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Veniamo
giù dai monti, dai monti del Tirolo!
di
Alessio Masi
messaggio del 20 agosto 2001
Niente
sabbia, ombrelloni, creme abbronzanti, bambini che frignano
e
(purtroppo) Pavullo nel Frignano, ferragosto a gavettoni e partite
a
racchettoni ( Gattostanco? Prrrrrrr! :-))) )
9
giorni filati a spasso per Svizzera, Austria Rep. Ceca e Germania.
Ma
procediamo con ordine....
Sabato
mattina partenza non troppo presto, destinazione Innsbruck.
Si parte
gia' male perche' la lungolago Lecco-Colico e' chiusa e una
coda
interminabile si snocciola nei paesini. Passare tra le macchine
con le
valige laterali e' gia' una sudata. Da Chiavenna in poi pero'
la situazione
migliora, ma siamo in ritardissimo!
Pranzo veloce a Piuro, ammirando la cascata e via, si entra
in Svizzera (ma
che duro fare il doganiere, si suda un casino!!! :-))) )
Il Maloja e' una figata! Il primo tratto sale cosi bene che
mi verrebbe
voglia di riscendere e farlo un'altra volta, ma il tempo tiranno
suggerisce
di proseguire. Da li via attraverso (e senza fermarsi!!! :-)))
) St. Moritz.
Sul lago si svolge una gara di Windsurf spettacolare e io saluto
un surfer
impegnato a fare la boa!
Piu'
avanti la temperatura si fa decisamente fresca: 15/16 gradi
con un bel
venticello ci accompagnano fino al confine con l'Austria di
Vinadi. 'nculo
ai 35 di Milano! Qui si gode, pieno di curve, boschi verdi verdi
e torrenti
impetuosi. Cosi il pomeriggio scorre velocemente e allegramente
fino
all'arrivo ad Innsbruck. Le 4 strade in croce che costituiscono
il centro
storico della cittadina le giriamo in 15 minuti, quindi cena
e a nanna.
L'indomani un rapido trasferimento ci porta verso l'ambito Grossclockner.
La
strada corre in una vallata circondata da montagne da ammirare
e cosi si
giunge al casello per il pagamento del pedaggio. No, non e'
una sardostrada,
ma si paga cmq! Ed ecco che 230 scellini (mi pare) passano di
mano (sono
32KKLire ca.) e il primo dei 30 e passa tornanti scivola sotto
l'anteriore.
Poi, di seguito, 1 ad 1 affronto gli altri, fino al bivio per
l'Edelweissspitze, un piazzalino arroccato a 2571 m.s.l.m. nel
quale una
manica di idioti si intestardisce a voler parcheggiare le sardomobili
ovunque e comunque. Il panorama e' mozzafiato e la giornata
senza nuvole ci
permette di ammirare tutti i ghiacciai della zona. STRE-PI-TO-SO!!!
Poi si
riscende un po' e piu a valle (e + a sud) attacca la salita
verso il
Grossclockner vero e proprio. Un orrido parcheggio multipiano
per le sardo
si pone di fronte a questa vetta la cui punta sembra fare il
pizzicorino ad
una sporadica nuvoletta (bianca bianca) che si aggira solitaria
per il
cielo. Riscendiamo velocemente giusto in tempo per vedere il
"numero" di un
coglione con una (delle tantissime viste )FJR1300blu che ci
supera in
discesa mentre sale una clio. L'idiota inchioda l'inchiodabile
e
fortunatamente, grazie alla guidatrice della clio che accosta
alla propria
dx e si ferma , il peggio e' evitato.
Finiamo l'anello suggerito dal libro "In moto sulle Alpi"
(troppo traffico
per i miei gusti su queste strade) e prendiamo una strada che
da Saafelden
verso Bischofshofen ci dovrebbe portare verso Salisburgo. L'ora
tarda ci
suggerisce la ricerca di una Gasthof. Ne troviamo una fuori
dai centri
abitati. C'e' una Kawa con serbatoio arcobaleno e uno striscione
"Bikers
welcome" che indicano la strada. Beh, i locandieri sono
2 tipi fenomenali.
