Una mascherina con doppia apertura
è introdotta in una lente convenzionale, come mostrato nella figura.
Un singolo punto P, sulla superficie dell’oggetto sottoposto
a scansione, quando è colpito dal laser crea due distinti picchi di
intensità P1 e P2 sul sensore CCD. La posizione geometrica
dei picchi P1 e P2 è funzione della distanza dalla camera del punto
P. L’intensità nel punto P è la somma delle intensità
P1 e P2. Questa tecnica ha permesso, principalmente l’eliminazione di errori
di misurazione. Inoltre, l’associazione di questo metodo con un opportuno
algoritmo ha permesso l’eliminazione di falsi picchi di intensità
provenienti da perturbazioni di ambienti luminosi. Nella realizzazione pratica,
la maschera a doppia apertura, rimpiazza l’iride di una normale lente fotografica
(di qui il nome di bi-iris). La linea laser, prodotta
da un diodo laser allo stato solido e da una lente cilindrica, viene proiettata
sull’oggetto, mentre una doppia immagine della linea viene misurata sulla
macchina CCD.
La separazione fra l’immagine delle due linee è
proporzionale alla distanza fra l’oggetto e la macchina; per esempio nella
figura le linee di separazione b1 e b2 rappresentano rispettivamente la gamma
z1 e z2.