Un attimo  Di Vanessa

 

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La mia pelle è nuda, sudata; solo un esiguo perizoma mi contorna.
Sdraiata guardo il soffitto e cerco di dimenticare il caldo torrido
dell'estate.
Mi sfilo le mutandine, inumidite e scaldate dal mio corpo. Le lancio
non curante per terra, dove si attorcigliano su se stesse.
Senza pensare, passo la mia mano sul pube e sento i corti ricci peli
-ovunque il corpo è liscio, ma non lì-.
Con il dito medio cerco il clitoride, allargo le gambe e muovo la
mano.
Chiudo gli occhi, inarco la schiena.
Mi piacerebbe che qualcuno passasse su di me la propria lingua: dai
piedi minuti, alle gambe lisce, roventi e abbronzate; dal collo
madido, ai seni candidi da cui si ergono capezzoli rossi e turgidi.
Desidero che qualcuno assaggi il sapore della mia pelle.

 

Di Vanessa

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