Marzo
1996 "Pioppo, Batrace, Cigno"
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Non
ci si annoia mai e il ritmo ben calibrato trasforma l'antologia
nell'omogenea scorrevolezza di uno spettacolo unitario. Un contributo
decisivo alla buona riuscita lo danno i tre interpreti, molto
affiatati e padroni dei loro mezzi. Una nota di merito particolare:
non si scivola mai nella volgarità e nei mezzucci facili, tentazione
rovinosa cui la comicità è sempre esposta e che oggi viene troppo
spesso premiata da facili successi. Vittorio Tivoli
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Maggio
1997 - "Pioppo, Batrace, Cigno - VarieEtà"
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Se
con il Pioppo si rideva e sorrideva al ritmo frenetico di battute
e scenette ora grottesche, ora surreali, con l'altro spettacolo
VarieEtà l'impatto è più immediato. La tecnica drammaturgica è quella
della giustapposizione, del collage e del recupero, non filologico
ma di gusto e di scavo..." "...Cambi d'abito e di situazioni avvengono
davanti agli occhi degli spettatori, attraverso un gioco teatrale
divertente e lieve..." "...Il divertimento non è mai volgare, anche
quando i toni diventano parodistici..." "...l'effetto è unitario
e scorrevole" "...Un raro esempio di come con impegno, passione
ed entusiasmo, con semplicità e senza grandissimi mezzi o sponsor
si possa fare un teatro fresco e intelligente. Bravissimi e scatenati,
eclettici e instancabili i tre giovani attori. Rosalba Ruggeri
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17
ottobre1997
- "Un amarcord italiano del varietà con lo scatenato Trio Zanzibar"
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VarieEtà,
come dice il titolo nel significato temporale, è un "come
eravamo" attraverso i ritrovati copioni dello sketch radiofonico,
della gag televisiva, della scenetta da cabaret. C'è insomma tutto
l'italico modo di ridere, un po' per saggezza un po' per gruulleria,
nelle quasi due ore di spettacolo. E c'è questo giovane, scatenato,
simpatico Trio Zanzibar, al quale è facile pronosticare una bella
carriera per la scioltissima verve, la versatilità parodistica
e l'affiatamento. Ugo Ronfani
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22
novembre 1995
- "Pioppo, Batrace, Cigno"
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Tre maestri del sorriso, tre giovani attori e un regista grande
esperto di rivista televisiva e di teatro leggero: ecco la felice
formula per confezionare uno spettacolo garbato, in abito da sera.
Si ride per un intelligente gioco di parole, per un guizzo surreale,
giocando con la logica, graffiando con l'umorismo e l'ironia.
I tre attori seguono con buona duttilità, freschezza ed entusiasmo
i ritmi serrati imposti dalla regia, e il pubblico divertito li
ha applauditi con calore. Magda Poli
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12
ottobre 1995 - "VarieEtà"
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Ancora una volta seguendo la massima popolare "squadra
vincente non si cambia", dopo il successo di Pioppo, Batrace,Cigno
regista e interpreti si lanciano in una nuova avventura, segnando
a fil di canzone il cammino del varietà nella sua camaleontica
evoluzione. Una cavalcata a ritmo serrato, piacevole, divertente
e senza malinconia che ha catturato il pubblico in una rete di
risate d'autore. Bravi, eclettici e scatenati Lorenzo Anelli,
Francesca Corso e Roberto Recchia. Magda Poli
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7
febbraio1996 - "Occhio, è nato un nuovo Trio"
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Morto
un Trio se ne fa un'altro e conviene tenerlo d'occhio La formazione
si chiama Trio Zanzibar in scena alla Tosse sotto lo sguardo attento
e vigile di Vito Molinari. Il regista che ha un passato fatto
di duemila trasmissioni televisive, con la collaborazione di questi
attori si dedica alla riscoperta, dal vivo, dei capiscuola della
comicità. "Pioppo,Batrace,Cigno": che cosa
significa? Niente e va bene così, perché in quel
finimondo che è la produzione verbale del novecento, si
ride proprio mettendo a nudo i meccanismi dell'assurdo, o delle
convenzioni sociali e linguistiche. Non siamo ancora all'Helzapoppin
e alla sua demenzialità, ma ai loro capostipiti, e questi
non danno segni di esaurimento e di invecchiamento, anzi riescono
a far sorridere con il gusto di una riscoperta e di una scoperta.
Silvana Zanovello
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Giugno
1996 - "Pioppo, Batrace, Cigno"
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Questo
spettacolo dimostra come l'assurdo, il grottesco, il sarcasmo
distribuiti a piene mani da tre capiscuola non hanno trovato ancora
chi abbia saputo superarli. Un successo dovuto anche , oltre che
dall'abile regia di Vito Molinari, dai tre attori del Trio Zanzibar.
Un trio di cui sentiremo parlare anche in futuro. Domenico
Rigotti
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