La Musica e il Romanticismo

Il Romanticismo è il movimento letterario, filosofico e artistico che nacque in Germania tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento e si diffuse rapidamente in Europa investendo tutti gli aspetti della vita e della cultura. Nel pensiero dei suoi primi teorici, il termine R. definisce, al suo concepimento, una concezione della musica come linguaggio dell'inesprimibile, come manifestazione del mistero allo spirito eletto, alla sensibilità dell'artista che anela all'infinito. Questo significa uno sconvolgimento della gerarchia delle arti dell'estetica illuministica, innalzando la musica alla più alta dignità grazie proprio alla sua esclusiva capacità di esprimere ciò che non è razionalmente definibile coi concetti e con le parole. L'atteggiamento romantico della Shensucht scioglie la musica dai vincoli del ragionamento per attribuirle la massima valenza gnoseologica nel rivelare l'assoluto, il sublime, il mistero della natura e del mondo, quella tensione tra l'infinita aspirazione dell'uomo e la sua finitudine desolante. Furono i poeti e i filosofi tedeschi  (L. Tieck, W.H. Wackenroder, E.T.A. Hoffmann, Novalis, F. Schleiermacher) che, tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento, chiarirono i temi principali del movimento romantico. Essi idealizzarono la musica come la "lingua originale, il sanscrito della Natura" (Hoffmann), che trae la propria forza dall'Urklang, il suono originario, che ha dato vita al mondo e che misteriosamente si manifesta attraverso di essa. Questo fondamento del R. permea tutto il XIX secolo e ripetutamente si ripresenta con varie colorazioni nei musicisti più coscienti della propria opera, da R. Schumann a R. Wagner e G. Mahler, fino a proiettarsi nel XX secolo. 

La musica è l'arte pura per eccellenza e tra i suoi generi quello strumentale assume la massima importanza, diventa "musica assoluta". L'Urklang ha la sua manifestazione anche nel canto popolare che esprime con candore l'autentica anima della nazione. Per raggiungere questa purezza, i romantici scrutano il passato, l'origine respinta in un'età remota "nella lontananza tutto diventa poetico, diventa romantico" (Novalis). Lo storicismo romantico viene attratto dal Medioevo cristiano, età pervasa dal senso del trascendente e matrice di quelle culture nazionali, di cui i trovatori (poeta lirico provenzale dei secc. XII e XIII) divengono voce spontanea, aedi (poeta dell'antica Grecia che cantava le gesta degli dei e degli eroi, accompagnandosi con la cetra) del popolo. Vengono anche romanticizzati P.L. da Palestrina  e J.S. Bach, l'uno come simbolo della musica sacra che dà all'uomo il senso della "suprema pienezza dell'esistenza" (Hoffmann); l'altro come emblema di gotico mistico luterano. Grazie alla massima considerazione che l'arte in generale e soprattutto la musica ha presso i romantici, in una appassionata circolarità di idee, di sentimenti e di entusiasmi, tutti i motivi filosofici, letterari e delle arti figurative finiscono per interessare il musicista, che in talune figure come F. Liszt o Wagner diventa l'artista massimo, il "messia" dell'assoluto. La rivalutazione estetica e letteraria nei confronti della musica rivolge l'attenzione più al contenuto che alla forma, previlegiando la partecipazione emotiva ed esaltando il soggettivismo. "Soltanto uno spirito romantico può entrare nel romantico, soltanto la mente poetica ed esaltata, che ha ricevuto la consacrazione nel mezzo del tempio può capire ciò che il consacrato esprime nella sua estasi" (Hoffmann). L. van Beethoven è il punto di riferimento da cui muovono i musicisti romantici, che vedono in lui l'alfiere della musica strumentale e colui che inaugura, nella Nona sinfonia, un rapporto tra poesia e musica.

