Cripta della Favana



ingresso della cripta


La chiesa-cripta presenta una forma architettonica arcaica di origine greco-orientale comune nei secoli XI - IX. L'ambiente è di forma rettangolare e misura m. 5,50 di lunghezza per 3,30 di larghezza ed un'altezza di m. 2,20. Vi si accede lateralmente attraverso un dròmos in cui è stata ricavata una scala di tredici scalini; ha un'unica navata con una piccola abside orientata, non precisamente ad est, secondo un preciso schema liturgico, rivolta cioè ad Oriente, luogo della luce nascente.
Entrando, a sinistra vi è una piccola dipendenza comunicante con due archi che poggiano sopra un pilastro; probabilmente serviva da pastophòrion, locale cioè adibito alle cerimonie preparatorie delle funzioni religiose.
Nell'abside vi è addossato un altare, a destra del quale, sotto l'immagine di S.Francesco, si nota una nicchia che serviva come deposito dei sacri arredi.
La Cripta, ora annessa al Cimitero Comunale, aveva una funzione cultuale, visto che il ciclo pittorico in essa è di natura sacra.
Essa, contrariamente a quanto si sosteneva fino a poco tempo fa, è legata ad una comunità rurale che la utilizzava esclusivamente a scopo devozionale, e non legata quindi, ad un insediamento monastico-eremitico.
Tuttavia è evidente la presenza del culto di rito greco, riscontrabile negli elementi agiografici, linguistici ed architettonici; in questa si trovano anche elementi del culto latino. Pertanto la coesistenza delle due culture anche nelle iscrizioni rappresenta il passaggio dal rito greco al rito latino; unico esempio nel salento insieme alla cripta di Supersano.
L'appellativo Favana si riferisce all'immagine dell'omonima Madonna che si trovava nell'attigua Chiesa Conventuale.




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