Munch
Munch, uno dei padri dell' espressionismo insieme a Van Gogh, riesce a rappresentare nelle sue
opere l' angoscia e il tormento esistenziale che lo attanaglia.
Nasce nel 1863 a Löten, in Norvegia e l' anno dopo si trasferisce a Cristiania, l' odierna
Oslo. Le disgrazie familiari (la morte della madre nel 1868, della sorella nel 1877 e del padre
nel 1889) influirono in maniera determinante sulla sua vita da artista: Munch è il pittore
dell' angoscia (L'Urlo), della solitudine,
della paura di vivere; profondamente influenzato dalle teorie esistenzialiste di Kirkegaard,
dai drammi di Ibsen e di Strindberg Munch si sente oppresso dal senso incombente e
angoscioso della morte che pervade insistentemente la maggior parte delle sue opere.
La sua prima formazione, tendenzialmente naturalistica, avviene alla Scuola Reale
di Pittura di Oslo, ma compie anche molti viaggi soprattutto a Parigi, dove viene in contatto
con l' Impressionismo, di cui non condivise però le premesse: la pittura en plen air infatti
non lo soddisfa in quanto quello che egli vuole rappresentare non è il momento fuggevole
bensì il fatto, denso di significato, che è rimasto impresso nella memoria. Grazie alla
sua tecnica veloce Munch dipinge diversi abbozzi e copie di ogni sua opera: dipinge finchè
quello che rimane sulla tela non coincide con il ricordo stampato nella memoria dell' artista;
quando si criticò il carattere di incompletezza delle sue opere, il suo maestro e pittore
Christian Krohg rispose per lui: "Oh, si! Sono complete. Uscite dalla sua mano. L'arte
è completa quando l' artista ha detto tutto quello che doveve dire veramente; e questo è
il vantaggio che Munch ha su generazioni di pittori, ha l' abilità unica di mostrarci cosa
ha provato e cosa lo tormentava, facendo sembrare tutto il resto senza importanza"
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