La concezione romantica della musica trova i suoi primi esponenti musicali in C.M. von Weber e in F. Schubert e si propaga con slancio rivoluzionario nella generazione immediatamente successiva già attiva in Europa intorno al 1830. Durante tutto il XIX secolo, il R., sviluppa e arricchisce la sua problematica densa e spesso contraddittoria con tendenze centrifughe che si irradiano per tutta Europa nel formarsi delle "scuole nazionali" e nella duplice tendenza verso il soggettivo e l'introspezione (F. Chopin, J. Brahms nell'ultima produzione pianistica) o verso il titanico, faustiano tentativo di afferrare l'assoluto nell'arte e nella vita (H. Berlioz, Liszt, Wagner). Il risultato di tutto ciò è il crearsi e il coesistere di poetiche differenti. Una caratteristica della musica ispirata dal R. è la prevalenza data alle forme brevi. Momenti musicali, improvvisi, notturni, arabeschi, fogli d'album, romanze senza parole, intermezzi, capricci sono titoli ricorrenti per tutto il secolo e denotano sia un'attenzione rivolta alla confessione intima, all'aforisma, sia una destinazione all'ambiente del salotto borghese. Inoltre le forme brevi sono talvolta collegate tramite originali rapporti tonali in raccolte organiche , vere e proprie suites romantiche, come il Carnaval op. 9 di Schumann o come i Preludi op. 28 di Chopin. Ballate, scherzi, polacche, fantasie, rapsodie, si pongono invece come ricerca di una forma di più ampio respiro che trova nello spirito stesso della composizione la sua regola. Questo medesimo principio guida i musicisti romantici nel rapporto con la forma-sonata. A poco a poco tramite una progressiva e costante elaborazione tematica si giunge alla forma ciclica in cui circolarità di un'idea fondamentale, sempre cangiante nelle sue apparizioni e sempre presente nell'ordito musicale, garantisce l'unità di composizioni di vasta concezione. Messa a punto da Liszt (Sonata in si minore per pianoforte) e continuata da C. Franck, culmina nel tessuto compositivo del dramma wagneriano con i Leitmotive sempre ricorrenti. Nel melodramma, l'apporto rivoluzionario di Wagner si pone come sintesi delle poetiche romantiche e come punto di riferimento per gli altri compositori a lui contemporanei o successivi, proprio nelle sue istanze ideologiche unite alle sue innovazioni musicali. Ma già prima di Wagner il R. aveva stimolato ricerche per un teatro musicale nazionale che trovò in ogni singola nazione il proprio sviluppo specifico: in Germania con Weber e H. Marschner, in Francia  con D. Auber, G. Meyerbeer e G. Gound; in Italia con V. Bellini, G. Donizzetti e G. Verdi. Un altro aspetto della vocalità come momento squisitamente romantico è costituito dalla produzione liederistica, di schietta tradizione tedesca. Particolarmente in Schubert, una spontanea musicalità di sapore popolare sembra nascere dal suono stesso delle parole, quasi un'autentica manifestazione del mitico Urklang nella sinergia di due arti sorelle. L'unione delle arti è una meta che tutti i romantici si prefiggono di raggiungere: da una parte seguendo l'esempio wagneriano del Gesamtkunstwerk, opera d'arte totale; dall'altra col poema sinfonico che, iniziato da Berlioz e sviluppato da Liszt, finì per essere una forma paradigmatica nelle nascenti "scuole nazionali", celebrando insieme i miti e le tradizioni popolari.

Il R. incide profondamente su due aspetti fondamentali della musica: l'armonia e il timbro. nell'armonia l'individualismo e l'originalità romantica evidenziano nel ricorso a modulazioni raffinate, a inconsuete aggregazioni di suoni fino a una progressiva emancipazione della dissonanza, con il riferirsi ad accordi che moltiplicano le possibilità combinatorie, come l'accordo di settima diminuita, vero emblema armonico del R. Il timbro è invece esplorato come riverbero mistico dell'Urklang, come l'aspetto più suggestivo del suono che può sollecitare la sensibilità romantica alla creazione di atmosfere sonore originali. Ne discende lo sviluppo dell'orchestrazione da Berlioz a Mahler, sempre in funzione di un'intensa espressività. Anche il fenomeno del "virtuosismo", come gusto del superamento del limite nell'esecuzione di brani per uno strumento solista, ha avuto una parte di primo piano nell'individuare nuove sonorità: N. Paganini per il violino e Liszt per il pianoforte ne costituiscono i più illustri esempi. Altri strumenti infine vengono a colorire la tavolozza romantica con significati timbrici diversi rispetto ai secoli precedenti: fra tutti, il corno e il clarinetto, grazie al loro suono "interiore", affascinano l'anima romantica.