Moio Alcantara lega il suo nome al fiume che lo bagna. Ciò è servito
soprattutto a distinguerlo dagli omonimi paesini italiani rispettivamente in provincia di
Bergamo e di Salerno.
Il nome "Mojo", invece, deriverebbe da "moggio"
o "mòdio", ossia il recipiente con cui si usava misurare il grano. Lo
storico Anton Giulio Filoteo d'Amodeo, vissuto nel '500 a Castiglione di Sicilia, fa
risalire questo nome alla leggenda popolare del "cieco ingannato", secondo la
quale un signore che imbrogliava il fratello cieco nel ripartire il raccolto di grano,
venne fulminato da un lampo che incenerì sia lui che il raccolto stesso, formando così
un'enorme piramide di terra bruciata con la quale, per l'appunto, si identifica il cratere
vulcanico di Monte Mojo.
La denominazione di "Mojo", però, potrebbe anche derivare
dall'arabo "Moiah", con riferimento alle acque "limpide ed
abbondanti" del vicino fiume Alcantara.
In ogni caso, sia nel moggio di grano che nelle acque limpide ed
abbondanti è insito il concetto di fertilità, probabilmente con riferimento alla
generosa Piana di Mojo che ogni anno riesce a dare agli agricoltori del luogo una grande
quantità di frutta ed ortaggi.