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STRADE DEL CINEMA
Aosta, estate 2000
Il trucco e l'anima

Il programma - edizione 2000

Il trucco e l'anima

Qual è l'anima del trucco? Quale il trucco dell'anima? E come il cinema, messo a confronto con questi due "poli", li risolve e se ne appropria?
Questo binomio, nato a descrivere il grande teatro russo di fine ottocento, raffinato e perfetto nelle forme di messinscena e profetico nelle tematiche, ben si adatta a rappresentare i percorsi che il cinema ha scelto nel corso della sua storia e che a ben vedere spesso si situano nella terra di mezzo tra "la verità del trucco" e la "finzione dell'anima".
Sono tanti i generi e tantissimi i film che si prestano ad esemplificare questa tematica: dal comico travolgente di Billy Wilder a quello più intimo e malinconico di Buster Keaton, dalle messinscene documentarie di Orson Welles ai reportage di guerra, si potrebbe dire che tutto il cinema viva di questa ambivalenza tra la voglia di dire il vero, di scavare nel profondo dell'animo e la necessità di "truccarlo", il vero, per renderlo comprensibile o anche solo accettabile...

- The Cameraman (Usa 1928, b/n, 70') con Buster Keaton
Innamorato di un'impiegata della M.G.M, Buster cerca di farsi assumere con l'incarico di cameraman, ma le riprese che effettua sono sconnesse ed inutilizzabili. Solo grazie all'aiuto di una scimmia riuscirà a produrre un documento comprensibile e a dimostrare il suo coraggio e il suo valore.
Tutti gli elementi portanti del cinema di Keaton sono presenti in questo primo lungometraggio prodotto dalla M.G.M.: dal catastrofismo, alla languida impassibilità di fronte alla realtà, ad una profonda riflessione sulla realtà stessa e sulla capacità del mezzo cinematografico di veicolarne l'essenza.

- Il Vento (Usa 1928, b/n, 75') di Victor Sjöstrom
Letty sposa e abita nel selvaggio West con il mite Lige, ma durante, una tempesta il perfido Roddy si aprofitta di lei, che al mattino seguente lo uccide...
Film di forte impatto e affatto anticonvenzionale per i suoi tempi, "Il vento" stupì soprattutto per la capacità di regalare allo spettatore la suggestione sonora della tempesta con la sola forza delle immagini.

- Simon le mage (Ungheria, 1999, colore, 92') di Ildiko Enyedi
Un mago venuto dall'est a Parigi raccoglie la sfida di un rivale. Arrivato, rimane folgorato dalla bellezza luminosa di una ragazza (Jeanne) incontrata per caso alla stazione. La passione per questo amore lo porterà a rinunciare ai suoi poteri magici. La sconfitta nella magica tenzone preluderà ad una metamorfosi di essere: scomparso il mago risorgerà l'uomo, cioè colui che è in grado di amare. Un film sulle sfaccettature del trucco: non solo trucco come magia, ma anche, e soprattutto, trucco come mezzo privilegiato per approdare alla verità, capacità di esser altro per conquistare se stesso.
Un delicato e non retorico omaggio all'amore come magia e come travolgente passione.

- Rebecca, la prima moglie di Alfred Hitchock USA 1940 b/n 130' con Laurence Olivier, Joan Fontaine, George Sanders, Judith Anderson.
Maxim de Winter, rimasto vedovo, cerca di dimenticare la moglie risposandosi immediatamente con una giovane donna conosciuta a Montecarlo. Ma il fantasma ossessionante della prima moglie, Rebecca, alimentato dalla governante pazza, porta la ragazza sull'orlo della follia. Il mare restituirà il cadavere di Rebecca, morta in circostanze oscure...
Rebecca fu il primo film americano di Hitchcock e l'unico del grande regista inglese a cui fu assegnato l'Oscar.

- La Signora di Shangai di Orson Welles USA 1947 b/n 87' Con Orson Welles, Rita Hayworth, Evaret Sloane, Glenna Anders.
Il marinaio O'Hara (Welles) riesce a salvare una bellissima signora di nome Elsa da un'aggressione. Il marito, un ricco avvocato, per ringraziarlo lo invita a bordo del suo Yacht.
O'Hara s'innamora e si fa catturare in una trappola pericolosa e crudele tesagli dalla coppia.
"La Signora di Shangai" è l'ultimo film che Welles gira con una major di Hollywood: il suo sguardo ironico e dissacratorio sancisce il divorzio dal sogno americano

- Quattro corti d'epoca
Cosa spinge una persona a travestirsi? Gelosia, desiderio di non essere riconosciuti per poter continuare a fare gli stessi inopportuni gesti, o sana e sconsiderata follia? Un' irresistibile serata di comiche ricercate e poco viste, scovate negli archivi della Keystone, la casa produttrice del primo Chaplin e dell' indimenticato Roscoe "Fatty" Arbuckle. La serata è musicata dal Duo Actis Dato-Rocco.

 


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