazione grafica, solo che poi, quando si tratta di indicare anche lo schermo, si utilizza l'opzione o la variabile di ambiente omonima, mentre in questo caso sarebbe opportuno parlare di «schermo» in modo preciso. |
bridge Vedere 193.3.1. | |
router Vedere 193.3.1. | |
gateway Vedere 193.3.1. | |
proxy Vedere 193.3.1. | |
route ---> instradamento | |
to route ---> instradare | |
regola di instradamento * Una voce nella tabella degli instradamenti. | |
UNIX domain socket ---> socket di dominio UNIX - -> socket di tipo UNIX * Meglio la prima delle due possibilità | |
to forward ---> inoltrare In generale è questa la traduzione corretta, a parte una situazione particolare: nella posta tradizionale, quando una corrispondenza deve essere inviata a un indirizzo diverso da quello stabilito originariamente, questa «viene proseguita». Infatti, il problema si pone nel momento della consegna della corrispondenza: il postino viene a sapere che il destinatario ha cambiato indirizzo, oppure la stessa persona che l'ha ricevuta la reimbuca dopo aver modificato l'indirizzo di destinazione. Di conseguenza, sarebbe giusto dire che «si prosegue» un messaggio di posta elettronica quando questo, una volta giunto alla sua destinazione prevista, viene rinviato a un'altra destinazione. | |
link (HTML) ---> riferimento (ipertestuale) | |
link (IPv6) ---> collegamento di rete * | |
computer host ---> elaboratore host, host - -> nodo di rete, nodo - -> stazione In questo caso si tratta di un elaboratore connesso in rete che in qualche modo ospita qualche servizio. Dal momento che a volte è difficile essere precisi, si potrebbe estendere l'uso del termine host anche a un client. La possibilità di definire la cosa come «nodo di rete» o solo nodo potrebbe rendere l'idea in modo tanto vaga quanto il significato che si dà normalmente al termine host. *1* *2* In italiano si utilizza anche il termine «stazione», seguito da un aggettivo che ne specifica il comportamento. Per esempio, nel capitolo dedicato alla realizzazione di host diskless si parla di stazioni diskless. | |
nodo di rete, nodo * Quando si fa riferimento a un indirizzo nella rete, senza specificare il ruolo che ha ciò che vi corrisponde. | |
netmask ---> maschera di rete (IPv4) * Non vengono segnalate le abbreviazioni contenenti solo la parola «maschera». | |
name server - -> servizio di risoluzione dei nomi * La traduzione fatta in questo modo cambia un po' il contesto: name server è un nodo che offre un servizio e non il servizio in sé. Quando si vuole fare riferimento proprio al nodo, si può parlare di server DNS. | |
root domain ---> dominio principale * Il dominio di «primo livello» è quello che segue immediatamente quello principale: | |
packet driver ---> driver di pacchetto Si tratta del programma Dos utilizzato per comandare l'interfaccia di rete in modo da offrire ad altri programmi l'accesso alla stessa, attraverso un IRQ software. | |
format prefix (IPv6) ---> prefisso di formato * Rappresenta l'idea di maschera di rete del sistema IPv6. | |
interface identifier (IPv6) ---> identificatore di interfaccia | |
group identifier (IPv6) ---> identificatore di gruppo | |
mirror ---> sito speculare, riproduzione speculare * |
specie (alfabetica) Si tratta di una classificazione dei caratteri in base al tipo di linguaggio per cui sono fatti: latino, cirillico, greco,... | |||||||
family - -> famiglia di caratteri - -> stile Lo stile è una forma di classificazione estetica di un carattere, ed è contrassegnato da un nome, come per esempio il Times. Il termine stile va bene fino a quando si resta all'interno di una stessa specie. Alle volte ci sono delle font family che si riferiscono a specie differenti, come il tipo Symbol, o Dingbats. La definizione «famiglia di caratteri» potrebbe andare bene nel caso si voglia mantenere la stessa ambiguità. Questa definizione, famiglia di caratteri, viene anche usata effettivamente, però bisogna ricordare che nel linguaggio tipografico tradizionale italiano, la «famiglia» si riferisce precisamente a un gruppo stilistico con piccole varianti rispetto allo stile a cui appartiene. Bisogna fare attenzione. | |||||||
serie, variante seriale La serie è la diversificazione formale di uno stesso stile alfabetico. All'interno di uno stile, una serie può essere una variante di forma: il tondo, il corsivo, il neretto,... | |||||||
forma La forma del carattere: il tondo contrapposto al corsivo, il chiaro contrapposto al neretto, e altre varianti (inclinato, chiarissimo, nero, nerissimo, ecc.).
