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Piano dell'Offerta Formativa
anno 2006-2007

PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE DELLO STUDENTE ALLA FINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE (PECUP)

 

Il PECUP esplicita ciò che un ragazzo di 14 anni dovrebbe  “ saper fare “ alla fine del Primo ciclo di istruzione . Esso mette in luce come tutte le conoscenze disciplinari e interdisciplinari e le abilità operative apprese a scuola  o in contesti extrascuola  ( vita sociale ) siano state effettivamente formative e  tramutate in  competenze personali . Dopo aver quindi frequentato   la scuola dell’Infanzia e il primo ciclo di Istruzione, gli alunni , grazie ad un adeguato sviluppo della personalità, sono ritenuti competenti se utilizzano le conoscenze e le abilità apprese per:

1         riconoscere e gestire i diversi aspetti della propria esperienza motoria, emotiva e razionale,consapevoli (in proporzione all’età) della loro interdipendenza e integrazione nell’unità che ne costituisce il fondamento;

2         abituarsi a riflettere, con spirito critico, sia sulle affermazioni in genere, sia sulle considerazioni necessarie per prendere una decisione;

3         distinguere, nell’affrontare in modo logico i vari argomenti, il diverso grado di complessità che li caratterizza;

4         concepire liberamente progetti di vario ordine ( dall’esistenziale al tecnico), che li riguardino, e tentare di attuarli, nei limiti del possibile, con la consapevolezza dell’inevitabile scarto tra concezione e attuazione, tra risultati sperati e risultati ottenuti;

5         avere gli strumenti di giudizio sufficienti per valutare se stessi, le proprie azioni, i fatti e i comportamenti individuali, umani e sociali degli altri, alla luce dei parametri derivati dai grandi valori spirituali che ispirano alla convivenza civile;

6         avvertire interiormente, sulla base della coscienza personale, la differenza tra il bene e il male ed essere in grado , perciò, di orientarsi di conseguenza nelle scelte di vita e nei comportamenti sociali e civili;

7         essere disponibili al rapporto di collaborazione con gli altri, per contribuire con il proprio apporto personale alla realizzazione di una società migliore;

8         avere consapevolezza, sia pure adeguata all’età, delle proprie capacità e riuscire, sulla base di esse, a immaginare a progettare il proprio futuro, predisponendosi a gettare le basi con appropriate assunzioni di responsabilità;

9         porsi le grandi domande sul mondo, sulle cose, su di sé e gli altri, sul destino di ogni realtà, nel tentativo di trovare un senso che dia loro unità e giustificazione, consapevoli tuttavia dei propri limiti di fronte alla complessità e all’ampiezza   dei problemi sollevati

 

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