Commosso cordoglio ma anche valutazioni sul ruolo
di Gedda nella storia italiana del dopoguerra nelle dichiarazioni
a caldo di politici e intellettuali.
Il presidente del Senato, Nicola Mancino, lo
ha delinito "testimone sempre coerente della sua fede cristiana".
"Con Gedda scompare un protagonista della battaglia
per la libertà e la democrazia, un artefice della permanenza dell'Italia
nel campo delle nazioni libere dell'Occidente, ha detto il presidente
di Forza Italia Silvio Berlusconi, che ha aggiunto: "Sapremo raccogliere
il suo testimone".
"La Chiesa dovrebbe santificare Gedda e non La
Pira", ha dichiarato don Baget Bozza, che ha sottolineato: "Sconfisse
i comunisti ma non ha mai raccolto la riconoscenza della Dc".
Il filosofo Lucio Colletti ha rilevato che Gedda
"ebbe un ruolo storico fondamentale: preparò il clamoroso risultato
del 18 aprile da cui è dipeso il futuro dell'Italia". Di diverso
parere lo storico Denis Mack Smith per il quale è esagerato parlare
di Gedda "come artefice assoluto della sconfitta del Fronte Popolare".
L'Osservatore Romano ha dedicato a Gedda un'intera
pagina, soffermandosi con ampiezza anche sui suoi meriti scientifici.
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