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Milano, Bellagio, Milano

di Alessando Riccardi
dettagli, video e foto nel sito Mototour

Il primo giro in moto che vi consiglio di fare ha tempi veramente ridotti, così come il chilometraggio previsto. Partendo da Milano bisogna dirigersi verso Lecco, sulla arcinota superstrada, naturale prolungamento di Viale Zara. Una volta imboccata questa statale bisogna proseguire fino a quando, dopo una ventina di chilometri troverete sulla destra l'indicazione per Erba. Si imbocca qui la vecchia Valassina, e si prosegue fino alla volta della cittadina brianzola, circa venti minuti dal bivio indicato. Una volta ad Erba, si passa la grande rotonda e si prosegue dritti fino ad un semaforo, al quale svoltate a destra, e, seguendo il flusso della circolazione, girate a sinistra dopo cento metri in direzione Canzo Asso.

La strada è abbastanza bella, mediamente trafficata e con un bell'asfalto. Dopo cinque minuti vi troverete in prossimità di Longone al Segrino, dove si trova il laghetto di Longone. Le dimensioni di questo laghetto sono veramente minuscole, ma si trova in una suggestiva posizione, stretto nella valle. D'estate un piacevole verde smeraldo riflette la montagna che lo domina, d'inverno, nelle giornate più rigide, ghiaccia completamente. Dopo un chilometro si entra a Canzo, graziosa cittadina. Se volete prendervela comoda appena inizia il restringimento con il senso unico si trova un bar pasticceria, sulla destra, appuntamento irrinunciabile per i golosi. C'è giusto il parcheggio per tre moto circa. Ripartendo attraverserete il paese, e proseguendo arriverete, dopo una galleria, ad un paio di curve insidiose ed un bivio. A questo bivio potrete girare a sinistra ed arrivare a Como, ma il mio consiglio è di proseguire. Infatti dopo circa due chilometri troverete sulla destra un albero ed un paio di case, e seminascosto il cartello "Lasnigo".

Girando a destra vi trovate circa 700 metri di una strada in salita. In fondo alla strada proseguite, attraversate un ponticello e vi troverete su una strada in salita. Le poche case, la legna accatastata, le persone che vi guardano stupite rimandano ad altri tempi, in cui il tempo non sezionava le nostre giornate. L'ambiente non fa pensare di essere a mezz'ora da Milano, sembra di essere in una zona alpina. Dopo questa poche case si apre una strata tortuosa, stretta, con tratti da fare in prima, dissestata.

Che però ringrazia: infatti costeggia un torrentello allegro e luminoso, attraverso il bosco fitto. Si aprono alcuni scorci molto graziosi, capita spesso di incontrare i pastori con i loro greggi e mandrie. Una volta che la strada si apre, sulla destra si trova uno stagno costeggiato da una strada bianca, privata. Vi trovate nella Conca di Crezzo, amena località che rimane sfiorata dal turismo, ed è un bene. Salite sulla sinistra e attraversate due case, i cui proprietari seduti al ciglio della strada vi osserveranno con curiosità e risponderanno al vostro saluto. Attenti ai pulcini e alle galline, che occasionalmente mi hanno attraversato la strada. Dopo dieci metri vi si offre un sostanzioso anticipo al piatto principale: sulla destra si erge la mole imponente della Grigna, e due chilometri più in basso, il lago. Ma non fermatevi, proseguite per un chilometro e vi troverete sulla sinistra una piccola strada asfaltata, attenzione al brecciolino e girate a sinistra. Seguendo la strada troverete un ristorante moderno e funzionale, sede, nel periodo estivo, di molti sposalizi. Parcheggiate la moto, e godetevi il panorama dal belvedere. Domina la scena il massiccio della Grigna il cui punto più alto e a 2410 metri s.l.m. C'è un bel prato, un grazioso barettino, tavolini. Se volete, il ristorante fa una polenta buona, anche se non eccezionale. Quando vi siete stancati, fate la strada inversa fino a Lasnigo, e appena passato il ponticello entrate in paese, sulla destra. Il villaggio è veramente grazioso, la parte più antica, che è la maggior parte del paese, consente il passaggio solo alle moto, vista la strettezza dei vicoli. Dopo due minuti fatti in prima si apre improvvisamente un cancello, ed un insegna poco visibile dice Il Cavallino. Trattasi di una modesta trattoria a conduzione familiare, marito moglie e figlia. Non arrivate oltre le 13.00, comunque. Le moto le parcheggiate nel piccolissimo parcheggio di fianco all'entrata. Chiaramente "se magna bbene e se spenne er ggiusto". Se riuscite a spendere cinquantamila in due siete molto bravi, io con quindicimila esco pieno. Non prendete il caffé: non perchè sia avvelenato, ma da li a pochi chilometri si trovano tre graziose cittadine. Da Lasnigo tornate sulla statale in direzione Bellagio. Sulla sinistra, dopo pochi metri troverete la bellissima chiesa di Sant'Alessandro, del tredicesimo secolo. Il pezzo di strada che segue è veramente grazioso. Attraverserete Magreglio, ed arriverete quindi a Civenna. Fermatevi al monumento dei caduti motociclisti, non solo perchè si deve, ma anche perchè si gode di un bellissimo scorcio sul lago. Tra parentesi a novembre c'è il raduno dei caduti motociclisti, il primo del mese.

Proseguite per Bellagio, dove potrete parcheggiare la moto, e prendervi un bel caffè in uno dei numerosi bar che disseminano la cittadina. Se avete tempo e voglia sono da visitare i giardini di Villa Melzi e le viuzze che partono dal lago e portano verso l'interno del paese. Se poi soffrite di indolenza acuta, e stregati dalla magia del lago si fa ora di cena consiglio il ristorantino a Punta Spartivento, dove si riuniscono i rami di Lecco e Como. In tale ristorantino vi suggerisco la frittura mista di pesciolini del lago. Ai motociclisti normali, dopo il caffè potete far ritorno verso Milano in direzione Lecco, e non verso Erba. La strada è bella, un po stretta, e per questo divertente anche con moto non esageratamente potenti: attenzione al traffico, sempre intenso. Dopo circa quindici chilometri c'è la diramazione per Valbrona-Asso. Questa strada conduce a Canzo in un quarto d'ora.

E' una strada divertente dal punto di vista della guida, misto veloce da terza quarta e anche tornanti. I centauri più tranquilli potranno godersi il panorama che si gode dopo circa cinque minuti. Ci sono un paio di spiazzi lungo la strada dove ci si può fermare ed ammirare un panorama veramente bello: se vi capita una bella giornata limpida Colico, distante una trentina di chilometri, si distingue benissimo, come gli abitati di Mandello ed Abbadia. Il percorso rimanente si snoda per un tratto nel bosco, recentemente riasfaltato, e nel piccolo centro abitato di Valbrona, dove sarà necessario rallentare a causa della strettezza del passaggio. Arrivati al bivio andate a sinistra, arrivate a Canzo e la strada è identica all'andata per tornare a Milano. Oppure girate a destra e vi fate un altro giro. Vi ricordo di portarvi una macchina fotografica. Un maglioncino non sarò necessario d'estate, ma già verso la fine di settembre la differenza d'altezza potrebbe imporlo. Nel caso abbiate bisogno di suggerimenti, consigli e quant'altro, scrivetemi.

Lampz!!

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