Lei, Wavi, ha chiare discendenze indiane (american's native)
e la tenda
montata in giardino ci riporta a scenari da Far West. Se vi
danno noia i
tatuaggi, non e' il posto piu' indicato, altrimenti buttate
un'occhiata al
loro sito www.osterthor.com Hanno anche un bikerstore!!! E la
goulashsuppe
e' la piu' buona delle 5 assaggiate durante il viaggio!!!
Terzo giorno di sole e terzo giorno di strade e panorami da
urlo. Questa poi
e' proprio una bella stradina di montagna, non arriva a + di
1500, ma curve
e vallate ti mozzano il fiato. Da Bischofshofen puntiamo a nord
ma subito un
castello e un cartello turistico attirano la nostra attenzione.
Seguiamo,
arrampicandoci, le indicaziondi del cartello, credendo fosse
la strada per
il castello. Ma giunti in un parcheggio (quello per le moto
e' l'ultimo, il
+ vicino all'inizio del sentiero :-))) ) realizziamo che siamo
su una
montagna di fronte alla collinetta del castello, che vediamo
ben sotto di
noi. Lasciamo i caschi incustoditi e proseguiamo a piedi per
15/20 minuti.
Cosi arriviamo alla stazione della teleferica, paghiamo le 30KKlire
e
"trasliamo" fino al ristoro. Da li altro sentiero
scavato nel fianco
roccioso della montagna (altri 10 minuti) e si arriva a destinazione:
la
grotta glaciale piu' grossa d'Europa, dicono loro (sara' come
la palma del
comune + alto d'Europa?) Un ragazzetto butterato simpatico come
un
grippaggio a 120 ci fa da guida
attraverso i 700 e passa gradini da salire/scendere a zero gradi,
tentando
di riscaldarci le mani nella tenue fiammella della lampada a
gas che ci e'
stata affidata. 'STARDI, ditelo prima che ci portiamo il maglione
o almeno i
guanti. Ai 4 samurai giapponesi che sono nel nostro gruppo vengono
ECCEZIONALMENTE prestati 2 giubbini e 2 coperte militari. Cmq
a parte la
fatica si vedono cose straordinarie, il ghiaccio forma figure
surreali e tra
orsi e mammouth guadagnamo l'agognata uscita.
Torniamo al parcheggio, moto e caschi sono li tranquilli ai
30 gradi del
sole. GRRRRR! Bella escursione, in tutti i sensi.
La turistica Salisburgo non mi impressiona e l'unico dettaglio
da citare e'
il B&B fuori citta. Un posto cosi imboscato che per arrivarci
si deve fare
una stradina sterrata di 2km che passa anche in mezzo al bosco.
E dalla
terrazza della camera si scorgono i cerbiatti (??) che escono
dal bosco e
vanno a brucare l'erba!!!! Non ci manca che Bambi in mezzo di
strada!
La mattina dopo...... SOLE SOLE SOLE!!! Ma dove sono i temporali
estivi?
:-))))
Attraverso alcuni laghi (Wolfgangsee e Attersee) ci trasferiamo
alle porte
della rep Ceca. Da li, il giorno successivo, sotto il "solito"
sole
proseguiamo per Praga cercando stradine alternative. Ci perdiamo
in una
decisamente poco segnalata sulla mappa e nel mezzo del bosco
ci fermiamo, in
attesa della prima macchina a cui chiedere info. Manco a dirlo,
una coppia
di BRESCIA!!! Le risate si sprecano, ma gli italiani sono (siamo)
ovunque.
Ristabilita la giusta rotta, attraversiamo una serie di paesini.
I bimbi
salutano e assaporiamo (un po', credo) l'emozione di Nelik e
compagni.
Sembra proprio un altro mondo. E tutto piu'...... rurale. Affascinante,
servirebbe piu' tempo, ma non non siamo studenti universitari
con 2 mesi di
ferie all'anno!!! :-))))
Cosi Praga ci tosta ben bene e nei 2gg successivi il termometro
tocca i 38
gradi. La moto e' parcheggiata e la veloce metropolitana ci
porta ovunque.
Ho un'amica a Praga che ci fa fare un giretto turistico e poi
ci porta a
cena. Indovinate dove? Ristorante italiano Colosseum: monumenti
romani in
evidenza, cassetta di Drupi in loop nello stereo e clientela
burina,
compreso boro lampadato con camicia bianca aperta, petto villoso
e
immancabile catenona d'oro che spunta fuori (come il pelo) DAPAURA!!!!
