INEGRALISTA FU DOSSETTI
 
articolo di Gianni Baget Bozzo

da "Il Giornale" del 4 ottobre 2000

 
 

Berlusconi ha dichiarato che si sente erede della battaglia liberale e democratica di Luigi Gedda, il presidente dell'Azione cattolica che vinse per la democrazia la battaglia contro i socialcomunisti il 18 aprile '48.

Paolo Franchi sul Corriere della Sera ha accusato di integralismo Gedda e quindi Berlusconi. Luigi Gedda, non fu mai un integralista.
Il suo merito principale è quello di aver mantenuto l'unica organizzazione giovanile di popolo, la Giac (Gioventù Italiana di azione cattolica) durante il regime fascista, sopportando i conflitti con il regime. Tenne la Giac fuori da ogni impegno politico, sia fascista che antifascista (ma il suo più caro amico, il giornalista Nino Badano, fu mandato al confino di polizia). Nei due mesi antecedenti il 18 aprile del '48, i Comitati civici da lui fondati sulla base della struttura della Giac non fecero propaganda per la Dc: invitarono gli elettori ad andare a votare con una campagna di manifesti. Quello classico rappresentava dei conigli: con l'invito a non imitarli. Occorreva credere nel cambiamento e vincere la paura: questo il messaggio.

Dopo il 25 aprile c'era stata la notte dei lunghi coltelli comunisti. Ognuno poteva essere dichiarato fascista e fatto tranquillamente fuori, cosa che constatai de visu.
Non c'era l'unità dei cattolici attorno alla Dc: che venne dopo e fu opera di Montini e non di Gedda. Meno integralista di così.

Togliatti pensava di vincere le elezioni: e scrisse, dopo il 18 aprile, una lettera a Gedda dichiarando lui vincitore delle elezioni. Gedda aveva messo in piedi una forza popolare ben diversa dalla Dc: cosa che Togliatti disse di non aver previsto. La stima di Togliatti per i cattolici cominciò forse allora.

Gedda non volle mai essere un politico. Ne avrebbe avuto l'occasione. Avrebbe potuto essere l'alternativa a De Gasperi.
In Parlamento e nel Paese c'era una maggioranza di centrodestra, con i monarchici e i missini, ben più forte dell'alleanza con i partiti di centro laici. Era una maggioranza integralista? Era una maggioranza anticomunista.
Per Franchi è la medesima cosa? Gedda poteva scegliere opponendo la scelta degasperiana (lotta sui due fronti contro destra e sinistra) alla linea anticomunistra di centrodestra. Sarebbe stato allora un precursore di Berlusconi. Non avremmo avuto l'egemonia comunista in Italia. Ma non lo fece. Accettò in nome dell'obbedienza alla Chiesa di vedere eliminare i suoi uomini. Gedda scelse di sparire dalla vita politica.

Quale integralista, Dottor Franchi! Il vero integralista fu Giuseppe Dossetti iniziatore della sinistra cattolica. E' quello che pensava Attilio Piccioni, il segretario politico della Dc, il 18 aprile. Tutte le sinistre cattoliche hanno motivato la politica con la religione: da Dossetti a Balducci, alla Bindi.

Personalmente penso che Forza Italia sia una forza laica e che le questioni del sesso e della vita debbano essere affidate in ultima analisi alla coscienza individuale. E' la posizione che Berlusconi ha sempre adottato come anche il Polo laico sa bene. E io stesso ho sostenuto tale posizione sulle colonne di questo giornale, nei giorni del Gay pride. Prego Franchi di informarsi sulla storia di quei combattimenti per la libertà contro l'oppressione giacobina che furono in Messico i guerilleros di Cristo Re prima di usare il loro nome come un insulto