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Verdon:
quando i cartelli diventano sinceri!
di
Aldo De Leonardi (messaggi del 30/7 e 9/8 2001)
Sono
anni che mi capita di incontrare un cartello assolutamente mendace :
attenzione, pericolo : attraversamento quadrupedi selvatici.
Ebbene questa volta....
E' venerdì
sera e, come al solito senza troppe cerimonie ne' certezze, mi
accingo a trasformare casetta mia in base per la partenza di un motogiro.
L'obbiettivo è la Francia, il canyon del Verdon. Guida d'eccezione
un caro
amico: Carlo Romano.
Schwarz che mi scrive sino all'ultimo che sarebbe vebuto, forse. Alberto
che,
tra i vari impegni personali cerca di districarsi e liberarsi, Johnny
che
promette di arrivare, altri amici avevano già paccato in precedenza.
Sono le 20
quando Carlo raggiunge Savona.. telefono a Schwarz che mi conferma
l'impossibilità di raggiungermi (il tuo messaggio via internet
mi ha raggiunto
poi domenica mattina in Francia =:-))), Alberto, invece, riesce davvero
ad
esserci, e a mezzanotte e mezza lo andiamo ad aspettare alla stazione
di Savona.
La notte
è breve.. molto breve. Sono le 6 quando ci svegliamo e, poco prima
delle 7 siamo sull'aurelia in direzione Francia! Sono molto preoccupato
per la
mia ruota anteriore.. è liscia come il sederino di un bambino..
spero solo non
piova! L'aurelia scorre con un traffico minimo, poche macchine, ancor
meno
camion, solo un paio di pulman.. una libidine... non condivisa dal Carlo
che,
anzi, lamenta un traffico eccessivo : caro Carlo devi venire giù
un sabato
sera...allora si potrai dire che, essendo la Liguria tutta una lung unica
coda... =:-)).
A Sanremo
ci stufiamo e saliamo in sardostrada... Sanremo - confine di stato =
8000 lire !!! Un furto, saranno meno di 30 Km!! In compenso in Francia,
dal
confine a Cannes.. 3 caselli!! Anche qui, se come soldi non è molto
differente,
poco meno comunque, la scomodità di doversi fermare così
frequentemente non
aiuta certo da amara la sardostrada!! contare che è senza curve!!
Ma da Cannes
inizia il bello.. tolta una rotonda, percorsa 4 volte (avevamo
smarrito la "guida"!!) le strade si rivelano per quello che
sono.. splendide
piste, sempre ottima tenuta (solo a volte un po' "ondulate"..
però tengono!!),
curvoni veloci si alternano a curve strette.. i panorami sono mozzafiato,
complice una splendida giornata. Al solito la guida "sportiva"
è facilitata dai
simpatici autisti autoctoni che si scansano al sopraggiungere di una moto,
a
volte salutando con una mano, altre volte facendo un segno di rassegnazione,
come volessero avere una moto pure loro!!
Arriviamo a Castellane dopo esserci sincronizzati con Johnny e la Federica..
saranno in ritardo ma arrivano! Bene. Decidiamo di attendere a stomaco
pieno,
così mangiamo salumi acquistati al mercato e .. una baghette (credo
di averlo
scritto malissimo) a testa.. praticamente ci siamo strafogati!! L'acqua
è di
rigore, purtroppo il caldo la fa da padrone e addormentarsi in moto per
colpa di
una birra non sarebbe bello.. rmandiamo la "sacra befanda" come
la chiama il
Canepa, ad un momento di relax serale.
Veniamo raggiunti,
dopo un paio d'ore di riposo, da un messaggio di Jhonny che
ci invita a proseguire perchè "la cosa si fa lunga"...
bhe, poco male, ci
incontreremo al di la' del canyon.
Cerchiamo
di raggiungere l'inizio del canyon dal lato sinistro, che dovrebbe
consentirci di avere il "baratro" dal lato giusto... infatti,
a pochi km da
Castellane, giungiamo ad un ponte che ci consente di passare dal lato
"giusto"..
la strada è già molto bella, prendo il ritmo e mi lascio
cullare un po'..
incontro e sorpasso due "motard", sono una pulzella ed il relativo
uomo in sella
a due custom che "remano" non poco a far stare in strada quei
gingillini
"impiegabili".. Marghy sembra scodinzolare e vuol gas.. che
le rifiuto a causa
della maledetta gomma anteriore..
