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Associazione Pouientes D'Oc

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Associazione Pouientes D'Oc
c/o Museo Civico
Via S. Maria - 12100 Cuneo (CN)

 

Una quindicina di valli alpine delle provincie di Cuneo, Torino e Imperia sono caratterizzate dalla presenza della lingua d'oc, la lingua degli antichi trovatori provenzali.

In Val Varaita - valle posta in posizione centrale di tale territorio - l'arte dei merletti a fuselli si diffuse nella seconda metà del secolo XVII, come pure nella vicina Val Maira e nel Queyras (Francia).

I merletti a fuselli di questo territorio sono caratterizzati dal fondo eseguito quasi sempre a "point de Paris" (una rete a buchi esagonali). Contemporaneamente al fondo vengono eseguiti i disegni, generalmente a punto tela, ma talvolta anche con l'uso del "point à la rose", del mezzo punto, del "point cannage", del "point d'esprit" e di altri punti. I disegni sono frequentemente di ispirazione naturalistica (fiori, tralci, api, ecc.), ma non mancano i disegni geometrici. Spesso i disegni sono contornati con un filo di cotone più grosso, bianco e lucente ("cordonet").

Questi merletti sono quindi molto diversi da quelli di altre regioni occitane (in particolare da quelli di Le Puy en-Velay) e da quelli di diverse regioni italiane, mentre richiamano da vicino i merletti delle Fiandre e della Francia del Nord.

Nella tradizione l'esecuzione dei merletti avveniva direttamente sul tombolo, senza disegni tecnici e senza "cartons piquès". La maggior parte dei merletti veniva utilizzata per confezionare le cuffie del costume tradizionale femminile; qualche merletto veniva pure utilizzato nel costume maschile festivo di Casteldelfino e in alcuni costumi della festa tradizionale della "Baìo di Sampeyre". Si conoscono soltanto tre tovaglie d'altare ornate con questi merletti.

Negli anni Venti i merletti iniziarono ad essere utilizzati per la biancheria intima femminile e per servizi da tavola. Attualmente sono spesso usati nell'arredamento.

Nella tradizione venivano realizzate esclusivamente strisce larghe in media 8-10 cm. Negli anni Venti furono prodotti anche merletti rotondi e quadrati; recentemente sono stati realizzati merletti esagonali e romboidali.

Il declino dell'uso della cuffia, iniziato verso la fine del secolo scorso, comportò il progressivo abbandono della produzione dei merletti.

Negli anni Venti il colonnello Michele Celestino Bes (1872-1953), che per diverso tempo comandò il II Reggimento Alpini di stanza a Cuneo, organizzò alcuni laboratori di insegnamento del merletto a fuselli. Il corso di Ruà la Guièizo di Bellino, iniziato nel 1923-24 e durato circa due anni, permise alla valente merlettaia dondo Talino (Maria Caterina Richard, 1863-1941) di trasmettere la sua arte ad una quindicina di allieve.

Da una di queste, Teto di Piasso (Margherita Estienne, 1910-1994), l’avvocato Gianpiero Boschero (in occitano Jan Peire de Bousquìer), con l'aiuto di un'amica, apprese la tecnica di base (1971-1984). Il ritrovamento di una copia del catalogo della scuola di Bellino degli anni Venti permise di passare dai merletti più semplici a quelli più complessi.

Nel 1987-88, con la promozione del Museo Civico di Cuneo, l'avvocato Boschero, nel frattempo divenuto l'ultimo depositario della tradizione (le vecchie merlettaie erano morte o gravemente ammalate), tenne un primo corso di merletto a fuselli. In quell'occasione egli introdusse l'uso dei disegni tecnici, che sono un valido aiuto per la merlettaia e assicurano un'esecuzione più precisa.

Le allieve merlettaie più dotate e appassionate nel 1988 diedero vita all'associazione Pouientes d’Oc (merletti occitani), con sede presso il Museo Civico di Cuneo, con lo scopo di studiare i merletti tradizionali e di insegnarne l'esecuzione. Dall'anno 1998-1999 questi merletti vengono insegnati anche in alcune scuole elementari di Cuneo.

 

 
Immagini

pouientes1.jpg (109947 byte)  

 

Cuffia Occitana

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