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194. Annotazioni sulle scelte stilistiche e sul DTD di Appunti Linux

In questa appendice si raccolgono solo alcune annotazioni sulle scelte di stile tipografico di questo documento e sulla logica del DTD. Valgono le stesse considerazioni fatte all'inizio dell'appendice precedente che invece si riferisce allo stile letterario dell'opera.

194.1 Enfatizzazioni ed evidenziamenti

Nel documento vengono usate diverse forme di enfatizzazioni del testo per evidenziarne alcune parti particolari. Nel DTD di Appunti Linux sono classificate nell'entità omonima: %enfatizzazioni. L'elenco seguente descrive i casi più importanti.

Definizioni: termini e concetti nuovi

Nel momento in cui si introduce una definizione nuova, questa viene evidenziata attraverso una qualche forma di enfatizzazione. Nel DTD si utilizza l'elemento « c o n ».

Termini tecnici stranieri, in sospeso

In generale, i termini tecnici vanno scritti senza enfatizzazioni, a meno che si tratti del momento in cui vengono introdotti e spiegati. Tuttavia, alcuni di questi sono segnalati continuamente quando si tratta di qualcosa che è «in sospeso», cioè in attesa di stabilire quale sia il modo migliore di esprimere il concetto relativo, oppure quando si tratta di qualcosa che non si intende usare in generale. L'elemento relativo nel DTD è « t e c ».

Parole chiave

Quando si devono inserire nel testo normale (esclusi i titoli) delle parole chiave, oppure delle stringhe legate al funzionamento del sistema o di un programma, compresi i nomi degli eseguibili, si utilizza un carattere dattilografico nero. A questa regola ci sono delle eccezioni, in particolare nel caso di valori numerici, qualunque sia il sistema di numerazione relativo. L'elemento relativo nel DTD è « d a t ».

194.2 Casi particolari di testo che non viene enfatizzato

Alle volte verrebbe da enfatizzare di tutto. Qui si annotano le cose che per regola non vengono enfatizzate.

Valori numerici

I valori numerici di qualunque sistema di numerazione non vengono enfatizzati. In particolare, i numeri esadecimali si indicano con la notazione 0x... e le lettere alfabetiche sono minuscole.

Classi di indirizzi IPv4

Le classi di indirizzi IPv4 sono definite da lettere alfabetiche maiuscole che qui non vengono enfatizzate.

Comandi del modem

I comandi AT e gli altri comandi dei modem vengono indicati utilizzando lettere maiuscole e senza enfatizzazioni. Ci possono essere eccezioni a questa regola, per esempio quando il contesto fa riferimento a una stringa che in quel caso particolare corrisponde proprio a un comando da inviare al modem.

194.3 Oggetti segnalati che non appaiono nel risultato finale

Alcune parti del testo sono racchiuse all'interno di elementi del DTD, senza che questo si traduca in un risultato visibile nella composizione finale del documento. Eventualmente, è possibile ricompilare il sorgente per generare una bozza in cui il testo in questione appaia sottolineato.

Nomi

I nomi degli applicativi (non degli eseguibili), e qualunque altro nome importante, oltre che essere scritti con l'iniziale maiuscola (salvo eccezioni), sono contenuti nell'elemento « n o m e », il cui scopo pratico è quello di impedire la separazione in sillabe.

Termine tecnico straniero non enfatizzato

I termini tecnici stranieri per i quali si è persa ogni speranza di traduzione, anche se non devono essere enfatizzati, sono racchiusi all'interno dell'elemento « t t s c », che in particolare serve a impedire la suddivisione in sillabe.

Termine tecnico italiano

I termini tecnici italiani che non sono diffusi a sufficienza sono racchiusi all'interno dell'elemento « t t i d ». Questo serve in particolare per riconoscere una forma che dovrebbe essere mantenuta coerentemente nel documento.

194.4 Distinzione nell'uso dei nomi degli applicativi

In generale, in questo documento, i nomi riferiti a degli «eseguibili», ovvero i programmi e gli script, sono indicati in modo evidenziato, esattamente come si utilizzano nel sistema operativo, senza cambiamenti nella collezione alfabetica delle lettere maiuscole e minuscole. Quando però il programma riveste un'importanza particolare, può assumere una denominazione diversa da quella che si usa nel nome del file eseguibile, oppure semplicemente si può decidere di trattarlo come qualcosa di più importante.

Per fare un esempio pratico, quando si parla di shell si fa riferimento alla shell Bash, alla shell Korn, alla shell C,... mentre il programma vero e proprio potrebbe essere bash, ksh, csh,... Lo stesso vale per i programmi che meritano questa attenzione anche se il loro nome (verbale) non cambia.

In generale, il nome di un programma applicativo, di un pacchetto,... viene indicato con l'iniziale maiuscola, salvo eccezioni che possono derivare dall'uso acquisito in una qualche forma differente. La tabella 194.1 elenca alcune delle scelte di stile nell'uso dei nomi dei programmi distinguendo tra «eseguibile» e qualcosa di diverso: applicativo, pacchetto, servizio, sistema... riferite a forme che costituiscono un'eccezione rispetto alla regola generale.

Eseguibile Applicativo, pacchetto, servizio, sistema,...
lilo LILO
*getty Getty
bash shell Bash
csh shell C
ksh shell Korn
sh shell Bourne
init Procedura di inizializzazione del sistema
cron (demone) Cron (sistema)
named BIND (pacchetto)
telnet Telnet (servizio)
finger Finger (servizio)
sendmail Sendmail
mail Mailx
ex EX
vi VI
joe Joe
m4 M4
p2c Pascal-to-C (eventualmente P2c)
mc Midnight Commander
nsgmls SP
sgmlspl SGMLSpm
gs Ghostscript
bmv BMV
ghostview Ghostview
gv GV
xpaint XPaint
ee Electric Eyes
xfm XFM
tcd, gtcd TCD

Tabella 194.1: Stile nell'uso dei nomi dei programmi distinguendo tra «eseguibile» e «applicativo», limitatamente ad alcune eccezioni.

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