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Il Lago del Salto

di Sergio Polini (messaggio del 1/9/02)

 

Un giretto insignificante, ma un lago che forse non tutti conoscono
(chi lo conosce mi perdoni: quando, fino a poco tempo fa, giravo su
quattro ruote, da quelle parti sono andato solo per sciare).


Sono partito questa mattina (da Roma) prendendo prima la Flaminia, poi
la Tiberina.
Ho raggiunto il castello di Scorano e gli scavi di Lucus Feroniae;
forse erano anche aperti, ma gli ingressi avevano un aspetto cosi'
deserto che ho preferito proseguire. Soprattutto, studiando la carta
mi era caduto l'occhio sul Lago del Salto; ancora non lo sapevo, ma
volevo andare li'.
Poi verso Passo Corese, l'Abazia di Farfa (vista da lontano), Toffia e
la Salaria fino a Rieti. Strade "normali".


Piu' bello il tratto della Salaria da Rieti ad Antrodoco. Qui mi e'
capitata una cosa curiosa: una farfalla gialla mi ha colpito in pieno
petto. Colpito al cuore da una farfalla! Subito dopo ho potuto notare
che non era sola: altre quattro o cinque farfalle si sono spiaccicate
sulla visiera in rapida successione. Ma quanto a queste ho solo
pensato "meno male che avevo la visiera abbassata...."; la prima, che
ha terminato la sua esistenza colpendomi al petto, mi ha lasciato
addosso una strana sensazione.


Ancora piu' bella la 17 che collega Antrodoco a L'Aquila ...come
testimoniavano le numerose moto. Ma non riuscivo a togliermi dalla
testa l'idea che stavo sbagliando strada: poco dopo l'inizio della 17
c'era un bivio con tanti cartelli che non avevo nemmeno letto, ma
avevo notato che c'era piu' traffico (anche moto) sulla strada che
avevo scartato: la 578 (da Rieti all'uscita di Valle del Salto della
A24).


Sono comunque andato avanti e mi sono poi fermato in una trattoria
(L'Antica Via, o qualcosa del genere) poco prima del bivio per
Tornimparte. Sembrava un posto grazioso, ma in realta' scamorza,
salsiccia e verdure alla griglia non erano entusiasmanti. In effetti,
avrei dovuto notare qualcosa che invece mi era sfuggito...


Ho comunque studiato la cartina. Ho notato che per tornare a Roma da
L'Aquila la soluzione piu' ragionevole sembrava proprio l'autostrada,
almeno fino a Tagliacozzo (per poi prendere la Tiburtina). Avrei
potuto compiere un giro piu' largo, passando ad esempio per Avezzano,
ma mi sembrava uno spreco; in fondo, non sapevo qual'era la mia meta
ma certo non era Avezzano. Non oggi, almeno.


Alla fine mi decido: L'Aquila, autostrada fino all'uscita di Valle del
Salto, poi la 578 fino all'altezza di Fiamignano, poi deviazione per
Fiumata lungo una provinciale (57 o 67, non ricordo) che costeggia il
Lago del Salto. Giro completo del lago e ritorno alla A24 fino a
Tagliacozzo. Poi Tiburtina fino a Roma.


Che strada quella provinciale! E che lago! Il lago e' grande e bello;
a quanto ho capito, e' sede fissa di attivita' varie di pesca sportiva
e di altri sport d'acqua ("wakebaker", o simili, non so proprio cosa
voglia dire :-)). Ha una forma allungata e irregolare; non e' un lago
di origine vulcanica come tanti altri del Lazio, ma potrebbe anche
essere artificiale, almeno a giudicare dalla diga che ho trovato
all'estremo opposto, verso Rieti. Tende sui rari tratti di costa
erbosa, barchette di pescatori dove la costa e' roccia completano il
quadro.


La strada e' una goduria: curve, curve, curve. E numerosi ponti. Il
tutto tra alberi, alberi, alberi. Seconda, terza, seconda, poi terza e
ancora seconda. Perche' le curve sono molto strette e non vale la pena
lasciare qualcosa di proprio sull'asfalto. Ma anche perche' in seconda
si gustano meglio i frequenti scorci del lago.


All'inizio della strada, poco prima di trovare il lago, noto -
impossibile non notarla - la trattoria "da Mauro". Sembrava un
concessionario, piu' che una trattoria, tante erano le moto
parcheggiate. Ecco cosa non avevo notato nella trattoria in cui avevo
mangiato! Nonostante avessi visto numerose moto in quel tratto di
strada, nessuna si era fermata li'! Credo proprio che quel Mauro
sappia il fatto suo.


Per un attimo ho avuto la tentazione di fermarmi, entrare e chiedere:
c'e' nessuno del gruppo yahoo "mototuristi"? Ma ho temuto che ne
sarebbe risultata una scenetta un po' surreale... Comunque, se
qualcono mi fa un fischio ci si va. Ok?


La provinciale prosegue fino a Rieti, ricongiungendosi con la 578. Ma,
arrivato all'estremo occidentale del lago, mi fermo un attimo per
godermi il panorama e poi devio a sinistra per completarne il giro
(indicazioni per Rigatti, Varco Sabino e Marcetelli).


Sulla carta la strada era piu' piccola della provinciale; mi ero
chiesto cosa avrei trovato. Semplice: come la provinciale (che segue
il profilo Nord del lago), ma minore manutenzione.


Seconda e terza (la quarta solo per poche decine di metri),
perche'.... Ho gia' detto che trovo le sensazioni della guida di una
moto simili a quelle dello sci, ma questa volta e' stato un vero e
proprio slalom: ogni volta a cercare la traiettoria tra buche, sassi,
rami, chiazze di terriccio.... Mi sono proprio divertito :-))


Unico aspetto negativo: vista da Nord, quella stradina appariva
estremamente suggestiva, nel suo snodarsi tra gli alberi per
congiungere sporadici gruppetti di case. Percorrendola, tuttavia, non
ci si imbatte in alcuna abitazione ed il lago, piu' che vedersi, si
intravvede tra gli alberi. Ma la rifarei...


Il ritorno ve lo risparmio. Dico solo che ho provato a seguire il mio
programma (A24 da Valle del Salto a Tagliacozzo, poi Tiburtina), ma si
era alzato un forte vento e non mi andava di farmi quella autostrada
con quel vento (la mia CB500S non pare curarsi molto del vento e delle
raffiche, ma il suo pilota ancora non riesce ad eguagliarne
l'invidiabile self control...).


Quindi di nuovo la 578 fino a Rieti, dove ho trovato la pioggia (il
tempo di mettere copripantaloni e copriscarpe e ha smesso di
piovere...), e la Salaria fino a Roma.


Sergio


 

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