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Vinile mon amour

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Sylvie Vartan e i Rolling Stone, David Bowie ed il trip hop.

Da Milano a Roma, da Madrid a New York, Passando per Londra, Parigi e Berlino, la febbre dei dischi a 33 giri ha contagiato collezionisti del rock, e nostalgici del post punk.

Ma anche i giovanissimi, tutti insieme ad ascoltare il caldo fruscio dei vecchi Elleppì, perchè tra cover polverose e storiche incisioni, il Vinile è ancora vivo, e suona insieme a noi.

Giradischi d’Italia

        In Italia l’appuntamento più importante per i cacciatori di vinile è...

Signori e signori, il vinile non è morto. Anzi, gode di ottimissima salute. E nella sua guerra contro il compact disc, supporto sonoro tecnologicamente più avanzato, il vecchio disco a 33 giri si è ritagliato una nicchia tutta sua. Un piccolo ma affollato anfratto nel mondo digitale nella new economy, frequentato da un pubblico eterogeneo e un po’ snob: cultori appassionati, fan sfegatati, nostalgici dell’analogico e dj d’avanguardia. Gente che per un elleppì d’annata, per un incisione storica, per il fruscio della puntina del giradischi che percorre il microsolco farebbe pazzie. E se per i dj il vinile continua ad essere un mezzo di lavoro insostituibile (un bel missaggio o uno scratch, un “rap graffiato”, senza un disco non li si può fare), per tutti gli altri è uno sfizio irrinunciabile. A tal punto che certe band o artisti (si pensi al trip hop, genere di pop elettronico dai ritmi lenti ed ipnotici) sovraincidono sui loro lavori il sano vecchio rumore di “friggitura” che ha sempre caratterizzato il vinile. E’ diventata prassi comune arricchire un nuovo brano con il break beat, il ritmo di batteria funky, ricavato da vecchie incisioni degli Anni ‘70. Spesso si tratta di materiale introvabile su cd. Esattamente come succede per le incisioni originali di numerosi artisti lounge amati dai cultori della cocktail music, la musica d’atmosfera dagli Anni ‘60 e primi ‘70. O per le colonne sonore di certi B-movie. Stuoli di seguaci sono lanciati così alla ricerca di negozi dell’usato per trovare gli originali in vinile di quei lavori che conoscono solo come cover. Ed in questi negozi i giovani adepti del low-fi, la bassa fedeltà (il contrario dell’hi-fi, l’alta fedeltà) incontrano i fratelli maggiori, se non addirittura i padri, che da sempre sono alla ricerca del pezzo raro. Ecco il paziente popolo dei collezionisti: gente disposta a passare ore (e a spendere cifre considerevoli) per trovare il 45 giri del loro primo gruppo del cuore o per l’edizione fuori catalogo. Se si considera che esiste anche un mercato di dischi nuovi a tiratura limitata (ambitissimi dai fan) e di singoli irreperibili su altro supporto (prendendo ad esempio il numeroso materiale che esce giornalmente per dj che la maggior parte delle volte è solo reperibile in vinile), non si può che concordare: il vinile vive !!! E suona insieme a noi !!!

New York, Oldies but Goldies

        C’e una zona a New York dove l’immagine non ha vinto sulla sostanza e dove la musica...

Parigi: tra Mina e Sylvie Vartan       

        I  veri amanti della musica francese degli Anni 60 e 70 che collezionano i 45 e 33 giri originali hanno un indirizzo che è una “mecca”...

Londra: nella casa del vinile

            Che gli Inglesi abbiano un legame strettissimo con la musica è fuori discussione. E infatti, qui il vinile non è mai scomparso...

Berlino reggae & techno music 

            A Berlino, mecca della techno e della musica elettronica, il tempio del vinile è Rave Age Records...

Madrid, movida a 33 giri 

    Amanti del vinile, Madrid è la vostra città: la megalopoli  che vive all’insegna della filosofia del riciclaggio offre...

Ringraziamenti a "Gulliver"
 

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Aggiornato il: 28 marzo 2001