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Il
simulacro della Madonna d' Itria è accompagnato sempre da
due piccole statue, "is scraus", che durante la processione
vengono portate in braccio, una per parte ai lati del cocchio, da
donne che durante l'anno hanno fatto un voto.
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Si racconta che un pescatore d' Itri (nelle puglie) venne
rapito da un pirata saraceno e venduto come schiavo a un ricco
commerciante tunisino. Il pescatore devoto a Maria tentò
la fuga per essere in occasione della Pentecoste a Itri, dove
si celebrava anche la festa della Madonna.
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Il padrone fu informato e per far fallire il piano
di fuga rinchiuse il pescatore dentro una cassaforte e ci dormì
sopra armato di scimitarra. Nella cittadina d' Itri, intanto, una
povera vedova invocava l' aiuto di Maria per poter riabbracciare
il suo figliolo.
E il miracolo avvenne.
Una forza misteriosa spinse in mare la cassaforte, col padrone addormentato
sopra, e tra un' ondata e l' altra giunsero inspiegabilmente a Itri.
Di fronte a ciò il padrone si convertì.
Il miracolo è suggellato dalle due statue, che rappresentano
una lo schiavo in atteggiamento di pietà e l' altra il ricco
commerciante nella sua ferocia, armato di scimitarra.
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