Ecco un primo
punto panoramico..
Riprendo
descrivendo ancora un momento Castellane.. è una piccola cittadina,
sembra quasi un paesino svizzero di montagna, piccolo centro, con la piazza
del
mercato in cui si evidenzia moltissimo la zona in cui siamo: la Provenza!
Infatti il coloratissimo mercatino profuma di essenze e di aromi naturali.
La
fanno da padrone la classica lavanda, le saponette ed il miele usato per
un
sacco di cose, dai profumi alle candele, dalle saponette allo scopo più
gastronomico e classico.
Da Castellane
parte una strada che si dirige al Canyon, molto stretta, tra fiume
e rocce; queste ultime a volte sovrastano la strada sino a formare una
mezza
volta di galleria.. molto suggestivo! La zona è molto verde, però
ha avuto meno
acqua del nostro appennino, infatti abbiamo tinte meno decise, con una
tendenza
al "secco".
La prima
terrazza panoramica si affaccia su di un baratro spaventoso. Mette in
evidenza questa spaccatura della terra, che in parte sembra scavata dal
fiume,
anche se a vedere quella poca acqua sul fondo oggi, non la si farebbe
proprio
capace di tanto lavoro!! Forse qualche cataclisma preistorico ha causato
la
nascita di questa mostruosa ma affascinante burla della natura. Vedere
due omini
sul fondo fa sorgere subito due domande: Come hanno fatto ad arrivare
laggiù?...
E come faranno a tornare? Sembrano a piedi.. vuoi dire che c'è
una scaletta
scavata nella roccia che... ma non gli passa più!!!! :-))
Proseguiamo,
Carlo ci preallerta sulla presenza di un ponte sull'abisso..
infatti, dopo qualche curva, arriviamo al ponte.. è piccolo ma
la campata
ovviamente unica, ad arco, che sovrasta il canyon lo rende imponente..
pare che
dal centro ci siano dei folli che si gettano con l'elastico.. al solo
pensiero
le mie difese per l'autoconservazione erigono una barriera!! Mi risulta
difficile pure fotografare.. ma è bellissimo!!
Proseguendo
ancora troviamo una galleria, con delle finestre sul baratro.. anche
da qui lo spettacolo è impressionante.. nelle gallerie Carlo ulula..
è contento
e così esprime la sua gioia di trovarsi in un luogo così
strano e piacevolmente
naturale!
Ora la strada
si allontana dal baratro, inoltrandosi tra boschi e prati.. e qui
avviene il miracolo.. ho superato i due diversion (il 900 di Carlo ed
il 600 di
Alberto) e sono in procinto di superare un'auto quando, al lato destro
della
strada si affaccia un cerbiatto, o forse un daino, guarda nelle due direzioni,
poi per nulla infastidito dal sopraggiungere di auto e moto, spicca due
salti..
col primo è al centro della strada, col secondo è già
nel folto della
vegetazione... bellissimo!!! Carlo ha visto tutta la scena da poco più
indietro.. siamo ammirati ed insieme entusiasti della cosa.. una piccola
cigliegina sulla torta già buona così!!
La discesa
verso il lago Saint Croix segue senza problemi con uno splendido
panorama mozzafiato sul lago e sulle pianure retrostanti.. da favola veramente.
Peccato la leggera foschia, che malgrando non infastidisse troppo la vista,
sconsigliava comunque il fotografo che c'è in me.
Ora scendiamo
più velocemente, ed il caldo che già si sentiva lungo la
cornice
del Verdon, si fa intenso. Quando giungiamo al lago di S.te Croix la voglia
di
tuffarcisi dentro è tanta. Ma Carlo vuole portarci al campeggio
che già conosce,
e la strada si allontana di nuovo dal lago, verso Moustiers. Giungiamo
così al
camping "il piccolo lago".. nome comunque promettente.
Qui facciamo
il punto con Johnny che sta raggiungendoci, poi andiamo a montare
le tende, non prima di aver notato che il camping è dotato di piscina.
