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C'era Una
Volta.....
"Move
your body and shake your head", ecco
uno dei tanti incitamenti che esplodono, imperiosi, ogni notte, dalle
potentissime casse delle discoteche di tutto il mondo. Regista del gioco è
sempre il dee jay, autentico maestro di cerimonia, artefice ed alchimiste di
suoni che non concedono tregua a chi vuole divertirsi. Arriva di nascosto con la
sua valigetta piena dei dischi che fanno più tendenza e, con consumato mestiere
e sottile istinto, unisce i ritmi e le melodie che sostengono l’equilibrio
della serata. Saper miscelare tra loro brani con tempi diversi ( un pezzo rap
con uno dance per esempio), soprattutto al momento giusto -(suonando ritmi lenti
dopo una sequenza scatenata, o programmando una serie di pezzi in un crescendo
vorticoso), è una vera arte che premia i nomi più affermati.
Ma il
ruolo dei dee jay in continua evoluzione, si è oggi definitivamente
trasformato. Da istrionici assemblatori, i più capaci e fortunati funamboli
della consolle sono diventati i nuovi creatori della musica dance, facendo
concorrenza alle più quotate pop star, rubando loro i primi posti nelle
classifiche discografiche ed intaccando anche i loro conti in banca, perché
queste produzioni rendono ormai svariati milioni.
Remixare
un pezzo (ovvero rimettere le mani su un brano già in commercio, aggiungendo o
togliendo suoni ed atmosfere per far sì che funzioni meglio nei club) è
un’operazione che può rendere, ad un dee jay affermato, dai 20 ai 100
milioni. La fama aumenta inoltre sensibilmente il Cachet delle serate: la media
oscilla tra i tre e i dieci milioni ma, soprattutto all’estero, può lievitare
sino a venti o trenta.
Per ironia
della sorte, il successo di questi trascinatori delle discoteche è stato
promosso proprio dalle star più famose come Madonna, George Michael o Michael
Jackson, che per essere più presenti nella programmazione dei club hanno
commissionato proprio ai dee jay le versionui remixate dei loro brani di punta
facendo nascere uno stile musicale ibrido, coinvolgente e ricco di
contaminazione.
Anche il
rock ha dovuto scendere a compromessi con questi innovativi protagonisti della
dance music: l’esempio più famoso è quello degli U2, che hanno voluto come
produttore di uno degli ultimi loro album, Pop, Hawie B e Flood, Due
famosi dee jay inglesi.
Il vero
salto di qualita è stato poi definitivamente consacrato dall’arrivo, nelle
classifiche, di produzioni con brani scritti dagli stessi dee jay. Sono loro che
si prendono cura del progetto musicale: dall’idea melodica iniziale a tutta
quella serie di interventi che va dagli arrangiamenti alla scelta dei suoni. Uno
degli aspetti più curiosi di questo fenomeno è che le nuove star spesso non
sanno suonare strumenti, non cantano, e prendono in prestito voci di interpreti
magari sconosciuti che non amano apparire in prima persona. E che però, in
studio di registrazione, con l’aiuto di campionatori e sintetizzatori,
inventano le ruggenti colonne sonore della notte, Una realtà che nasconde,
dietro a fantasiosi pseudonimi, anche molti dee jay italiani. Basti pensare al
primo singolo realizzato dai Temperer (pseudonimo dietro cui appunto si celano
Fargetta e Alex Farolfi), che ha conquistato il primo posto nelle charts inglesi
con Feel It, realizzato traendo spunto dal motivetto di un brano degli U2
totalmente rivisitato e riambientato in quello che ancora dopo quasi un anno
scatena ancora, insieme al secondo brano da loro realizzato traendo da una
canzone di Madonna, le folle di tutta Europa.
A Miami si
è svolta recentemente una convention mondiale di questi nuovi maghi del mercato
internazionale, fra cui vi era anche un altro fra i dee jay più famosi in
Italia ed in Europa, Joe T. Vanelli. Tutto per riaffermare che per la dance ed i
suoi "profeti" il futuro è ancora più promettente. E posso affermare
con sicurezza anch’io che è proprio così, perché non si tratta di una moda
del momento. Ormai i più grossi cantanti, come ho già affermato, per entrare
nel mondo delle discoteche, si fanno remixare i loro pezzi più famosi, Insomma,
i dee jay hanno preso in mano le redini del gioco, e non le mollano più.
Ma oltre questi maestri
famosi ed affermati, i dee jay non meno in luce o per niente in luce come
possono fare a realizzare i propri sogni? L’unica, conoscendo il problema
essendo anch’io un dee jay, è non perdere mai di vista il sogno, crederci
fino in fondo, fare tanta pratica e capire le tendenze, i gusti della gente ma
in particolare amare la musica, la gente, e non farsi influenzare dai soldi, che
pur fanno gola a tutti … AD UN VERO DEE JAY BASTEREBBE VEDERE LA GENTE
SCATENARSI E DIVERTIRSI CON I RITMI CHE LUI IMPONE PER ESSERE TOTALMENTE
APPAGATO !!!
ICO B Dj
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