ESPRESSIONISMO


L'espressionismo si sviluppò in Germania all'inizio del XX secolo, dapprima nel campo della pittura, poi negli altri settori artistici quali letteratura, teatro, cinema, musica. Nacque dal contrasto fra il metodico, tranquillo e burocratico mondo borghese del XIX secolo e le esigenze individuali dell'artista, insofferente di una realtà ordinata e monotona, sentita quasi come qualcosa di disumano. Fu quindi un movimento fortemente antiborghese e polemico contro le strutture della società e sentì in particolare il bisogno di esprimere (da cui il nome) la parte più segreta che è nell'uomo e quindi le sue inquietudini.
Contro l'oggettività dell'arte tradizionale che cercava di presentare fatti e figure come si mostravano agli occhi nelle loro ordinate apparenze, l'espressionismo propose visioni assolutamente soggettive, trasformando la realtà in un pretesto per rivelare particolari stati d'animo. Nacque perciò una concezione di arte come "Urschrei" ("grido originario") come espressione di un grido dell'anima in preda all'angoscia di fronte a un mondo insopportabile.
Il movimento pittorico si sviluppò in particolar modo attorno alla formazione compatta de "Die Brücke" che sorse a Dresda nel 1905 e che si trasferì nel 1911 a Berlino dove due anni dopo si sarebbe sciolto.
Si tratta di una vera e propria comunità di artisti tra cui Karl Ludwig Kirchner e Emil Nolde che aderirono ad un programma scritto comune.
 


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