Appena
finito di accamparci, sopraggiunge Johnny, che salutiamo di corsa per
dirigerci
verso quella che dovrebbe essere la piscina, che scopriamo essere null'altro
che
un ritaglio di un laghetto vero e proprio.. in pratica il lago stesso
è dotato
di alcune funzionalità della piscina, con trampolini e scalette
per risalire, in
più per i bimbi e per quelli come me che non sanno nuotare ma che
vogliono
ugualmente pucciarsi in acqua per rinfrescarsi un po', è stata
eratta una
piscina con il lato verso il lago aperto, sul fondo, per far passare l'acqua.
Una piscina nel lago, se vogliamo. Qui, dopo alcuni pensieri sulla futilità
del
nuoto (scusa Carlo, hai visto che galleggio bene come un ferro da stiro!!),
torniamo alle tende. Doccia (a temperatura perfetta), temporalino (che
scarica
poche goccie e rinfresca) e via a cena. Sfruttiamo il localino del camping
che
ci riserva una sorpresa piacevole, il piatto del giorno : grigliata!!
E così tra
una braciola e una birra, un'insalata e l'acqua (portata col contagoccie,
ma
gratis!!), ci conosciamo un po' meglio. Dopo una lunga chiacchierata,
il tempo
si ristabilisce un po' e si decide di fare un passo in notturna a Moustiers.
Il posto
è simpaticissimo. Paesino piccolo, incastonato nella roccia, tutto
in
salita (o discesa, dipende dal punto di vista), compreso tra diverse cascate
che
scorrono rumorose sotto le strade e le case, presenta una piazzetta dove
stanno
recitando alcuni attori. Non conosco il francese, ma dal pubblico penso
fosse
una operetta per bambini, una favola o qualcosa di simile. Molto suggestivo
l'effetto del teatrino con la luna e una chiesetta che sovrasta tutta
la
cittadina dall'alto di una rupe.
Siamo tutti
stanchi e si rientra a dormire.
L'indomani
ci si sveglia sul presto con mille buoni propositi.. purtroppo un po'
di pigrizia e un po' di svogliatezza ci prendono e riusciamo solo a correre
al
lago di S.te Croix per noleggiare un pedalò ed addentrarci nella
gola del
Verdon.
La prima cosa che colpisce è il colore dell'acqua.. dall'alto si
poteva pensare
al fondale strano, o peggio sporco.. invece l'acqua è limpida e
pulita.. solo
che assolutamente verde, verde smeraldo.. bellissima!!
Poi ci sono cascate ai lati del canyon che vengono utilizzati dai turisti
per
tentare di affondare i pedalò (o affogare compagne/i a seconda
di chi pilota il
mezzo).
Infine stupisce quanto sia rimasta selvaggia tutta questa zona. Malgrado
ci sia
pieno di turisti (in pedalò, con i gommoni, con le canoe etc) se
si riesce ad
avere un attimo di silenzio c'è una pace completa, un vero paradiso.
Peccato il
passaggio di un motoscafo della Gendarmerie non proprio "educato"..
avevano
fretta, ok, ma quasi ci ribaltano (esagero.. ma ricordo che non so nuotare!!).
Rientriamo
e scopriamo che ci hanno praticamente chiuso le moto.. Johnny e Perto
non hanno borse ed escono comodamente, ma dobbiamo trainare Carlo tra
inkazzature e maledizioni perchè il passaggio è veramente
stratto tra una
macchina ed un fuoristrada. Quando tocca a me, il fuoristrada viene gentilmente
spostato. Maledico l'autista lo stesso, in nome di Carlo, ma il tipo non
capisce
(o fa finta) e mi saluta!
Torniamo
al camping dove sbaracchiamo tutto, destinazione Barcelonette.. l'idea
è di chiudere il giro col colle della Maddalena e rientrare da
Cuneo. Strade
bellissime, io e Johnny distanziamo un po' gli altri due, lasciandoci
prendere
dalla solita danza .. devo solo fermarmi un paio di volte per fotografare..
la
marea di lavanda in fiore è una cosa meravigliosa.. siamo in Provenza
e si vede
benissimo ;-))!!
La strada
passa da Digne les bains, costeggia alta il lago de Serre-Poncon, per
poi infilarsi nella valle dell'Ubaye..in questa zona troviamo un baretto
che ci
accoglie con panini giganti (non come quelli autocostriuti del giorno
prima, ma
soddisfacenti comunque!). Niente birra, però, il tempo è
nuovamente in
peggioramento e con la mia gomma anteriore conciata come una caciotta
voglio
rimanere perfettamente lucido.. già sono molto stanco, non voglio
rovinare la
gita.
