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Report
: Croazia, Bosnia & Slovenia
di
Simone Monticelli
messaggio del 23 luglio 2003
Secondo
me gli ingredienti necessari per un bel viaggio sono: la
liberta' offerta dalla moto, la conoscenza di posti e di gente
nuova e
il contatto con la strada. A questo bisogna aggiungere, una
buona
compagnia e perche' no' del buon cibo la sera :-) Tutte queste
cose sono
si sono mischiate nella giusta dose nel viaggio che vi sto per
raccontare .....
La meta che abbiamo scelto per questi nove giorni di luglio
doveva
contemplare qualche giorno di mare, per permetterci qualche
sosta per
fare vita da spiaggia. La scelta e' caduta sulla Croazia, meta
che vanta
lo splendido connubbio di mare favoloso e prezzi accettabili.
Per la parte puramente motociclistica ci siamo affidati alla
Bosnia e ad
un tratto di Slovenia.
Colgo l'occasione di testare le mie nuove borse semirigide della
givi,
avendo abbandonato l'idea di montare dei bauletti. Non sono
state troppe
le facce sorridenti dei negozianti che vedevano in me un deficente
nell'avere la pazza idea di montare dei bauletti rigidi su una
fireblade, ma bensi' la completa mancanza sul mercato di un
prodotto
perlomeno adattabile senza improvvisarsi dei provetti saldatori.
Ma
questa e' un'altra storia, dicevo che siamo partiti alla volta
di
Trieste percorrendo esclusivamente statali alle nove di sabato
12/07. Di
fare sardostrade non se ne parla neanche, ma questa volta c'e'
da dire
che di statale in statale fino a Padova non e' che ci sia stato
troppo
da divertirsi, chiaro in macchina sarebbe stato peggio, forse
trovando
qualche provinciale ci si poteva rifare un pochino, ma i tempi
di
trasferimento sarebbero diventati improponibili.
Bella la strada costiera che porta a Trieste, e da li le montagne
che
segnano il confine e portano dalla Slovenia alla Croazia.
Si e' fatto tardi, e la statale fino a Tireste ci ha un po'
provato,
abbiamo la tenda da montare e il campeggio ancora da scegliere
alle
21:30 passate. Una volta arrivati a Porec, scegliamo il campeggio
a
Zelena Laguna, che al prezzo di 13E al giorno a persona si rivelera'
essere uno dei piu' cari della zona. Montiamo la tenda al buio
e
chiaramente scegliamo uno dei pochi posti dove battera' sempre
il sole,
parcheggiamo la moto in un buco e scopriamo dopo cena che era
riservato
ad un camper e questo fresco fresco si e' sentito nel diritto
di
spostare di peso la moto di Bruno. Insomma inizio con qualche
problemino, ma si sa' in un viaggio certe cose possono accadere,
basta
prenderle con la filosofia giusta, e a noi questa non manca.
Certo se la
moto avesse avuto solo un graffietto ci saremmo inkazzati come
le
persone piu' incivili sulla faccia della terra, ma forse a quel
punto
saremmo stati anche noi nel nostro diritto.
Dopo la giornata di mare a Porec, ci dirigiamo a sud, attraversando
tutta l'Istria , visitando la spendida Rovigno e Pula. Questo
tratto di
strada e' caratterizzato da un asfalto molto liscio e a tratti
con dei
veri e propri avvallamenenti. Il panorama sul mare e' sfortunatamente
coperto dalla fitta vegetazione.
Da Pula a Brestova, dove dobbiamo imbarcarci per prendere il
traghetto
per l'isola di Cres il panorama e' decisamente piu' appagante,
la vista
sull'isola, e' fantastica e i colori limpidissimi del mare sullo
sfondo
roccioso creano dei giochi di riflessi favolosi.
Comincia a rinascere la mia vena fotografica e ad ogni punto
panoramico
mi fermo a fare le solite foto di rito. Traghettati sull'isola
di Cres
ci dirigiamo subito verso la sua punta estrema , Mary Losinj.
Cres e' una bellissima striscia di terra circondata dal mare
, offre
panorami a picco sul mare e una vista eccezzionale della costa
Croata,
nonche dell'isola di Krk, di Rab e delle piccolissime altre
isole che la
circondano.
L'asfalto sull'isola e' in gran parte rifatto e quindi ci si
puo'
finalmente anche divertire a fare qualche curvetta in pieno
grip.
Pernottiamo a Mali Losinj in una camera privata spendeno per
2 notti
50E. La sera la passiamo nel bellissimo centro cenando a base
di
calamari fritti e birra, rimirando il tramonto sul porticciolo.
A Malj Losinj trascorreremo un'altra giornata di mare , sara'
l'ultima,
dopodiche' viaggeremo tutti i giorni.