| |||||||
body size ---> corpo L'altezza del carattere. | |||||||
interlinea Tecnicamente è la distanza tra le righe che si aggiunge alla distanza minima in funzione del corpo del carattere utilizzato. Tuttavia, con questo termine si fa spesso riferimento alla distanza tra le basi di una riga e della successiva (dattilografia). | |||||||
foudry ---> fonderia | |||||||
serif ---> grazie, terminali In italiano, il termine si usa generalmente al plurale. | |||||||
sans serif ---> lineare Si tratta di uno stile senza grazie. | |||||||
collezione alfabetica La distinzione tra maiuscole e minuscole. | |||||||
font ---> tipo di carattere ---> fonte tipografica, fonte di caratteri ---> fonte ---> tipoplesso Il termine font non corrisponde esattamente a qualcosa di ben definito nella tradizione della terminologia tipografica italiana, di conseguenza, la traduzione con il termine «fonte» e i suoi vari abbinamenti è solo una forma di derivazione dall'inglese, altrettanto ambigua. Il termine tipoplesso, sembrerebbe essere il più appropriato dato il suo significato effettivo (plesso tipografico), solo che si tratta di qualcosa che risulterebbe incomprensibile ai più. La scelta di usare la definizione «tipo di carattere» può essere motivata da un contesto non molto impegnato dal punto di vista dei problemi che riguardano la composizione tipografica. In generale, la sua semplicità rende più comprensibile il testo al lettore che non abbia già delle nozioni di tipografia. | |||||||
polizza L'assortimento completo di caratteri di un corpo determinato. Le polizze compongono il tipoplesso. | |||||||
scala di corpi L'insieme dei corpi in cui può essere reso un certo tipo di carattere. | |||||||
traslitterazione Traduzione da un alfabeto a un'altro, lettera per lettera. Nella traslazione di un testo composto in cirillico traslitterato in carattere latino, l'alfabeto latino è il traslitterante e l'alfabeto cirillico è il traslitterato. | |||||||
character set ---> insieme di caratteri * Da una discussione era emerso che dovendo scegliere tra «gruppo di caratteri» e «insieme di caratteri» è meglio la seconda forma per vari motivi fondati sulla teoria degli insiemi. |
Vedere anche: Scienza, tecnologia e arte della stampa e della comunicazione, http://ape.apenet.it/Grafica/; in particolare http://ape.apenet.it/Grafica/Grafica01/1123.html, http://ape.apenet.it/Grafica/Grafica01/1403.html.
feed Vedere 193.3.1. | |
news Vedere 193.3.1. | |
newsgroup ---> gruppo di discussione (di Usenet) - -> gruppo La definizione «gruppo di discussione» è quella più diffusa, anche se per alcuni potrebbe risultare imprecisa: non sempre si tratta di aree di discussione, potrebbero essere semplicemente dei gruppi per la diffusione di notizie di qualche tipo, senza che si formi una discussione vera e propria. | |
news server, discussion host ---> server di news Si tratta di un nodo di rete che offre l'accesso ad alcuni gruppi per mezzo del protocollo NNTP. | |
to post ---> spedire (un articolo). | |
sito Usenet Si tratta di un sito che offre un servizio di accesso alla rete Usenet. | |
articolo L'articolo è ciò che viene diffuso attraverso Usenet, nei gruppi di discussione verso cui è stato spedito. Non si deve confondere con news, che invece rappresenta il servizio in generale. |
implementation ---> realizzazione, attuazione, adattamento | |
to implement ---> realizzare, attuare, adattare | |
keyword ---> parola chiave, parole chiave | |
retry ---> tentativi ripetuti | |
disclaimer ---> liberatoria | |
computer ---> elaboratore, sistema di elaborazione - -> sistema | |
prompt - -> invito * Il termine prompt è probabilmente qualcosa che è bene non tradurre. In passato è stata usata la definizione «segnale di pronto», e anche «invito»; quest'ultima ha il pregio di essere una buona traduzione del significato che ha prompt, ma ha il difetto di non essere utilizzata in generale. | |
