GRAZIE PER QUEL CHE HA FATTO, MA FU DE GASPERI IL VINCITORE
 
articolo di Antonella Rampino

da "La Stampa" del 28 settembre 2000

 
 

Giulio Andreotti conobbe Luigi Gedda negli anni Quaranta, “lui era allora presidente della Gioventù cattolica e io della Fuci, stavamo assieme nella giunta centrale dell’Azione cattolica”, e lo ricorda come “un uomo di grandissima capacità organizzativa, anche dal punto di vista tecnico, s’era inventato persino la tessera degli aspiranti per i bambini piccoli”. In seguito, il loro rapporto è continuato, fino a un’intervista, l’unica mai concessa, e proprio all’Andreotti direttore di 30 Giorni,, due anni fa.

Presidente Andreotti, i Comitati civici di Gedda furono davvero determinanti nella vittoria del ‘48? Lo storico inglese Denis Mack Smith lo mette in dubbio.

Qualche volta forse lo stesso Gedda esagerava, dando alla sua organizzazione un’importanza quasi esclusiva, e lasciando una parte marginale alla politica. Mentre invece una delle cause del voto del 18 aprile fu anche la legittima preoccupazione che in Italia, come in Cecoslovacchia, potesse arrivare un regime di obbedienza stalinista. Però è verissimo che sotto le direttive di Pio XII si combattè una battaglia nella quale per l’unica volta la Chiesa fu in prima linea, a bandiere spiegate. I Comitati civici furono strumento di questa partecipazione. Quindi è ingiusto chi li sottovaluta, ma anche chi non volendo bene alla Democrazia cristiana pensa che essa fosse marginale. Insomma, ringrazio Dio per quel che ha fatto Gedda, ma senza De Gasperi la battaglia non si sarebbe vinta.

Fu una scelta o il segno dei tempi a far tramontare i Comitati sotto il pontificato di Giovanni XXIII?

Credo che ci sia stata una certa evoluzione, il mondo cattolico, la sua organizzazione religiosa si è andata evolvendo. Prima, il modello di Pio XII derivato da quello dipio XI era di forte accentramento nelle diocesi, nelle parrocchie. Mano a mano sono emersi i movimenti, sono cresciuti. Gedda ha interpretato un momento di preparazione a tutto questo.

Ieri Berlusconi ha detto che intende raccogliere quell’eredità, ripercorrerne i passi.

Che devo dirle...Gedda si è sposato che aveva più di settant’anni, fino ad allora aveva fatto voto di castità, e si è occupato solo di cose religiose. Mi sembra che Gedda e Berlusconi, come dire, pratichino sport diversi. Non c’è classifica