La Cimice                                                             Animali e Ambiente                                                                W il 2000

CACCIA GROSSA 

PER SALVARE LA TIGRE

di Raffaella Carni

Le cercano e le contano con le tecnologie più sofisticate: dai satelliti geostazionari collegati a microchip invisibili fino alle trappole elettroniche, dalle telecamere a infrarossi nascoste nella foresta alle microstazioni riceventi che captano i beep a corto raggio lanciati dai radiocollari. Con questi mezzi è stato possibile contare 6 mila tigri in Oriente, dalla Turchia all'Indocina, che agli inizi del Novecento ne ospitava 100 mila.

Ma non vi è nulla di certo. Così, dal Buthan al Bangladesh, dal Vietnam a Sumatra, dalla Malaysia all'India, dalla Corea alla Russia, arrivano i dati che i centri universitari collegati al progetto “Tigre” del WWF internazionale, dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e della Wildlife Conservaition Society, elaborano e confrontano con quelli a disposizione. L'ultimo censimento del '94 forniva un dato preoccupante: le tigri nel mondo oscillavano da un minimo di 5 mila a un massimo di 7 mila e 400 esemplari.

Il 1998 è stato l'anno cinese della Tigre. Solo con una rapida azione potremo allontanare questo magnifico esemplare dal precipizio. Non vorremmo che il prossimo anno della Tigre fosse anche l'anno dalla sua scomparsa dal pianeta? Certo che no!

Sulla Cina sono puntati gli occhi di tutto il mondo. I "Poacher", i bracconieri che uccidono tigri a Sumatra o nelle foreste dell'Ussuri, sono pagati da contrabbandieri che fanno capo a Hong Kong e Taiwan. Dai pochi dollari pagati ai cacciatori si arriva alle 200.000 lire al Kg per la sola carne. La medicina cinese usa tutti gli organi e le parti del corpo, dal sangue ai peli, alla pelle e soprattutto alle ossa, che sono sempre state considerate il simbolo del coraggio e della forza. Con il famoso balsamo si dice che si curino i reumatismi; dalla coda sminuzzata e mischiata a sapone si fa una crema per le dermatiti; dal cervello una pappina per curare l'acne; si commercia anche il vino e la birra a base di polvere d'ossa: dovrebbe far passare l'ulcera, la dissenteria, il tifo e la malaria. E se no, li farà venire!

La Cina è anche il paese che non fornisce cifre ufficiali sulla consistenza della popolazione dei giganteschi felini. Nell'immenso territorio della Siberia cinese dovrebbero vivere ancora degli esemplari. Considerando il bracconaggio, il condizionale è d'obbligo anche perché gli ultimi dati, del 1992, dichiaravano la tigre presente e basta.

Molte persone considerano ancora la tigre una cacciatrice di uomini, ma in questo modo si trova uno stupido motivo in più per cacciarle.

Dunque, veramente nero il futuro della tigre? La medicina tradizionale cinese la deve smettere di usare animali sull'orlo dell'estinzione, anche perché l'efficacia di questi prodotti è considerata nulla da tutte le altre tradizioni mediche. Ma ammesso che non lo fosse, che senso avrebbe comunque utilizzare "qualcosa" ( la tigre ) fino alla sua completa estinzione? Poi non si dovrebbe ricorrere a medicine diverse? Tanto vale cambiare subito, e salvare la tigre.

Certo sarebbe triste che della tigre restassero solo i ricordi attraverso i libri e che sopravvivessero solo gli esemplari negli zoo. C'è chi pensa di creare banche del seme da usare per la fertilizzazione artificiale. E chi vorrebbe creare parchi naturali aperti al pubblico in cui le tigri siano le uniche padrone di casa.

E se le lasciassimo vivere dove stanno?

Intanto voi, non comprate il cosiddetto “BALSAMO DI TIGRE “ nei mercatini e alle fiere, già che ci siete dissuadete anche gli altri dal farlo. Anzi, prendeteli anche in giro per le loro superstizioni.

TIGRI IN AUMENTO

Le tigri hanno ripreso a crescere, adesso sono 6000

di Erika Del Corno

Dopo tanti sforzi, per non far estinguere questo splendido felino, si intravedono i primi segni positivi: in Siberia e Nepal e in alcune aree dell’India e del Bhutan è finalmente iniziata un’inversione di tendenza.

In Nepal, ai confini del Parco nazionale del Citwan, dal 1998 è in atto un interessante progetto (con la partecipazione del W.W.F., del King Mahendra Trust for Nature Conservation e del Biodiversity Conservation Network): le popolazioni di alcuni villaggi hanno rimboschito un’area degradata, con alberi da legna e da costruzione. Ciò ha posto un freno alla distruzione della foresta, l’ambiente dove vivono le tigri.

Queste popolazioni hanno anche avviato un programma di ecoturismo con cui ospitano i turisti e li guidano ad osservare le tigri. I guadagni di questa attività sono pari a 600 milioni di lire e vengono divisi equamente tra il parco e le comunità locali. Una parte della quota del Parco viene reinvestita per costruire scuole e centri sanitari.

In Siberia, un vasto programma (“Siberian Tiger Project”) consiste nel proteggere aree forestali e corridoi naturalistici che le collegano: un habitat per le tigri.

In cinque riserve indiane, due banche molto importanti (la Banca Mondiale e la Global Environment Facility) hanno investito 10 miliardi di lire per un programma che renda la vita del felino più sicura.

Ma il futuro della tigre è ancora fortemente minacciato: soprattutto dalla medicina tradizionale cinese, che tuttora pretende di curare un sacco di malanni con ossa, pelle, globi oculari, cervello, e varie altre parti della tigre.

Cina e Taiwan hanno finalmente deciso di vietare il commercio delle ossa di tigre, contribuendo alla riduzione del bracconaggio delle tigri in India e Russia.

Però è ancora poco. Secondo gli ambientalisti questo problema non si risolverà se prima non verrà modernizzata la medicina tradizionale cinese, facendo finire le superstizioni sulle presunte proprietà terapeutiche delle tigri.

 

                             QUANTE  SONO  E  DOVE  VIVONO

 

Attualmente sopravvivono sul pianeta poco più di 6000 esemplari di tigre,

suddivisi in cinque sottospecie:

- Tigre del Bengala : 4000 esemplari (3500 in India, 180 in Nepal, 50-240 in Bhutan)

- Tigre indocinese: 1200 (250 in Tailandia, meno di 200 in Vietnam, 150-200 in Cambogia, 500 in Malesia, numero indefinito in Laos)

- Tigre di Sumatra: 500 esemplari

- Tigre cinese: 35 esemplari in Cina

- Tigre siberiana: 415-480 in Russia

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