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Nasce il 16 settembre del 1946 a
Tricarico (Matera), il paese di Rocco Scotellaro, poeta della civiltà
contadina. |
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Studia
a Napoli, dove si forma culturalmente negli ambienti vicini alla rivista
meridionalista "Nord e Sud" di Francesco Compagna e Giuseppe Galasso.
Qui, agli inizi degli anni ‘60, incontra il pittore potentino Mauro
Masi, la
cui frequentazione avrebbe dato vita ad un determinante sodalizio artistico ed
intellettuale legato alle problematiche della terra d’origine. Sempre nella
città partenopea frequenta lo studio del pittore e critico d’arte Paolo
Ricci, luogo d’incontro di numerosi intellettuali della città. |
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Nel contempo
conosce lo scrittore-pittore Carlo Levi (l’autore del
Cristo si è fermato ad Eboli) e si reca spesso nel suo studio di Villa
Ruffo a Roma per mostrargli i suoi quadri, ricevendone apprezzamenti ed
incoraggiamenti. Accompagnerà l’artista torinese anche nelle sue periodiche
visite in Lucania ed in particolare a Tricarico. |
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1960 - Davanti alla tomba di Scotellaro: Francesca Armento, Carlo Levi (secondo da destra), Michele Santangelo (quarto da destra) e amici. |
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Ha modo di
frequentare a Matera lo studio del pittore Ginetto Guerricchio, anch’egli
interessato alle tematiche della civiltà contadina, ed il circolo culturale “La
Scaletta”, punto di riferimento di artisti italiani e stranieri. |
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Giudizi
favorevoli sulla sua produzione artistica sono stati espressi, tra gli altri, da
Aldo Musacchio, Carlo Levi, Antonello Trombadori e Renato Guttuso. |
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Il ciclo pittorico esposto nel 1973 di nuovo a “La Scaletta” di Matera su "Le avventure di Bartolomeo Colleoni in Basilicata ed altre storie", denuncia con ironia il definitivo tramonto della civiltà contadina e la difficoltà a cogliere i segni di una nuova identità. |
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Nello
stesso anno, realizza insieme a Mauro Masi i pannelli per il nuovo Municipio di
Tricarico, impegnandosi sui temi della nuova realtà agraria e dell'emigrazione. |
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La
mostra dei pannelli e degli studi preparatori "Omaggio al Pittore
di Policoro" (Palazzo Ducale,
presentazione di Franco Vitelli - Tricarico 1991), opere destinate al Liceo
scientifico della cittadina ionica, segna il ritorno alla pittura ironica e a
volte tragica di Santangelo, prendendo questa volta a pretesto la pittura
vascolare del V sec. a. C., testimoniata nella Magna Grecia. In questi tre
grandi pannelli viene riproposta un'accesa figurazione e sottolineata la forza
del disegno della pittura ellenica e la delicatezza di alcune immagini,
ritrovando così, nella rappresentazione dei miti greci gli stessi archetipi
ricorrenti nella cultura arcaica del mondo meridionale.
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Nel
1997 partecipa alla Collettiva “Segmenti eterogenei di arte nuova – Rassegna
internazionale di Arte Contemporanea, IV edizione”, sul tema “Dei
campi e della civiltà
contadina a Sud di Procida” a cura di Andrea Iovino, Castello Macchiaroli di Teggiano (Salerno). |
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Nel marzo
del 2004 tiene una personale in Toscana nell’ambito della rassegna “Mostre a Palazzo”, presso la storica sede municipale di Casole
d’Elsa (Siena). |
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In occasione
delle celebrazioni per il cinquantenario della morte di Rocco Scotellaro,
partecipa insieme ai maestri Mauro Masi, Rocco Falciano e Gerardo Corrado alla Mostra itinerante “Omaggio a Scotellaro” (maggio 2004/gennaio
2005 - Tricarico, Matera, Potenza), in cui presenta un ciclo pittorico ispirato
ai versi del poeta. |
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Nell’ottobre
del 2005 tiene una personale a Rivoli (To), presso la Cappella gentilizia del
settecentesco Palazzo Piozzo di Rosignano. |
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Nature morte e paesaggi sono i temi sempre più frequenti delle sue opere recenti. |
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