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Dalla Valsassina alla Val Brembana

di Alessando Riccardi
dettagli, video e foto nel sito Mototour

Il giro che vi propongo ha un percorso vario ed emozionante, nonostante la sua brevità. Ponendo come base d’appoggio Milano, come solitamente facciamo, bisogna dirigersi verso Lecco, attraversando poi un breve tratto di Valsassina, passare nella Val Taleggio, naturale raccordo che vi porterà in Val Brembana in provincia di Bergamo. Da Milano seguite la SS 36, la Nuova Valassina, prolungamento naturale di Viale Zara. Arrivati a Lecco proseguite diritti in direzione Sondrio, ed uscite all’Uscita di Lecco Bione. Il cartello marrone con l’indicazione “Valsassina” è chiaramente minuscolo e a 10 metri dall’uscita. Si trova comunque prima dell’imbocco di una delle due gallerie che attraversano il Monte Barro.

Una volta usciti (attenzione, non avete diritto di precedenza) seguite fedelmente l’indicazione Valsassina, dove non sia presente continuate diritti. Poco prima dell’ennesimo semaforo l’indicazione è sulla destra, e vi trovate su una strada che si restringe sempre di più ed in alcuni tratti impone un’andatura veramente ridotta: siete sulla strada che vi porta in Valsassina. Proseguendo attraverserete il paese di Ballabio: appena passato quest’abitato vi troverete un lungo rettilineo che corre ai piedi di una valle stretta tra due contrafforti di roccia. Lo spettacolo è emozionante, soprattutto se il sole, nella mattinata o nelle ore prossime al tramonto, esalta la profondità di questi bastioni ricchi di crepacci e guglie, spruzzati qua e la da qualche timida macchia verde. Dopo qualche chilometro vi sarà la deviazione sulla destra indicante Maggio, Cremeno, due paesi che si trovano sulla strada.

Deviate quindi, e gustatevi l’atmosfera tranquilla e riposante che si respira attraversando i due abitati. Adesso il gioco si fa duro: dovete stare molto attenti. Il vostro obiettivo è il Culmine di San Pietro, il paese che si trova dopo questo passo, in fondo alla valle, si chiama Vedeseta. Potreste trovare una o l’altra indicazione, entrambe sono buone; nel caso vi perdeste, gli abitanti vi indirizzeranno senza indugio alla meta. Capirete di aver imboccato la strada giusta quando ogni forma di abitazione e civiltà umana scompariranno, eccetto che per un ristretto nastro d’asfalto. La pavimentazione non è delle migliori, ma non ci sono buche. E’ una strada da percorrere sicuramente entro i limiti del codice. Vi consiglio la massima attenzione dopo le piogge, dato che le foglie viscide renderanno la guida estremamente impegnativa. Usate abbondantemente il clacson… Il paesaggio che vi goderete sarà quello di una valle stretta e ricca di vegetazione, priva di centri abitati. Forse troverete un ristorante nelle vicinanze del Culmine di San Pietro, il punto più alto tra le due valli. Sulla vostra destra si erge il massiccio del Resegone. Per i non lombardi la “Rèsega” è la sega, e il Resegone ha per l’appunto un profilo molto dentellato.

Se vi capita di passare nel tardo pomeriggio, o immediatamente prima del tramonto in una giornata pulita, vedrete lungo le creste del Resegone le sfumature di colore più belle, ed il vostro pensiero andrà al freddo pungente e all’aria cristallina che abbraccia le vette. La strada è, come dicevo prima, impegnativa, ma regala scorci di rara bellezza. Essa si snoda per un bosco decisamente fitto. Il percorso cambia faccia dopo il cartello che annuncia una forte pendenza: vi troverete a scendere fino al fondo della valle, dove troverete uno dei rivoli che affluiscono nel torrente Enna. La strada infatti diventa a due corsia, e ci si può divertire aumentando l’andatura. Arrivate dopo qualche chilometro ad uno stop al quale dovrete girare a sinistra: siete ora nella Val Taleggio, originare zona di produzione del noto formaggio, spostatasi oramai in Valsassina. Il paese di Vedeseta è chiaramente poco trafficato, un paio di pizzerie e poco più. Proseguite dunque, e dopo qualche chilometro vi troverete uno spettacolo veramente suggestivo. La valle si restringe moltissimo, la strada viene costretta tra due pareti di roccia, che molte volte sovrastano l’asfalto. Stiamo attraversando l'Orrido di Taleggio: innumerevoli cascatelle lucidano i contrafforti rocciosi, e la luce gioca nelle gole insieme all’acqua. La strada è piacevolmente sinuosa, ma si è distratti dalla bellezza del paesaggio. Dieci minuti dopo essere usciti dall'Orrido arriverete sulla statale n.470, in Val Brembana, all'altezza di S.Giovanni Bianco.

Vi consiglio di svoltare a destra in direzione di San Pellegrino Terme, graziosa cittadina. Ci sono diversi bar nei quali rifocillarsi e lasciar sedimentare le immagini appena scorse. Avete ora tre possibilità: tornare sui vostri passi e godervi alla luce della sera il canyon ed il profilo del Resegone. Potete inoltre andare verso Bergamo per arrivare a Milano in un attimo. Potete anche, se siete dei rudi motocigristi percorrere la Val Brembana in direzione nord, tornando dunque indietro, e arrampicarvi fino in cima al passo San Marco, disceso il quale vi troverete a Morbegno, in Valtellina. La strada per il passo non è breve ma veloce e piacevole. Ricordatevi, se scegliete questa terza opzione, che in cima al passo già a settembre fa molto freddo, da ottobre inoltrato in poi trovereste la neve e temperature impegnative, se non si è adeguatamente coperti. Attenzione: dal passo sino a Morbegno la strada è panoramica, ma discretamente condita di brecciolino e di cretini su quattro ruote. Da Morbegno potete andare in direzione Lecco lungo la S.S. 36 che potrete percorrere in galleria (bleah..) oppure seguendo la strada panoramica che costeggia il lago, e che attraversa diversi graziosi paesini. Proseguendo diritti arriverete ad imboccare la superstrada 36 ed arrivare comodamente a Milano. Nel primo caso, e cioè da Lecco a San Pellegrino, per poi ritornare a Lecco, basta un pomeriggio. Nel caso vogliate invece fare il Passo San Marco passando da Morbegno, preventivate una giornata intera. Sono, come sempre, a disposizione per ogni chiarimento ed approfondimento. Concludo ringraziandovi per l’attenzione e ringraziando gli amici di MotoML che mi ha fatto scoprire questo tour così gradevole.

Lampz!

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