Mabi Col
 

[scritti]

 

Archeologia che passione!

In tutta la mia vita ho cercato invano le radici del mio malessere di persona socialmente non omologata, rivolgendomi allo studio della storia. Investigando tra i suoi meandri, sono risalita fino alla Preistoria e ho sviluppato una teoria che riguarda le modifiche della collocazione sociale della donna attraverso le varie epoche, registrata attraverso i miti giunti fino a noi. Gli antichi ci raccontano esattamente i particolari della loro routine quotidiana, anche se poi hanno l’abitudine di barare sulle situazioni storiche riguardanti avvenimenti politici e di guerra. Infatti, la realtà quotidiana non è considerata sufficientemente importante da dover subire rimaneggiamenti ideologici. Tutto è dato per scontato al punto che ognuno interpreta la vita degli altri attraverso le proprie personali esperienze. Quando, almeno trent’anni fa, cominciai a occuparmi dell’argomento, non avevo idea di aver scoperchiato il vaso di Pandora, perché la storia è un grande diabolico meccanismo che ci coinvolge tutti e del quale non siamo quasi mai consapevoli.

Ma che cosa conta veramente?

Quello che rende lo studio della storia veramente interessante: il sistema di produzione degli alimenti, il livello della tecnologia, l’architettura, la lingua, l’arte, la moda, la religione, la mitologia, i rapporti tra uomini e donne, quelli tra gruppi sociali ed etnici differenti. Vedremo poi come la lingua, ch’è un’arma a doppio taglio, qualche volta andrebbe messa da parte, almeno ad un primo esame, per indagare attraverso altre forme di ricerca. Solo una volta che ci si sarà fatta un’idea sulle abitudini, usi e costumi degli antenati, sarà possibile affrontare più scientificamente gli scritti.

Studiando le vita delle donne, poi mi sono infilata in un altro argomento che fino ad allora avevo considerato superfluo: la religione. Infatti, buona parte delle notizie possono essere reperite attraverso inni e testi in un qualche modo legati alle classi sacerdotali, ch’erano le uniche o quasi a detenere il sapere e la conoscenza dei metodi di scrittura. Ho finito per trovarmi a mettere a confronto un bel po’ di concezioni religiose e ad accorgermi che quasi tutte pescano in una sorta di brodo primordiale, concezione antica e avveniristica allo stesso tempo, che ancora ci ribolle nelle trippe nonostante i nostri sforzi scientifici. Ogni tanto si tenta di semplificare, poi si rimescola il tutto e si finisce con il renderlo molto più complicato di prima, sebbene i fondamenti rimangano sostanzialmente sempre gli stessi.

 

Penelope e le altre

 

Zeus & C.

 

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