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LO SAPEVATE CHE... |
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Massimo D'Alema |
Emanuele Calviello U scettabann' |
Nino Taranto |
Castello del Buonconsiglio |
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I Miglionico |
A.
Centone (Paese mio) |
Giovanni
Corazzo |
Varie |
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Zanardelli 1902 |
Ultimi cognomi degli
immigrati negli USA provevienti dalla città di Miglionico |
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- Massimo
D'Alema, ex capo del governo
italiano, è di origine miglionichese? Suo nonno, infatti, Nicola
D'Alema, maestro elementare, prima e direttore e ispettore
didattico successivamente, nacque a Miglionico il 6 marzo 1861 da
dove fu trasferito al Nord, a Ravenna, nel 1916. La casa dove
abitava si trova in Via Santa Maria delle Grazie al numero civico
10, attualmente abitata dalla famiglia di Sabino Canterino.
Nelle sue varie dichiarazioni, durante la
visita a Miglionico il 3 febbraio 1999, dove ha ricevuto la
cittadinanza onoraria, Massimo D'Alema ha affermato, tra l'altro:
"Con orgoglio mi chiamo D'Alema...Questa di Miglionico è
gente onesta, laboriosa e forte di carattere: forse la durezza
del mio carattere nasce proprio qui...Le mie zie Angiola e Maria
saranno certamente contente di questo vostro gesto e ne sarebbe
stato contento mio padre che da piccoli spiegò a me e a mio
fratello quanto dovevamo sentirci orgogliosi delle nostri radici...Mio
padre Giuseppe è nato lontano da qui [a Ravenna il 1° maggio
1917], ma ci è sempre tornato e io mi sento legato a questa
storia...Credo alle radici, ai legami, alle storie familiari;
forse sono un conservatore, ma credo che quando le radici sono
ben piantate è più facile affrontare le sfide...A Miglionico da
ragazzo ci venivo spesso; mio nonno mi portò, ancora adolescente,
nei Sassi di Matera per vedere la vera miseria". |
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Miglionico è uno dei pochi centri d'Italia in cui vi è il
banditore pubblico.
Manuel' 'u
scettabbann', ovvero
Emanuele Calviello, ogni giorno annuncia a
tutta la popolazione, recandosi nelle principali vie del paese, la vendita di
mercanzie a prezzi favorevoli che si effettua nella piazza della frutta, del
pesce o nei negozi del paese. Per ascoltare un tipico bando d'
Manuel'
CLICCA QUI
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Nino
Taranto, famoso attore napoletano,
nacque a Miglionico. I suoi genitori facevano parte di una
compagnia teatrale che in quella circostanza era presente nel
nostro paese. La sua nascita, però, fu denunziata, dopo alcuni
giorni, nel comune di Napoli (questo è quanto affermano alcuni
anziani). La notizia, perciò, merita di essere approfondita e
controllata. |
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VARIE
- Nel nostro paese, fino al secolo scorso,
erano presenti 36
chiese, di cui 20 sparse nelle
campagne.
- Sei miglionichesi (Ferdinando
Bianco, Pietro Pecora, Carmine
Sivilia, Leonardantonio
Munno, Pietro Sivilia e Giuseppe Musillo
) presero parte
alla Breccia di Porta
Pia (1870) cui fu assegnata una
medaglia d'argento.
- Nel territorio della Madonna della
Porticella, nel 1848, fu ucciso un antenato di Mons. Giacomo
Palombella, già arcivescovo di Matera, dove era di stanza il 41° gruppo carbonaro, allocato nella casetta della famiglia Onorati.
- A Miglionico sono presenti 16 confessioni protestanti.
- La costruzione della Chiesa Evangelica Battista fu realizzata nel 1871.
- Su una parete della Chiesa della SS.
Trinità è scritto un sonetto
spagnolo (1826) dedicato dall'autore
alla sua bella.
- Il Procuratore
Generale della Corte Militare,
presso la Corte di Cassazione di Roma, è il nostro compaesano
Pasquale Musillo.
- I miglionichesi residenti all'estero
che hanno diritto di voto sono così distribuiti: Germania (55),
Usa (31), Venezuela (22), Argentina (6), Francia (5), Svizzera (5),
Uruguay (4), Inghilterra (2), Iran (1), Repubblica di Singapore (1),
Repubblica di Panama (1), Belgio (1). |
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A Trento, in
contrapposizione al nostro Castello del Malconsiglio vi è il Castello
del Buonconsiglio, carico di storia in ogni sua pietra,
che offre mille spunti all'interesse di qualsiasi visitatore.
Deve la sua denominazione
al dosso roccioso su cui venne eretto a ridosso delle mura urbane
duecentesche, che era denominato Malconsey.