Sosta a Barcelonette,
gran bel posto, anche questo, paesino di montagna.. sembra
il luogo ideale per una vacanza senza stress.. passeggiate ed aria pura!
Come
direbbe iol Girmy.. "Ah, la turomachia!!" (tratto da un personaggio
di Mai dire
Gol, per chi non guarda mai, e fa bene, la TV!!).
Da qui la
strada assume un carattere più nervosetto, sale al colle con tipico
andamento di strada di montagna.. si taglia la linea Maginot (mi pare
si scriva
così, Carlo correggimi se sbaglio), con imponenti fortificazioni,
tanto grandi e
maestose quanto.. assolutamente inutili, visto che nessuno ha pensato
di
attaccare la Francia attraverso le alpi...
Sorvolo sulla
cadutina da fermo di Carlo.. però la cito, non fosse altro per
fare il paio con la mia della gita precedente in Camargue.. povero diversion!!
Povero ma robusto, visto che le uniche parti che risentono delle "poggiatine
a
terra" sono le frecce (per altro riparabili con attack..).. benedetto
paramotore, che ripara anche la carena!!
Ultima sosta
in suolo francese per girare un negozietto di prodotti tipici della
Provenza e.. non solo! C'è veramente di tutto.. dai profumi alle
erbe, dai
liquori (ovvio che ora posseggo una bottiglietta di ottimo Gennepì),
alle cose
più assurde.. molto trash, come genere, i soprammobili.. anche
qui qualche
caduta di gusto.. non poteva essere tutto perfetto, non sarebbe umano!!
Passato il..
passo, una visione apocalittica.. verso Cuneo il cielo non è nero..
è plumbeo!! Veramente preoccupante!! E si vede chiaramente che
piove!! Mentre
scendiamo la strada si fa bagnata. Ci fermiamo ad "imbottirci"
anche se il caldo
è opprimente, dopo il fresco dello scollinamento.
Pazzi postini
locali ci stupiscono con le loro GsrxR1R6plurivalvolari, facendo
delle velocità sul bagnato da lasciare senza fiato e, soprattutto,
senza
parole.. mi venivano solo improperi!! Ma ti sembra il modo di andare su
una
strada conciata così!?! Per altro, magari, con gomme che andarnno
bene solo
sull'asciutto.. =:-)) criminali e suicidi !! Gente che rovina il buon
nome di
tutta la categoria!! (scusate mi dovevo sfogare!!).
Riprendiamo
la discesa, lentamente.. anche perchè poco dopo inizia una coda
di
auto che ci costringerà a viaggiare lentissimi e sulla riga di
mezzeria sino a
Cuneo. Fortuna che smette quasi subito di piovere, il cielo torna azzurro
e
l'asfalto asciutto, con sollievo mio e degli altri, preoccupati per la
mia
gomma.. ottima solo per i rettilinei, ormai!
A Cuneo ci
fermiamo per salutarci: Johnny torna a Torino, Carlo a Biella ed io e
Alberto... bhe, la notte è giovane!! E così, sdegnata la
pallostrada, si scende
per Mondovì, Montezemolo (con sosta nel consueto bar dei motociclisti)
e poi giù
da Cadibona per le ultime pieghe con le quali ho defin, sino a Savona.
Qui
saluto il mio socio che deve ancora arrivare a Genova, mentre io sono
finalmente
giunto a casa. il contachilometri segna 826.. per la cronaca (e per la
rpima
volta) ho fatto anche un esatto conto del consumo medio : 19.56 Km/litro..
non
male per un 1100 in gita di piacere!!
Ultime considerazioni
: la Francia è bellissima! Sto rivalutando molto le mie
idee pure sui francesi, che fino a qualche tempo fa credevo troppo pieni
di se e
poco "frequentabili".. luoghi splendidi che meriterebbero alcuni
giorni in più
per una visita approfondita.
Ottima la compagnia con i due nuovi amici Johnny e Federica (sempre che
quest'ultima mi perdoni per averla chiamata Raffaella su un messaggio
precedente), Carlo ottima guida come sempre, come fosse un francese nativo,
e
Alberto, ormai un socio con cui condividere la passione per la moto e
le
avventure di questo tipo.
Alla prossima
gita!!
Aldo &
Margherita
White BMW R1100RS '94 Ex Kawa Gpz500s '91
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