ALLENAMENTO


L'ANTICATABOLISMO: LA RETTA VIA DEL NATURAL BODYBUILDER.
Del Prof. Massimo Guglielmi


Anabolismo e catabolismo sono due processi metabolici che hanno ruoli opposti:
prevalendo il primo avremo crescita e costruzione, prevalendo il secondo avremo distruzione e disgregazione di sostanza proteica (dunque muscoli).
Ciò che l'anabolismo costruisce il catabolismo distrugge. Se quindi si riescono a minimizzare i processi catabolici che ogni giorno impediscono i nostri progressi, come risultato avremo la crescita muscolare.


I CAPISALDI DELL'ANTICATABOLISMO

* LA DURATA DELL'ALLENAMENTO
L'allenamento intenso provoca delle oscillazioni ormonali a livello ematico.
Studi hanno dimostrato che durante una seduta di allenamento si ha un picco di testosterone (principale ormone anabolico) nei primi 20-40 minuti, picco che poi decresce velocemente facendo aumentare dopo 60-90 minuti il livello di un altro ormone: il cortisolo.
Questo ormone agisce trasformando gli aminoacidi strutturali in glucosio (gluconeogenesi) e stimolando la liposintesi sia direttamente (attivando i recettori degli adipociti ed aumentando la lipasi nell'adipocita stesso) che indirettamente (aumentando la gluconeogenesi che provoca iperglicemia ed iperinsulinemia e di conseguenza accumulo di grasso). Quindi delle sedute di allenamento lunghe creano fisici poco ipertrofici ed irrimediabilmente coperti da uno strato di grasso. Di conseguenza è di fondamentale importanza eseguire degli allenamenti brevi ed intensi: 50-60 minuti al massimo.

* LA FREQUENZA DELL'ALLENAMENTO
L'allenamento intenso, in quanto tale, causa dei microtraumi a livello del tessuto connettivo e muscolare; queste "ferite" per guarire hanno bisogno di tempo. Dopo una seduta di allenamento bisogna recuperare prima la fatica generale e poi quella specifica del muscolo allenato. Solo dopo questa prima fase del recupero sarà possibile passare alla seconda fase, quella che produce l'aumento di massa e di forza: la supercompensazione.
Il fisico, per riuscire a supercompensare, deve essere riposato. E' assurdo pensare che le gambe allenate ieri possano crescere se noi oggi ci "distruggiamo" i dorsali e i pettorali; anche se i muscoli sono diversi, l'organismo è sempre lo stesso. Un atleta naturale non può permettersi di accumulare fatica su fatica, così facendo pone i presupposti per un profondo stato di sovrallenamento dove il catabolismo prende il sopravvento sulle strutture proteiche. Questo causa stanchezza generale, insonnia, aumentata probabilità di traumi muscolo-scheletrici (stiramenti, distorsioni, strappi) e soprattutto una diminuzione delle difese immunitarie che espone al rischio di infezioni e malattie.
Da quanto analizzato consiglio a tutti 3 allenamenti settimanali con i pesi; se il soggetto ha qualche chilo di troppo da smaltire può aggiungere, nei giorni di riposo dai pesi, dai 20 ai 40 minuti di attività aerobica con frequenza cardiaca pari al 60-75% del massimo battito cardiaco teorico rispetto all'età (220 - età = massimo battito cardiaco teorico).

* L'ALIMENTAZIONE
L'alimentazione riveste un ruolo fondamentale nella vita di qualsiasi persona, sia essa sportiva o meno.
In questo breve articolo voglio esclusivamente soffermarmi su alcuni espedienti dietetici che, se messi in atto, possono minimizzare i danni in quei momenti della giornata dove inevitabilmente il catabolismo prende il sopravvento: il post-allenamento e la notte.

Il pasto post-allenamento è fondamentale in quanto è stato appurato che il muscolo prima ricostituisce le proprie scorte energetiche ( glicogeno ) e dopo inizia la propria ricostruzione. Per ricostituire nel più breve tempo possibile i depositi di glicogeno muscolare occorre utilizzare zuccheri semplici, che stimolino la secrezione dell'insulina e blocchino il processo di neoglucogenesi che il duro allenamento instaura. E' questo il momento di prendere un "beverone" che contenga tutte le sostanze necessarie a massimizzare la crescita. Consiglio una "ricetta" che contenga i seguenti ingredienti: 30-40gr. di maltodestrine, 10-20gr. di glucosio o saccarosio, 30gr. di proteine (meglio se del siero del latte) e se si vuole esagerare e ci si può permettere altri integratori, 5gr. di creatina e 5gr. di glutammina.

Altro pasto fondamentale per chi si allena duramente è quello che precede il riposo notturno. Durante la notte il glicogeno immagazzinato nel fegato viene utilizzato per le funzioni vitali del sistema nervoso nella quantità di circa 10 grammi ogni ora. Quando la quantità di glicogeno epatico diminuisce, aumenta la quantità di cortisolo in circolo che, scomponendo le proteine dei nostri sudati muscoli, continua a nutrire il cervello attraverso il processo di gluconeogenesi (ricordiamoci che, almeno per il nostro corpo, è sempre più importante il cervello dei muscoli).
Per limitare questo inevitabile catabolismo notturno è necessario fare un pasto ricco di proteine con una discreta dose di carboidrati a basso indice glicemico; consiglio di utilizzare proteine in polvere con una piccola dose di fruttosio (30-40 g. di proteine + 10-20 g. di fruttosio). Il fruttosio è più efficiente di altri zuccheri nel rimpiazzare le riserve di glicogeno nel fegato, mentre le proteine venendo assimilate dopo le prime 3-4 ore di sonno verranno utilizzate al meglio perché si troveranno in concomitanza con il picco notturno del GH (altro importante ormone proteo-anabolico e lipolitico che viene secreto nelle prime ore di sonno).

Concludendo, il body-builder che non utilizza farmaci, non può dimenticare che la propria crescita muscolare dipenda esclusivamente dal limitare il catabolismo muscolare che altrimenti lo relegherebbe alla schiera della quasi totalità di persone in buona forma che frequentano le palestre e pensano che i muscoli ipertrofici siano frutto di chissà quale alchimia.
Buon allenamento e buona crescita a tutti!



BIBLIOGRAFIA:

"Elementi di endocrinologia applicata allo sport "
di Fortunio e Moretti

"Da qui all'enormità"
di Giovanni Cianti

"Le basi fisiologiche dell'educazione fisica e dello sport"
di Fox Bowers Foss

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