La Madonna della Favana

icona della favana

E' detta anche "Regina di Veglie". Evidentemente doveva esserne in antichità la Protettrice, se l'incisione sul cartiglio dell'altare che ancora esiste nella Chiesa del Convento, dice: "QUAM LAUDANT MATVTINA ASTRA VELIAS TVERE REGINA ".
Da documenti si sa che a circa un miglio dalle mura che cincevano Veglie vi era un folto bosco all'interno del quale si trovava un affresco della Madre Santissima, dentro una grotta, con il Banbino alla destra, tipico espediente dell'iconografia bizantina.
Doveva trattarsi di un immagine miracolosa. Infatti, sempre da vecchi documenti, si rileva che detta immagine liberava gli uomini e gli animali dal male della fava, e perciņ venne chiamata della Favana.
Spianato il bosco, per motivi non del tutto chiari, si collocò l'effige in una Cappella fatta appositamente costruire per conservarla. E, su quella Cappella, successivamente al 1597 fu costruita, annessa ad un Convento, una Chiesa, all'interno della quale fu costruito un altare come cornice all'immagine sacra.
In una delle edizioni di "estemporanee di pittura" che si tennero a Veglie nell'agosto del 1981, l'immagine della Madonna fu trafugata.
Questa immagine da il nome alla Cripta che si trova nei pressi della Chiesa Conventuale.






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