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Russia 2003

di Simone Monticelli
messaggio del 21/9/2003

E dopo la partenza arriva inesorabile anche il rientro....
I paesaggi, le persone, la strada; il fango e le buche, il sole e i
tramonti; a volte la pioggia e il temporale, l'albergo la sera e le
chiacchere con i compagni di viaggio; le belle esperienze ed anche le
difficolta' , questi e mille altri sono gli ingredienti che ho a
disposizione per mettere da parte il triste rientro e ridarmi invece la
carica per affrontare il nuovo anno di lavoro e soprattutto per mettermi
la voglia di ricominciare ad organizzare un nuovo viaggio .....

29-08-03
Milano-Letenye.
Vogliamo raggiungere il piu' velocemente possibile il confine con
l'Ungheria, per guadagnare un po'di tempo da dedicare alla visita di
Budapest, decidiamo quindi di percorrere l'autostrada da Milano a
Trieste. Entriamo in Slovenia alle 15:00 circa e come in Italia
prendiamo l'autostrada fino a Slovenska Bistrica.
Per tutta la nostra permanenza nel territorio Sloveno ci accompagnera'
un forte vento e una temperatura di circa 27 gradi.
L'autostrada slovena utilizza il nostro stesso sistema di pedaggi,
l'unica differenza e' che al posto del distributore automatico dei
biglietti c'e' un addetto a consegnare un foglietto che servira' per
pagare il pedaggio. Ci troviamo su una strada collinare, molto piacevole
da percorrere, il manto stradale non e'gran che, ma siamo consapevoli
che tra qualche giorno rimpiangeremo tanta abbondanza di asfalto.
Ceniamo in un ristorante a ridosso del confine Ungherese , dove paghiamo
una cena a base di carne e patatine fritte una vera sciocchezza. Per la
sistemazione notturna data la bella serata decidiamo di utilizzare la
tenda. Troviamo una campeggio nelle vicinanza dove paghiamo per tre moto
ed il nostro igloo circa 5 Euro.
Il campeggio e' desolatamente vuoto, infatti a parte una famigliola
spagnola siamo praticamente gli unici occupanti del camping.

30-08-03
Letenye-Nyireghaza
Entrati in Ungheria ci aspetta una strada montana molto bella dal punto
di vista panoramico, ma decisamente terribile per quel che riguarda il
manto stradale. Buche e asfalto rovinato dal passaggio dei camion
richiedono una particolare concentrazione , facendo un po' perdere il
gusto della guida. Facciamo delle soste in punti particolarmente
caratteristici e riusciamo comunque a goderci lo spettacolo che ci sta
attorno.
Il cielo oggi e' un po' coperto, ma riusciamo a cavarcela senza pioggia.
Ci fermiamo un paio di volte sulla riva del lago Balaton, molto
suggestivo per via del suo basso livello di riempimento. Riusciamo a
fotografare un gruppo di persone che camminano tranquillamente sul fondo
del lago in direzione di un molo sospeso ad un paio di centinaia di
metri dalla riva. La strada che costeggia il lago non permette di
ammirare a pieno il panorama, la folta vegetazione e la ferrovia sempre
presente limitano la vista dell'acqua.
Ci sembra di essere appena partiti e dopo una breve pioggia siamo a
Budapest. Parcheggiamo in un parking custodito del centro e dedichiamo
il pomeriggio alla visita della citta', che gia' a prima vista sembra
molto bella.
Non abbiamo molto tempo, quindi passeggiamo un po' per le vie di Pest, e
poi ci dirigiamo a Buda utilizzando il caratteristico trenino a
cremagliera.
Prima di riprendere l'autostrada che da Budapest ci portera' a
Nyireghaza acquistiamo il tagliando obbligatorio in un area di
servizio.
Arriviamo in tarda serata nei pressi di Sosto, una piccola localita'
turistica, dove troviamo un bungalow per la verita' un po' caro, circa
30E , tuttavia dato che sta piovendo ci permette di non montare la
tenda.

