Pace per la Palestina
Quello che l'ipocrisia pelosa e strumentale contro l'evocazione dello spettro della shoah ebraica fa finta di non cogliere, al di là degli ovvi distinguo - e che di un'altra cosa si tratta è ovvio, non dell'Europa delle leggi razziali né della Germania nazista, ma del Medio Oriente qui e ora e della Palestina e della sua tragica storia dal 1948 a oggi; e tuttavia come fermarsi a guardare il dito che indica la luna, spaccando il capello su una questione meramente lessicale, quando è evidente l'intento evocativo, simbolico, per riferirsi a un'altrettanto abominevole persecuzione etnica - è che l'apocalisse che si sta consumando ai danni del popolo palestinese è l'affossamento definitivo della promessa e della speranza che le atrocità commesse nella seconda guerra mondiale e la shoah, appunto, non si sarebbero mai più ripetute, perchè l'umanità ne sarebbe uscita vaccinata indelebilmente.
Invece è svanita anche l'ultima traccia di quel vaccino, o dell'illusione che ne rimaneva, e quando questa nuova catastrofe sarà stata consumata con il macello di decine e centinaia di migliaia di palestinesi per le bombe e la carestia e con un popolo senza più terra, ci troveremo a disquisire sul nuovo nome azzeccato da dare all'ennesimo ricorso storico dell'indole fratricida umana.