La notizia del decesso del prof. Luigi Gedda
ha avuto nei Casalesi che lo conobbero un riscontro di commozione
e sincero rimpianto.
La sua assenza dal paese lunga vari anni, dovuta
all'età e ai mutati rapporti col Getsemani ha in parte attenuato,
ma non cancellato, i contatti fraterni nati durante le vacanze estive
nella casa di via Zone e dalle relazioni di parentele amicizie che
destavano interesse e curiosità.
Il vincolo affettivo che unitamente alla sorella
Mari sentiva per il paese degli avi materni, Lo portò ad esercitare
a Casale le prime esperienze di grande comunicatore indirizzando
i giovani del tempo a impegnarsi con lo spirito del Vangelo per
una scelta di fedi e di servizio: scelta che fece propria e fu costante
nella sua lunga esistenza umana.
La forte personalità di Gedda, ampiamente ricordata
e discussa dalla stampa di questi giorni, negli anni '40 e '50 ebbe
momenti di grande vigore con le note affermazioni nei settori della
spiritualità, delle opere, della medicina e Lo rese protagonista
in eventi storici sia civili che ecclesiali.
Tuttavia a Casale Lo si ricorda in una dimensione
più intima, familiare, ricca di autentica carica umana. Era confidenzialmente
chiamato 'l prufesur in virtù dei servizi che con generosità ha
prestato da giovane medico e per le nozioni culturali che dispensava
nei lunghi, serali incontri con gli amici.
Seppe suscitare tra i giovani la dedizione all'impegno
e alla responsabilità personale e li aiutò a costruirsi una casa,
la Casa del Giovane, "lavorando di notte a portar sassi e a scavare
il terreno e poi a recitare drammi e commedie per dieci anni, quasi
ogni domenica per saldare i debiti..." come Lui stesso ricorda nel
volumetto autobiografico "Addio Gioventù".
E' questa una delle testimonianze indimenticabili
dell'inscindibile legame tra fede e opere in cui Gedda fermamente
credeva e che magistralmente seppe inculcare nei suoi giovani amici.
Con lo stesso spirito, negli anni della piena
maturità, a Casale poté realizzare un sogno ambito e vagheggiato
da tempo, una Casa di Spiritualità, il Getsemani, che nei periodi
di piena efficienza, con i vari corsi culturali e dei Comitati Civici,
contribuì a dar lustro al nostro paese e renderlo noto a gente di
tutta Italia.
Della Sua lunga vita ci lascia pure il ricordo
di una tenace volontà di assoggettarsi alla Chiesa, di volerla servire
alternando con lo stesso spirito l'assunzione di grandi responsabilità
e grandi rischi, accettando i tempi dell'umiltà e del silenzio e
onorando la sua qualifica professionale con ricerche e studi che
hanno fruttato titoli e riconoscimenti internazionali e prestigiosi.
In questo momento di commiato, sono la pietà, l'amarezza, i ricordi
e i pensieri struggenti che si accavallano e spingono all'emozione
che si stempera solo ricordando la grande fede e la cosciente adesione
alla volontà di Dio di Luigi Gedda, uomo e cristiano.
Concludendo questo breve e inadeguato ricordo
si riportano parti di una lettera scritta nel periodo più cruciale
dell'ultima guerra, quando impossibilitato a lasciare Roma ha voluto
trasmettere ai suoi "giovani casalesi" sentimenti e speranze:
"Carissimi, non sono mai stato assente da Casale
per un periodo così lungo. Perciò cresce in me il desiderio di rivedere
tante cose care e specialmente voi, i miei più cari tra i giovani
d'Azione Cattolica. Tanto più ora che siete a casa quasi tutti e
che sarebbe una festa sedere a semicerchio attorno al camino e raccontare
le cose di un tempo, risuscitare episodi incancellabili, personaggi,
battaglie, speranze.... Vorrei fare con voi tanti bei progetti per
il domani... Vorrei cantare con il rev. Arciprete e con voi le profezie
di questo Avvento nel quale veramente e più che mai attendiamo Colui
che solamente può ridare un significato alla vita del mondo... Vorrei
raccogliere la voce invernale, austera del nostro Casale e soffrire
per la doppia austerità di cui si riveste in questo periodo di guerra.
Vorrei... Molte cose vorrei. E depongo il sacrificio che questi
desideri insoddisfatti mi costano nelle mani del Signore. Io vi
ricordo ad uno ad uno e vi abbraccio con il fraterno amore di sempre."
Uno dei destinatari ha saputo conservare gelosamente
lo scritto che è una delle più significative documentazioni dell'amore
che Gedda ebbe per Casale e la sua gente e che portò nel cuore fino
alla fine.
Grazie, prufesur.
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