utility ---> programma di utilità, programmi di utilità ---> utilità | |
boot ---> avvio, caricamento (del sistema operativo) | |
octet ---> ottetto | |
front-end - -> programma frontale * La traduzione fatta in questo modo non è perfetta, perché manca la possibilità di tradurre in modo simile anche back-end. In certe situazioni, front-end viene usato in modo improprio anche in inglese; in quei casi, non ha senso la traduzione proposta qui. | |
flag ---> opzione (booleana), modalità (booleana), attributo (booleano), variabile (booleana), indicatore Purtroppo si possono tradurre in questo modo solo alcune situazioni. | |
umask ---> maschera dei permessi * La documentazione della shell Bash fa riferimento al comando | |
sticky (bit) ---> (bit) Sticky In pratica, viene usato sempre con l'iniziale maiuscola in modo da abbinarlo facilmente agli altri «s-bit»: SUID, SGID e Sticky. Quando sticky viene usato in altri contesti, si potrebbe tradurre come «adesivo». | |
mouse pointer, mouse cursor ---> puntatore del mouse Questo sembra essere un modo elegante per specificare che non si tratta del cursore all'interno del testo. | |
offset ---> scostamento, scarto L'idea viene dal lavoro di ATO (Amiga Translators' Organization). |
Ridirezione È una questione di gusto personale, dal momento che molti preferiscono «re-direzione». *3* | |
Emettere attraverso lo standard output, emettere attraverso lo standard error Questa forma è quella usata nel documento. I motivi per cui è stata scelta sono tanti, ma non derivano da un'esperienza Unix. In generale, viene contestato che standard output e standard error sono file come gli altri, secondo la filosofia Unix, per cui su questi ci si «scrive». |
Quelle che seguono sono annotazioni per un possibile uso futuro. Sono qui per non essere dimenticate.
password ---> parola di accesso.
passphrase ---> frase di accesso.
shadow password ---> ?
file manager ---> gestore di file.
login ---> accesso.
logout ---> conclusione dell'accesso.
maintainer ---> coordinatore, responsabile (dipende dal contesto).
La tabella 193.6 elenca alcuni caratteri e simboli speciali, assieme alla denominazione usata in questo documento.
Simbolo | Denominazione |
| | barra verticale |
/ | barra obliqua (normale) |
\ | barra obliqua (inversa) |
' | apice singolo |
` | apice inverso |
" | doppio apice, virgolette, virgolette alte |
«, » | virgolette basse, virgolette uncinate |
& | e-commerciale |
~ | tilde |
@ | at, chiocciolina, chioccioletta -- meglio non usarlo |
# | cancelletto -- meglio non usarlo |
: | due punti (verticali) |
.. | due punti (orizzontali) |
In particolare, i simboli elencati di seguito meritano maggiore attenzione.
@ In origine questo simbolo è nato proprio per abbreviare la parola «at» (inglese), nello stesso modo in cui | |
# È difficile dare un nome in italiano (così come in inglese) a questo simbolo; probabilmente la denominazione più diffusa tra gli informatici è «cancelletto». |
Dictionnaire panlatin de l'informatique | |
NetGlos - The Multilingual Glossary of Internet Terminology | |
Amiga Translators' Organization | |
Dizionario di Informatica | |
Silvano Gai, IPv6, McGraw-Hill, 1997 |
1.) Attualmente, si usa prevalentemente il termine nodo al posto di host nel testo normale, mentre nell'indicazione degli schemi sintattici, si lascia host.
2.) Il termine host, viene usato in particolare nella documentazione RFC riferita a IPv6 per indicare un nodo che non sia un router. Inoltre, sempre la terminologia riferita a IPv6 indica il nodo come qualunque dispositivo che utilizzi in pratica questo protocollo.
3.) Il termine «ridirezione» viene usato anche in IPv6 di Silvano Gai, McGraw Hill, 1997, alla sezione 6.4.3, anche se in questo caso si tratta di ridirezione dei pacchetti IPv6.
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