Dall'isola di Cres traghettiamo sull'isola di Krk e da qui attraverso
il
ponte che mi sembra essere uno di quelli ad unica arcata piu'
grandi al
mondo.
Percorriamo tutta la costa croata fino a Markaska, dove ci godiamo
letteralmente i 350 Km di panorami indimenticabili e a parte
un primo
tratto di strada un po' affollato di camper , roulotte e mezzi
lenti di
vario genere, pochissimo traffico.
Il pernottamento e' nella zimmer arredatissima e splendente
della
signora katia, che per 25E ci fa sentire come in albergo e a
due passi
dal centro di Markaska. La sera ci concediamo la solita passeggiata
tra
i locali e una cenetta a base di pesce. Questa volta scegliamo
un locale
all'angolo della via principale che mi sembra l'esatta copia
di un posto
creato ad hoc per i turisti, in stile locali in galleria C.so
Vittorio
Emanuele per chi e' di Milano, se non che la cifra spesa per
il
rifocillamento e' esigua, circa 13E per un secondo di pesce
un contorno
, una birra e il caffe, ma la sensazione di non aver mangiato
benissimo
ci rimane lo stesso.
La mattina successiva decidiamo di partire sul tardi, niente
sveglia e
al risveglio doccia e passeggiata nel porticciolo. Relax fino
alle 12:00
circa , dopodiche' partiamo alla volta della Bosnia.
Da Ploce ci addentriamo verso Mostar sulla statale E73, che
costeggia un
fiume. Alla frontiera Bosniaca ci viene richiesta la Carta Verde,
che
facciamo al volo negli uffici all'angolo pagando 8E a testa.
Oltrepassata la frontiera percorrendo la bella strada curvosa
che porta
a Mostar, appaiono evidenti i segni lasciati dalla guerra, segni
indelebili in ingresso alla bella cittadina famosa per il suo
ponte che
appare inesorabilmente distrutto.
Facciamo un giro per la citta' e ci rinfreschiamo con una bibita
in un
bar del centro. Fa un caldo insopportabile, girare in moto con
giacca e
pantaloni in pelle sembra quasi essere una sfida personale,
ma non
voglio rinunciare alla mia sicurezza e sopporto caldo e sudore.
Lasciando Mostar e dirigendosi verso Sarajevo ci si imbatte
in una serie
di laghi molto belli all'altezza di Klonjic. Sono immancabili
le foto e
una pausa riflessiva sul panorama. Il verde e l'azzurro dell'aqua
dei
laghi si fondono in un tutt'uno. Le rade palme sembrano volersi
arrampicare sulle montagne, ed in mezzo trovi la bella strada
tortuosa
che ti chiama ad essere percorsa.
Arriviamo a Sarajevo alle 17 circa, siamo ormai abituati a vedere
le
case con I segni della guerra, buchi di mitragliatrice attorno
alle
finestre, tetti sfondati e le nuove case ricostruite a fianco.
Ma a
Sarajevo e' diverso, ti ritrovi entrando dalla periferia in
mezzo a
degli scheletri di palazzi enormi e ti immagini cosa doveva
essere
questa citta' durante la guerra. Non si puo' dimenticare, ma
facciamo
del nostro meglio per goderci questa bellissima citta' dalla
veriegata
cultura. Ci dirigiamo in centro e troviamo un albergo. Sara'
il
pernottamento piu' caro 90E per la camera e le moto dormiranno
tra I
tavoli del ristorante. Sfruttiamo parte del pomeriggio e la
sera per
visitare il centro che e' affollatissimo e presenta innumerevoli
bellezze. La cultura mussulmana qui si fa vedere parecchi sia
per quanto
riguarda le numerose moschee che per I particolari odori emanati
dai
ristoranti tipici che offrono menu' di derivazione turca.Cosigliati
da
dei militari italiani, la presenza delle nostre forze armate
e quella di
altri stati e' ancora massiccia, non ci lasciamo scappare un
piatto di
Burek, una pastella con ripieno di formaggio e carne, ottima.
Concludiamo la serata in un locale del centro storico, gustando
qualche
buona bottiglia di succo di frutta alla fragola, e' stato il
nostro
tormentone pe rtutto il viaggio, niente che non si possa trovare
anche
in italia, ma il caldo e l'atmosfera di vacanza ti fanno sembrare
tutto
diverso.
Lasciando Sarajevo percorriamo una strada che lascera' il segno
nella
mia memoria per diverso tempo, costeggiamo una collina completamente
ricoperta di lapidi dal marmo bianchissimo, cosi' bianco che
sembra
luccicare di nuovo, troppo nuovo. Oltre a questo , a bordo strada
non
mancano I cartellli di attenzione alle mine, tutto a fianco
delle case
in cui chiaramente abitano le persone e I bambini di Sarajevo.
