Pochi
e banali chilometri in moto alla vigilia della festa
di
Giancarlo "Gattostanco" Gattelli (messaggio del 24/12/01)
Questa
mattina c'era un sole meraviglioso, ma era ancora veramente freddo
(alle 17.00 eravamo già a -2° in città).
Nonostante
la temperatura, però, ho sentito la necessità di essere
motociclista. Mi sono imbottito per bene e ho messo in moto il TDM (che
era
fermo da prima della nevicata di dieci giorni fa). E' partito al primo
nanosecondo di avviamento, segno che anche lui aveva voglia di sgranchirsi
un po' le ruote. Il serbatoio era quasi vuoto, e l'operatore della stazione
di servizio mi ha guardato con un po' di sorpresa.
Non ho fatto
molti chilometri, anzi. In un'altra stagione con un'altra
temperatura, probabilmente, mi sarebbe dispiaciuto "scocciare"
il TDM per
quei pochi chilometri così banali.
Però
oggi era diverso. A Ravenna la neve non si è ancora dissolta. Il
parziale disgelo di ieri ha provocato delle belle pozzanghere ghiacciate
nei
tratti in ombra. Il sale rende invece infido anche l'asfalto asciutto
e
soleggiato.
Direzione
mare. A Marina di Ravenna c'è il traffico degli acquisti
pre-natalizi (soprattutto c'è movimento davanti alle pescherie
del
porto-canale). Sulla diga foranea i surfisti in muta sfidano il freddo
vento
di bora. La spiaggia è lunga, assolata, quasi deserta. Mi piace
da pazzi il
mare d'inverno: la sabbia non è più interrotta dagli ombrelloni,
non ci sono
più gli urli dei bambini e gli odori delle creme solari. Non ci
sono
migliaia di turisti. C'è qualche vecchietto che raccoglie le "poverazze",
qualche cane che porta a passeggio il padrone. Senti finalmente il profumo
della salsedine ed il rumore è quello delle onde e del vento. Il
mare
d'inverno è per pochi, un po' come "girare" in moto sottozero.
Costeggio
la pineta. Il traffico è scarso, e le marmitte non riescono a
soffocare il profumo degli aghi di pino che si macerano nell'acqua della
neve disciolta dai raggi di sole. E' bellissimo viaggiare a cinquanta
all'ora e osservare questi banalissimi dettagli. Alzare la mentoniera
del
casco per respirare ancora più forte
Siamo dei
bambini? Può darsi. Chi ce lo fa fare di rischiare la pelle e la
salute su questi mezzi a due ruote che non ti proteggono dal gelo,
dall'acqua o dagli incidenti?
Però oggi, alla vigilia della festa pagana del consumo, viaggiando
a
cinquanta all'ora a pochi, banali, chilometri da casa, osservavo gli
automobilisti che incrociavo. Nessuno aveva il sorriso che che vedevo
negli
specchietti: il mio!
Buonefeste
ragazzi!!!
Giancarlo
"gattostanco" Gattelli - TDM 850 Ravenna
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