MIGLIONICO.
Il signore del pallone, il “re” del gol ha abdicato. Domenico Grieco,
64 anni, il “barbiere goleador” ha appeso le sue scarpette al chiodo, ha
smesso di giocare.
La “leggenda” del calcio
miglionichese, il suo più grande genio di sempre ha detto addio al calcio,
cioè allo sport che ha amato come la sua vita, forse più di se stesso, alla
pari dei suoi affetti familiari. E così anche lui, la “bandiera” dello sport
del paese, “l’immortale” del pallone, si è arreso alle leggi della natura. Del
resto, con il Miglionico che milita nel campionato di Promozione, era
diventato difficile, pure per lui, ritagliarsi uno spazio significativo
all’interno della squadra. Da qui la decisione di gettare la spugna, una
decisione sofferta e definitiva. Ma il suo distacco dal mondo del pallone non
sarà totale: i dirigenti del sodalizio miglionichese, infatti, gli hanno
affidato subito l’incarico di insegnare calcio ai giovanissimi tesserati con
la società. In pratica, Grieco cambierà il suo rapporto col pallone: non sarà
più “totalezzante” come prima. Ma l’ex bomber continuerà comunque ad essere
felice: potrà insegnare ai bambini tutti i “segreti” dell’arte calcistica.
Poi, avrà modo di raccontare le centinaia di imprese compiute, le numerose
vittorie, ma anche le sconfitte subite, come è naturale nel campo dello sport.
Per tanti anni Grieco è stato il
“factotum” della squadra: ne è stato il calciatore di punta, ma anche
allenatore, presidente, direttore tecnico, massaggiatore, magazziniere. Per
amore del calcio ha fatto tutto, sia in campo che fuori. Con il pallone tra i
piedi è stato sempre contento. Qual è stato il segreto di una carriera così
longeva? La buona salute, ovviamente; ma anche un fisico eccezionale.
Questione di cromosomi speciali. Basta? Assolutamente no. Grieco ci ha messo
la passione, la voglia, l’entusiasmo di chi si è sentito vitale anche quando,
anagraficamente, è stato vecchio. Oggi, il “vecchietto” del calcio locale, che
con le sue magie ha fatto divertire e “sognare” tante generazioni di
miglionichesi, dice basta “all’avventura” più entusiasmante della sua vita.
Per tanti anni ha “fermato” il tempo: ha giocato fino a 63 anni nel campionato
di Prima categoria e il passato sembrava essere radicato nel suo futuro. Ha
stabilito un record difficile da superare. Una rarità.
Caro Grieco, la tua avventura è
finita sul campo, non è finita nella storia del calcio miglionichese, ove
resterà, per sempre, l’esempio luminoso del tuo impegno e del tuo sconfinato
amore per lo sport. Sul suo volto gioioso, per un attimo, la felicità lascia
il posto alla nostalgia, i suoi occhi si fanno lucidi; un nodo,
all’improvviso, sale in gola e gli impedisce di parlare: cosa c’è, adesso, in
fondo al suo cuore?