Percorrendo la statale E73 e poi la E761 raggiungiamo Travnik,
un
piccolo paesino dove su una collina sorge un forte medioevale.
La starda
ci conduce a Bihac, uno dei posti piu' colpiti dalla guerra,
e I segni
sono evidenti lungo tutto la strada, si possono vedere chiaramente
I
crateri formati dalle bombe, ormai ricoperti di verde, quasi
a sembrare
naturali, ma fatti per mano dell'uomo nel piu' chiaro esempio
della sua
stupidita'.
Rientriamo in Croazia per visitare il parco naturale di Plitvice,
una
serie di lagni posti a dislivello tra di loro che formano una
miriade di
cascate. Il caldo e' davvero insopportabile, e c'e' da camminare
un po'
, ma ne vale sicuramente la pena. I giochi di colore sono indescrivibili
e l'acqua cristallina, ti invoglia al tuffo, tuttavia proibito.
Prezzo
circa 12E, nessuno vi chiedera' il bilgietto, che si paga al
parcheggio,
ma vale la pena pagarlo perche' lo spettacolo merita.
Da Plitvice, ci dirigiamo verso la costa croata a Senj, attraverso
una
spettacolare strada tra le montagne, il cui arrivo sul mare
sembra degno
di una foto di National Geographics. Tornati sul mare dopo due
giorni di
montagne ci godiamo il fresco venticello serale sul porto, e
un buon
piatto di pesce. Il pernottamento e' in una zimmer di una signora,
al
prezzo di 350 Kune.
Rientro in Slovenia attraverso la costa, da Senj a Rijeka il
traffico e'
quasi insopportabile, ormai siamo abituati a strade libere e
I numerosi
camper, camion e roulotte non fanno felice il mio senso dello
Humor.
Lasciamo il mare a Rijeka, non prima di aver fatto le ultime
foto alle
scogliere e alle isole che si affacciano su golfo. La porssima
tappa e'
Tolmin in Slovenia, la strada che ci porta in questo paesino,
e' davero
fantastica, sembra di essere in Austria, le strade sono asfaltate
dignitosamente, il caldo e' sparito grazie alla quota e il paesaggio
e'
emozionante. Ci si diverte tra le curve e a poco a poco si riacquista
il
feeling con la moto grazie al maggior grip che infonde sicurezza.
Da Tolmin ci dirigiamo verso il monte triglav, arrivando a Kranjiska
Gora, ormai il brutto asfalto Croato e' solo un ricordo e le
spassosissime curve tra montagne bellissime sono una vera goduria.
Ci
fermiamo a fare qualche foto su un ponte in legno a picco su
un ruscello
e la pausa diventa un po' im momento in cui ti accorgi che la
vacanza
sta per finire. Dura solo un attimo, poi la vista della cartina
mi mette
gioia, dobbiamo attraversare ancora tutte le Dolomiti , e non
puoi
essere triste quando ti aspettano le montagne piu' belle del
mondo.
Da Tarvisio, percorrendo la SS52 arriviamo a Lorenzago di Cadore,
dove
troviamo una Pensione a gestione familiare al prezzo di 45E.
Dopo la
doccia ci concediamo una super cena, con 2 bottiglie di vino
di quello
buono. Qui conosciamo anche due scozzesi in viaggio di Nozze
in moto.
Chiaccheriamo fino all'una di notte , e quando lo Scozzese ha
perso
completamente la sua lucidita' andiamo a dormire.
La mattina successiva siamo a cavallo sulle Dolomiti, tra passo
di
Campolongo e Pordoi, poi passiamo per il lago di Karezza, per
raggiungere Bolzano. Da Bolzano non ci lasciamo scappare la
possibilita'
di un giretto allo Stelvio , anche se cio' implica il rientro
dalla
Valtellina, arriviamo sul passo alle 14 in punto. Giusto in
tempo per
pranzare con la classica salsiccia alla brace di Richard.
Questa e' la giusta conclusione per questo fantastico giro,
che ha
abbinato all'emozione di un viaggio in moto e alla conoscenza
di
paesaggi favolosi anche la maggior consapevolezza di cosa implica
la
guerra. Vedere con i propri occhi e' diverso che veder scorrere
immagini
alla TV, o veder foto sui giornali. Un po' come la differenza
che passa
tra un viaggio in moto ed uno in macchina, e penso che voi possiate
capire !!!
E adesso ci aspetta la Russia ....
Simo
Honda Fireblade 2001 <-> Yamaha XT600 '85 - The Tractor
ex CBR600F
ex GSF 400 Bandit
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