Berlusconi ha dichiarato che si sente erede
della battaglia liberale e democratica di Luigi Gedda, il presidente
dell'Azione cattolica che vinse per la democrazia la battaglia contro
i socialcomunisti il 18 aprile '48.
Paolo Franchi sul Corriere della Sera ha accusato
di integralismo Gedda e quindi Berlusconi. Luigi Gedda, non fu mai
un integralista.
Il suo merito principale è quello di aver mantenuto l'unica organizzazione
giovanile di popolo, la Giac (Gioventù Italiana di azione cattolica)
durante il regime fascista, sopportando i conflitti con il regime.
Tenne la Giac fuori da ogni impegno politico, sia fascista che antifascista
(ma il suo più caro amico, il giornalista Nino Badano, fu mandato
al confino di polizia). Nei due mesi antecedenti il 18 aprile del
'48, i Comitati civici da lui fondati sulla base della struttura
della Giac non fecero propaganda per la Dc: invitarono gli elettori
ad andare a votare con una campagna di manifesti. Quello classico
rappresentava dei conigli: con l'invito a non imitarli. Occorreva
credere nel cambiamento e vincere la paura: questo il messaggio.
Dopo il 25 aprile c'era stata la notte dei lunghi
coltelli comunisti. Ognuno poteva essere dichiarato fascista e fatto
tranquillamente fuori, cosa che constatai de visu.
Non c'era l'unità dei cattolici attorno alla Dc: che venne dopo
e fu opera di Montini e non di Gedda. Meno integralista di così.
Togliatti pensava di vincere le elezioni: e scrisse,
dopo il 18 aprile, una lettera a Gedda dichiarando lui vincitore
delle elezioni. Gedda aveva messo in piedi una forza popolare ben
diversa dalla Dc: cosa che Togliatti disse di non aver previsto.
La stima di Togliatti per i cattolici cominciò forse allora.
Gedda non volle mai essere un politico. Ne avrebbe
avuto l'occasione. Avrebbe potuto essere l'alternativa a De Gasperi.
In Parlamento e nel Paese c'era una maggioranza di centrodestra,
con i monarchici e i missini, ben più forte dell'alleanza con i
partiti di centro laici. Era una maggioranza integralista? Era una
maggioranza anticomunista.
Per Franchi è la medesima cosa? Gedda poteva scegliere opponendo
la scelta degasperiana (lotta sui due fronti contro destra e sinistra)
alla linea anticomunistra di centrodestra. Sarebbe stato allora
un precursore di Berlusconi. Non avremmo avuto l'egemonia comunista
in Italia. Ma non lo fece. Accettò in nome dell'obbedienza alla
Chiesa di vedere eliminare i suoi uomini. Gedda scelse di sparire
dalla vita politica.
Quale integralista, Dottor Franchi! Il vero
integralista fu Giuseppe Dossetti iniziatore della sinistra cattolica.
E' quello che pensava Attilio Piccioni, il segretario politico della
Dc, il 18 aprile. Tutte le sinistre cattoliche hanno motivato la
politica con la religione: da Dossetti a Balducci, alla Bindi.
Personalmente penso che Forza Italia sia una
forza laica e che le questioni del sesso e della vita debbano essere
affidate in ultima analisi alla coscienza individuale. E' la posizione
che Berlusconi ha sempre adottato come anche il Polo laico sa bene.
E io stesso ho sostenuto tale posizione sulle colonne di questo
giornale, nei giorni del Gay pride. Prego Franchi di informarsi
sulla storia di quei combattimenti per la libertà contro l'oppressione
giacobina che furono in Messico i guerilleros di Cristo Re prima
di usare il loro nome come un insulto
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