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"Gedda ha avuto la disgrazia di essere troppo
longevo, così quandè morto tutti pensavano fosse
scomparso già da 15 anni".
Così, con un certo understatement, Valentino Parlato commenta
la morte dell ex presidente dellAzione Cattolica.
Fu un personaggio importantissimo
agli inizi della Repubblica, nel momento cruciale del 18 aprile,
con i suoi comitati civici, con lorganizzazione combattente
di Pio XII, una vera e propria milizia. Poi - prosegue
Parlato - ci fu il grande cambiamento, la dc cambiò
di spalla il fucile: Fanfani si liberò di lui e liberò
la democrazia cristiana dalla sua tutela e anche da quella del Vaticano.
Anche se, così facendo, arruolò personaggi
come Enrico Mattei.
Su Gedda, Parlato ammette di avere ricordi un
po vaghi: «lho incontrato negli Anni Settanta
spiega -quando era già completamente uscito di scena.
Era scontento e incerto, non apprezzava il nuovo modo
di condurre la politica. Gedda fu un combattente, un uomo dei tempi
di ferro. Gli va riconosciuto il
merito di essersi lasciato mettere fuori campo senza rompere le
scatole, senza brigare per diventare onorevole o sottosegretario:
una cosa rara, con i tempi che corrono.
Gedda, che era anche medico genetista, si mise
a lavorare nell Istituto di gemellologia Gregorio Mendel,
da lui fondato nel 1943 a Roma. Dagli anni Quaranta ad oggi lIstituto
(che ha recentemente in informatizzazione il più vasto registro
italiano dei gemelli) ha collezionato 22mila cartelle cliniche:
su ogni coppia di gemelli sono stati eseguiti anche studi epidemiologici.
Gedda - sottolinea Parlato - continuò
a seguire anche le sue associazioni religiose. Aveva stile, uno
stile che ci avvicinò in alcuni incontri: era interessato
alle cose del manifesto, e per questo mi espresse molti apprezzamenti
politici. Da questi incontri capii che era una persona interessante,
niente affatto noiosa: un uomo di spessore, uno con il quale era
piacevole discutere.
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