Ermes Viscónti

Letterato italiano, Milano, 1784 - Crema, 1841. Di condizione agiata, poté abbandonare presto l'impiego pubblico per dedicarsi interamente all'attività di studio. Rimase fedele al movimento romantico, cui aveva aderito negli anni giovanili, ma si astenne dall'impegno politico e nella maturità sconfessò la giovanile adesione agli ideali volterriani, in seguito a una crisi religiosa, 1817, che lo portò a un austero ascetismo. Amico, tra gli altri, di Stendhal, J.W. Goethe e A. Manzoni, curò per quest'ultimo la pubblicazione del Conte di Carmagnola, 1820, e fu lodato dai primi due per le idee espresse nei saggi pubblicati sul "Conciliatore", considerati tra i primi testi fondamentali della poetica romantica: Idee elementari sulla poesia romantica, 1818 e Dialogo sulle unità drammatiche di luogo e di tempo, 1819. Tra le sue opere: Saggi filosofici, 1829; Riflessioni ideologiche intorno al linguaggio grammaticale dei popoli antichi, 1831; Saggi intorno ad alcuni quesiti concernenti il Bello, 1833.