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Intervista al pinguino

Parla un padre perfetto

di  Valentina Ausilia Triscari

Sembro proprio la caricatura di un uomo in frac, con il mio dorso nero, il petto e la pancia immacolati come un candido gilet e la mia buffa andatura eretta.

Eh sì... sono un pinguino imperatore, il più grande della famiglia, alto un metro e venti circa. Dicono che sono il padre più straordinario che esista nel mondo degli uccelli, pronto a sacrificarmi per i miei figli.

Però bisogna dire che mia moglie è spesso più intraprendente di me. Prima ancora che ne facessi conoscenza, lei si contendeva con un’altra pinguina i miei favori. Mi seguivano ovunque andassi e intanto loro si guardavano in cagnesco, pronte a beccarsi a vicenda. Io assistevo impassibile agli episodi di rivalità tra le due spasimanti aspettando che la sorte decidesse chi delle due doveva diventare mia moglie.

E finalmente la sorte decise.

Circa tre settimane dopo le nozze, mia moglie depose il suo primo uovo e per proteggerlo dal gelo, lo mise a contatto con il suo morbido corpo collocandolo entro una piega cutanea posta al di sotto del ventre. Io la seguivo amorosamente con gli occhi però iniziavo ad accorgermi che il suo atteggiamento stava cambiando. Infatti un giorno spostò l’uovo col becco e lo lasciò rotolare sul ghiaccio, dove naturalmente io, per proteggere il piccolo, dovetti prenderlo per poi metterlo nella piega ventrale del mio addome.

Il giorno dopo lei non c’era più, era scomparsa all’orizzonte.

Cosa potevo fare io? Seguire la fuggitiva o abbandonarmi alla disperazione?

Niente di tutto questo. Mi dedicai all’incubazione dell’uovo che mia moglie aveva abbandonato ventiquattro ore dopo averlo deposto. Per oltre sessanta giorni non ho toccato cibo.

Intanto mia moglie si era diretta verso il mare e lì sì che mangiava a volontà, ma poi... si addormentò lasciandosi cullare dalle onde, si riposò e, quando si risvegliò un giorno, ebbe voglia di rivedermi. Così corse finalmente da noi.

Ecco che finalmente riapparve. Ci abbracciò tutti e due, perché nel frattempo il piccolo era nato e cresciuto. E adesso siamo qui a raccontarvi la nostra storia in armonia, perché finalmente anche lei si occupa del nostro piccino.                                                                                            

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