Sul finire del 1300, quando ormai era svanita la memoria dell'origine
della denominazione, si preferì qualcosa di più ottimistico e
il Malconsey divenne Boniconsilii,
ossia il Buonconsiglio.Il nucleo
originario del castello fu fatto realizzare da Sodegerio
da Tito, podestà di Trento: i lavori iniziarono
nell'anno 1239 e il vescovo Egnone
di Appiano ne entrò in possesso nel 1255.
La struttura sorse sulla base dei resti della Torre di Augusto,
una costruzione d'epoca romana eretta tra la Porta dell'Aquila e
la Porta di S. Martino (di quest'ultima si è persa oggi
qualsiasi traccia). Del nucleo originario sono rimaste ben poche
immagini: tra queste un ricamo su un paramento sacro del vescovo Giorgio
di Liechtenstein (1390-1419) e alcuni affreschi
della torre dell'Aquila risalenti agli inizi del '400. La
struttura primaria fu modificata da numerosi rifacimenti. I più
importanti furono quelli sotto il vescovo Giovanni
Hinderbach (1465-1486), che portarono alla
realizzazione del loggiato interno di stile rinascimentale, e
sotto il cardinale Bernardo Clesio che fece affiancare alla
struttura originale l'immenso quanto splendido Palazzo Magno che
conferì al castello maggiore imponenza. Il Castello del
Buonconsiglio subì nel 1796 una
breve occupazione delle truppe napoleoniche, successivamente fu
destinato dall'impero austriaco a caserma; nel 1918 lo Stato ne
acquisì la proprietà che passò alla Provincia solo nel 1974.
(Ringrazio per il contributo Antonio
Centonze).Per approfondire le
conoscenze relative al Castello del Buonconsiglio di Trento
clicca qui:http://www.arcidiocesi.trento.it/arte/trento_fr_castello_buonconsiglio.htm |
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Giovanni
Corazzo, nato a Miglionico il 02.12.1900, un nostro concittadino che a Bari
confezionava scarpe su misura. Era un abilissimo artigiano del quale si servì
anche Casa Savoia ordinando un paio di scarpe per la Regina Elena. Il tutto è
documentato da fonti possedute dalla figlia Silvia (vedi
Foto Ricordi Sei le
foto 574
e foto 575) |
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Antonio Centonze, un nostro concittadino, ha tradotto in
dialetto miglionichese la canzone Paese mio,
cantata dai Ricchi e Poveri. E' un testo molto
suggestivo, soprattutto per chi e' andato via (suo malgrado) dal
suo paese, ma che porta sempre nel cuore il ricordo della sua
gente, delle sue vie, delle sue piazze, dei giochi della sua
infanzia, ecc.. Ogni volta che si ascolta questa canzone e si è
lontani dalla propria città natale, ascoltarla e leggerla dà
dei brividi non indifferenti !!
Ricchi e Poveri
PAESE MIO
Paese mio che stai sulla collina
disteso come un vecchio addormentato
la noia, l'abbandono, il niente
son la tua malattia
paese mio ti lascio: io vado via.
Che sarà, che sarà, che sarà
che sarà della mia vita
chi lo sa, so far
tutto o forse niente
da domani si vedrà e sarà
sarà quel che sarà.
Gli amici miei son quasi tutti via
e gli altri partiranno dopo me;
peccato perché stavo bene in loro compagnia,
ma tutto passa, tutto se ne va.
Che sarà, che sarà, che sarà
che sarà della mia vita chi lo sa:
con me porto la chitarra
se la notte piangerò
una nenia di paese suonerò.
Amore mio ti bacio sulla bocca,
che fu la fonte del mio primo amor;
ti do l'appuntamento come
quando non lo so,
ma so soltanto che ritornerò.
Che sarà, che sarà, che sarà
che sarà della mia vita
chi lo sa, so far
tutto o forse niente
da domani si vedrà e sarà
sarà quel che sarà.
Testo in M'ggnu'nu'cues':
LU PUA'IS
MI'.
Pua'is mi' ca sta' sop' a' la culluin' st'nnut'
com' a nu vuecch' addurmusciut' la pucundri', l'abbandon' e
nient'
so' la malatia to'
puais' mi' t' lass' e m'n' voch'. Ce da' iess', ce da' iess', ce
da iess'
ce da iess' d' la vita me'
ci l' sap'? Sa cce fa'
tutt' e fors' nudd',
da cuanne' cra' s'dda' v'de' e da' ie'ss
cudd' ca da iess'. L'amici mi' s' n' vonn' sciut' quas' tutt'
quant'
e l'olt' vonn' a parti' dopp' d' me;
ce p'ccat' p'cche' stev' buon' 'nsiem a lor',
ma tutt' pass' e tutt' s' n' va. Ce da iess', ce da iess', ce da
iess'
ce da ieess' d' la vita me ci l' sap' ? Ch' me port' la ch'tarr'
e ci' la nott' m' ven' da chiange
'na canzon' d' lu puais' mi gghie sunuà!
