Nelly Favro Comino |
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Le sue nonne non smerlettavano, ma erano delle brave ricamatrici e le hanno trasmesso il loro amore per tutte quelle arti "femminili" che non devono andare perdute. Nel 1990 ha incontrato il merletto a tombolo ed è stato subito amore. Ha iniziato in una piccola associazione cuneese, ma ha subito capito che la sua strada era un'altra: uno studio serio ed approfondito sulla materia. Ha cercato in Europa delle valide maestre merlettaie con le quali ha iniziato così la propria formazione sia tecnica che storica sul merletto nazionale ed internazionale. Ora ama definirsi una "tecnica del merletto" più che una merlettaia perché, oltre a studiare le varie metodiche ed i vari stili dei merletti, si interessa alla loro nascita, al loro cammino e al loro mutamento nel tempo e nelle diverse culture, naturale conseguenza delle emigrazioni o fughe delle popolazioni in altri paesi, dove col passare degli anni questi pizzi vennero rielaborati secondo l'abilità e la fantasia delle merlettaie locali. La storia del merletto è conosciuta, ma quella dei singoli merletti locali spesso è ancora ignota ed imprecisa. E una storia molto affascinante ed intrigante: dal suo studio emerge una radiografia del nostro paese molto umana e reale. Prima che tutto venga dimenticato bisogna salvare questo patrimonio dall'oblio e far rivivere nella quotidianità questi capolavori che per troppo tempo sono stati confinati negli armadi.
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Cuffia di Casteldelfino |
Copia di antica cuffia da sposa di Casteldelfino |
Merletto "Onde" (merletto moderno) |