31-08-03
Nyireghaza-Brody
Oggi percorriamo 150 bellissimi kilometri di campagna Ungherese prima di
entrare in Ucraina.
Arriviamo in dogana alle 11:00 circa e dato che sara' il primo impatto
con una frontiera di stampo ex sovietico siamo un po' emozionati.
A differenza di quanto ci aspettvamo e' tutto molto semplice. Dobbiamo
solamente consegnare passaporti e i documenti delle moto ad un impiegato
e aspettiamo che ce li riconsegnino.
Dopo circa un ora, arriva una bella impiegata che riconsegna i nostri
passaporti ad un poliziotto e senza nessun tipo di problema siamo in
Ucraina. L'unica cosa che ci viene fatta notare e' che i nostri visti
sono validi per soli tre giorni, quindi come dal resto e' il nostro
programma dovremo rispettare questo vincolo.
Appena toccato il suolo Ucraino abbiamo il primo impatto con la polizia
locale. Bastano 10Km ed arriva il primo inseorabile segnale di stop. Non
passano piu' di cinque minuti capiamo subito quale sia l'andamento della
discussione con i poliziotti, stanno tentando di fregarci. Memore delle
letture dei racconti di viaggio di altre persone, che sottolineavano
l'aspetto polizia, tento in tutti i modi di non cedere subito al
pagamento. Impieghiamo circa venti minuti per spiegare ai poliziotti che
non abbiamo un centesimo nella moneta locale e che per ritirare qualche
soldo dobbiamo arrivare fino a L'Viv e alla fine ci lasciano andare.
Messo da parte l'incontro con la legge, ci mettiamo alla guida su una
strada montana dall'asfalto veramente pessimo. Ci sono buche e traffico
elevato di TIR, ma i panorami altamente caratteristici, ti fanno pesare
meno la fatica data dalla guida.
Non ci metto molto a capire che oltre per la polizia sono costretto ad
andar piano anche per le buche; facendo una curva mi ritrovo una
voragine in mezzo alla strada che anche se presa a soli 60Km/h mi
costringe quasi a fermarmi per il colpo preso ai polsi.
Percorriamo circa 50Km e la polizia ci ferma nuovamente; sono veramente
tranquillissimo, so' che questa sara' una costante del viaggio e quindi
prendo ogni sosta con lo spirito dell'esploratore che sta capendo la
cultura di un paese. Comincia la commedia che prevede il solito copione
: ".... non abbiamo soldi, solo carta di credito, dobbiamo arrivare a
L'Viv.". Anche questa volta fortunatamente funziona e ci lasciano andare
senza esborsi.
Per pranzo ci fermiamo in un ristorante di un hotel; economico e buono,
per dolce provo una specialita' locale, dei cornetti alla ricotta
veramente gustosi.
Prendiamo la direzione di L'Viv e veniamo nuovamente fermati; questa
volta mi viene contestato un mancato stop ad un passaggio livello non
custodito a circa 2 Km. Chiaramente nessuno dei poliziotti, anche fosse
vero che non mi ero fermato avrebbe mai potuto vedermi; anche qui
copione alla mano iniziamo la commedia, che questa volta tuttavia non
sembra funzionare.
Quando il poliziotto mi dice di seguirlo al paese vicino per andare in
una banca a prelevare dei soldi, tento la carta soldi stranieri, mi sono
avanzati circa 2000 Fiorini Ungheresi, e riesco a rifilarglieli in
cambio della riconsegna della patente.
Questa volta abbiamo dovuto pagare qualcosa, ma alla fine una cifra
bassa e dato che il tempo passa, paghiamo volentieri pur di rimetterci
in viaggio.
Prima di Entrare a L'Viv si mette a piovere abbastanza forte, arriviamo
in centro bagnati, e un po' tesi per la difficolta' data dalla guida in
questa citta'.
Ci sono le rotaie dei tram che sono molto pericolose inquanto almeno 3/4
cm in rilievo e coadiuvati dall'asfalto bagnato e dai San Pietrini,
creano un perfetto ambiente anti motociclista.
A causa della pioggia, visitiamo velocemente la piazza centrale e poi ci
rimettiamo in viaggio per un centinaio di Km in direzione Brody.
Una delle cose che ricordero' piu' volentieri di questo viaggio e' la
gentilezza delle persone che abbiamo incontrato; a Brody chiediamo aiuto
per trovare un hotel ad una persona ferma davanti ad un bar, questo ci
accompagna prima in un hotel, che pero' non ha posto e poi ci da' le
indicazioni per trovarne un altro in centro, tutto questo sotto la
pioggia e ad un orario abbastanza tardo.
Troviamo quindi un albergo in stile Russo, cioe' economico ma non troppo
profumato, quindi che si adatta perfettamente alla nostra attuale
condizione. Come se non bastasse proprio come successo a Che Guevara ed
al suo amico Alberto Granado in viaggio per il sudamerica con la mitica
Poderosa II , la gentilissima proprietaria ci trova un posto per le moto
nella caserma dei pompieri del paese.
Una volta asciutti, andiamo a cena in un piccolo locale sotto l'albergo
dove facciamo ridere le cameriere quando tentiamo di spiegare loro
utilizzando il linguaggio dei gesti che vogliamo mangiare qualsiasi cosa
abbiano a disposizione.