Volete che vi spinga a visitare Praga? Beh, oltre alla quantita
spropositata
di gnocca, una pinta di Staropramen costa 20/25 corone... 1200/1500
lire!!!!!
Venerdi mattina, finalmente (?????) piove, anche se alla partenza
smette per
un po'. Altre simpatiche gocce ci sfiorano prima di Pilzen.
Poi ci
avventuriamo nella campagna ceca, in cerca del confine con la
Germania. Il
paesino di confine (Zelezna Ruda) e' una specie di bordello
(nel vero senso
della parola) pieno di night club e casino. I simpatici tedeschi
vengono a
spendere la loro moneta forte oltreconfine e, si sa, tira +
un pelo di ....
di una coppia di Fazer :-))
Entriamo in Germania attraverso Bayerisch Eisenstein, giu' verso
Deggendorf
(ancora curve e boschi) e di li un veloce trasferimento verso
Monaco di
Baviera. A 30km dalla meta, dopo un'ora di minacce neanche tanto
velate
inizia a piovere. Fenomenale il sistema di segnalazioni "variabile".
Scatta
e il limite di velocita' viene ridotto a 80km/h, i camion non
possono
superare e devono stare a dx. Giusto il tempo di indossare l'antipioggia,
smette di piovere e il limite di velocita' passa a 120. Cosi
entriamo nel
"covo del nemico", laddove un grattacielo con lo stemma
della BMW (be em we,
come dicono loro) ci tiene d'occhio da lontano. I soliti sguardi
dei
cuoriosi, attratti (affascinati?) dalla Caponord ci accompagnano
fin nel
centro citta'. Sosta, cena, birra e pernotto sono una rapina.
Accidenti al
cambio sfavorevole!!!
Cosi e' nuovamente sabato e ci dobbiamo dirigere verso casa.
La voglia di
fare montagne e' inesauribile e ci spinge verso un intenso WE
di saliscendi.
Da Garmish attraverso il Fielpass (o qualcosa di simile) rientriamo
in
Austria. Poi via Imst, Vinadi il rientro in Svizzera. A Susch
svoltiamo
verso il FluelaPass, UNO SPETTACOLO!!!! Non c'e' quasi nessuno
e la
temperatura va a 14 gradi in un attimo. Incredibile a dirsi,
ma a Davos non
c'e' un benzinaio aperto e l'automatico prende franchi o carte
di cretito,
TUTTE TRANNE LA VISA. In riserva piena affronto le discese a
motore spento,
provando, per la prima volta, invidia per i ciclisti. Viaggiare
nel silenzio
totale, QUESTA SI CHE E' UNA BELLA ESPERIENZA!!!
A Tiefencastel baratto (con un barista) un po' di lire e marchi
per una
banconota di franchi, faccio benza all'automatico e via verso
Thusis,
Viamala, Splugen e arrampicata del passo Spluga. In cima al
passo una decina
di mucche impavide in mezzo alla strada ostruiscono il passaggio.
10 minuti
in attesa del varco e schivando una coppia di vacche a centro
carreggiata.
Il confine svizzero non e' neanche presidiato, in quello italiano
invece 2
caramba da dentro il casottino mi fanno cenno di passare. E
ti credo, il
termometro e' inchiodato sui 14 gradi e tira un vento siberiano.
Le nuvole
basse rendono tutto ancor + surreale. Altre mucche, altri tornanti
scendiamo
fino al rifugio MaiTardi, dove, IL 18 AGOSTO (!!!), un piatto
di polenta
taragna ci scalda le budella.
Infine, la domenica scorre tra la discesa dello Spluga, il Maloja
(di nuovo)
i 2300 e passa del Bernina, giu giu giu fino a Tirano, Aprica
e Mortirolo
(con gregge di pecore che attraversa!!!). Tanto per gradire.
Cosi
dopo 2644km rientro nell'accaldata e, fortunatamente, deserta
Milano!
E
ora non parlatemi di montagne, almeno fino a.......... venerdi!
:-))))
Lamps
tortuosiemontuosi
Alessio
"Master" Masi
Aprilia Capo Nord "Naima"
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