Amor mi' t' doch' nu buaac sop' a la vocch',
ca fu la fond' d' lu pruim' amor' mi';
t' doch' l'appuntuamuent com'
e quann' na n l' sacce,
ma sacce sc'chitt' ca prim' o po' ghie' turnuà'. Ce da
iess', ce da iess', ce da iess'
ce da iess' d' la vita me'
ci l' sap' ? Sacce fà
tutt' e fors' nudd',
da cuanne cra s'dda' v'de' e da iess'
cudd' ca da iess'.
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I MIGLIONICO.
In Italia ci sono ben 393 famiglie che portano il cognome
"Miglionico" e sono distribuite in ben 112 comuni..
Grazie al ContaCognome di Virgilio che analizza l'elenco telefonico Telecom, abbiamo scoperto alcune inedite
curiosità sul nostro paese.
Le città italiane preferite dai "MIGLIONICO" risultano essere nell'ordine Potenza (65),
Altamura (49) e San Giovanni Rotondo (32).
La provincia italiana dove "MIGLIONICO" è più presente è quella di Potenza con ben
111 utenze ripartite in 18 comuni:
Abriola 1, Acerenza 5, Avigliano 2, Banzi, 1Brienza 3, Calvello 1, Lavello 1, Pignola 7,
Potenza 65, Rionero In Vulture 2, Ruoti 2, Sasso Di Castalda 2, iSatriano Di Lucania 13,
Tito 1, Tolve 1, Vaglio Basilicata 1 , Venosa 1, Viggiano;
la provincia di BARI con 64 utenti in 7 comuni:
Altamura 49, Bari 3, Castellana Grotte 1, Gravina In Puglia 5, Modugno, Trani 4,
Valenzano 1;
la provincia di FOGGIA con 63 utenti in 5 comuni:
Foggia 4, Rodi Garganico 12, San Giovanni Rotondo 32, Vico Del Gargano 12, Vieste 3;
la provincia di ROMA con 38 utenti in 9 comuni:
Bracciano 1, Cave 1, Cerveteri 1, Civitavecchia 3, Montecompatri 1, Monterotondo 1,
Pomezia 1, Roma 28 , Sant'Angelo Romano 1;
la provincia di MILANO con 37 utenti in 12 comuni:
Camparada 1, Carate Brianza 1, Cinisello Balsamo 6, Corsico 4, Desio 5, Milano 6,
Noviglio 1, Paderno Dugnano 2, Rozzano 1, Senago 2, Sesto San Giovanni 7, Verano Brianza
1.
In provincia di MATERA, della quale MIGLIONICO
fa parte, solo 16 utenti in 3 comuni:
Matera 12, Salandra 2, Tricarico 2.
...a MIGLIONICO, non
c'è nessun MIGLIONICO !
Il cognome più "comune" a Miglionico
Dall'elenco telefonico di Telecom Italia il cognome più comune
a Miglionico risulta essere VENTURA con 27 utenze registrate, seguito a ruota da
CENTONZE con 26. |
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Matera
24 Settembre 1902 - "...La conseguenza fu che, il giorno dell’arrivo di
Zanardelli, cioè la
mattina del 24 settembre, molti “zappatori” se ne andarono regolarmente in
campagna, proprio mentre uscivano di città anche il Sindaco, il dott. Manfredi,
il comm. Ridola, l’assessore cav. Tortorelli, il dott. Sarra e l’avv. De
Ruggieri, tutti diretti verso Altamura, ad accogliere trionfalmente il
Presidente in arrivo. Intanto, ma solo nella tarda mattinata, la città
cominciava ad esporre bandiere e cartelli. Poi arrivarono delegazioni dai paesi
e la banda di Miglionico cominciò a fare il giro
di piazza Plebiscito, oggi piazza Vittorio Veneto. Quindi, e solo nel
pomeriggio, verso le ore 19,30, il corteo del Presidente, formato da ben 20
carrozze, dopo aver imboccato via XX Settembre, attraversò largo Plebiscito,
passò per via San Francesco e piazza Vittorio Emanuele III (oggi del Sedile), e
si avviò per via Duomo..."
Da: Giovanni Caserta - GIUSEPPE ZANARDELLI: UN VIAGGIO NELLA TERRA IN CUI LA
PAZIENZA FU PIÙ GRANDE DELLA MISERIA (14-30 SETTEMBRE 1902).
dal sito web:
http://www.consiglio.basilicata.it/pubblicazioni/zanardelli/05.pdf |
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