01/09/03
Brody-Kyiv
Unico vincolo per il parcheggio nella caserma era una sveglia alle 05:30
( +1 ora Italiana ), infatti alle 6:00 se non abbiamo capito male
rientrava una delle autopompe e questa doveva occupare proprio il posto
che nella notte avevano occupato le nostre moto.
La prima cosa che mi colpisce dell'Ucraina oltre alle immense praterie
sono le costruzioni che segnalano l'ingresso in un paese. Sono delle
sculture in cemento a volte con degli stemmi ma per lo piu' costituita
solo una nuda scritta. Non so' perche' ma nella loro semplicita' e nel
contesto del mio viaggio le trovo molto affascinanti.
Per strada capita che nelle poche rotonde si possa ammirare qualche
monumento bellico; a 170 Km da Kyiv facciamo qualche fotto sotto un
aereo appeso ad una colonna di cemento.
Oggi l'asfalto e' decisamente migliore di quello incontrato il giorno
precedente e ci permette una andatura piu' sostenuta, chiaramente sempre
nel rispetto dei bassissimi limiti di velocita', infatti anche se la
polizia non ci ferma e' sempre presente e pronta a far scattare la
pistola laser.
Arriviamo a Kyiv alle 15:30 circa, giriamo un po' in cerca di un Hotel,
ma quelli del centro sono tutti molto cari. Fortunatamente incontriamo
un Italiano che lavora qui da quattro anni e con l'aiuto di un suo
amico, proprietario di un ristorante in centro, troviamo un albergo a
circa 10 Km ad un prezzo decisamente economico, circa 150 hyvrine.
Appena preso possesso della stanza ci diamo una lavata e usciamo per la
visita della citta. Per spostarci in centro adottiamo la tecnica
dell'autostop, ovvero ci si mette in mezzo alla strada, si fa un cenno
con la mano e tempo massimo due minuti si ferma un tassista
improvvisato; con questo contratti la cifra e lui ti porta dove vuoi,
comodo economico e veloce.
Ceniamo al ristorante Da Vinci, dove lavora la persona che ci ha aiutato
a trovare la stanza, come ci eravamo immaginati la cena non
e'altrettanto economica, ma qualche lusso ogni tanto ce lo possiamo
anche concedere.

02/09/03
Kyiv-Bryansk
Sveglia alle 06:00 ( +1 ora Italiana ) per uscire dalla citta'
impieghiamo circa un ora.
Fino a 100Km dalla dogana Russa procediamo su una bella strada tra la
campagna Ucraina costeggiata da una fila di alberi. A circa 80Km dal
confine cominciano a ripresentarsi numerosi posti di blocco ed infatti
scatta inesorabile anche la multa di circa 100 hyvrine per aver superato
il limite dei 50Km/h su un piccolo ponte. Da qui per circa 30Km fino al
confine procediamo lentamente, rispettando degli inspiegabili limiti di
70Km/h, 50Km/h e anche 30Km/h , il tutto sembra fatto apposta per essere
trasgredito, ma e' meglio evitare.
A 100 metri dalla sbarra che delimita la dogana Russa, veniamo bloccati
da un uomo in borghese con un tesserino incomprensibile. Questo in una
maniera davvero poco formale ci obbliga ad entrare in un baracchino per
pagare qualcosa. Ci mettiamo un po' a capire che si tratta
dell'assicurazione obbligatoria per la Russia che acquistiamo in blocco
da tre per 55 Euro.
Assicurati e con il portafogli piu' leggero spingiamo le moto fino alla
sbarra, dove il militare ci fa cenno di dirigerci in un baracchino alla
sua sinistra. Qui ci raggiunge anche l'uomo in borghese delle
assicurazioni che sempre nel suo modo poco formale ci spiega che
dobbiamo pagare 10 Euro a testa per una sorta di pedaggio della strada
Ungherese. Sono convinto che sia una spesa necessaria, ma guardando qua
e la mi sembra che la cifra effettiva da pagare non fosse di 10 Euro,
ma qualcosa di molto meno esoso.
Non abbiamo voglia di perdere un ora a tentare di decifrare tutte le
scritte in cirillico e tentare di capire quale fosse il prezzo
effettivo, quindi paghiamo e procediamo con la burocrazia. Oltrepassata
la sbarra ci dirigiamo di fronte ad un gabbiotto dove ci vengono chiesti
per la prima volta passaporti e documenti della moto.
Da qui ci dirigiamo presso il controllo dei bagagli e ci viene
consegnato un foglietto da compilare. Gentilmente un poliziotto mi fa
vedere degli esempi di compilazione del suddetto, io tento alla meglio
la compilazione e provo a consegnarlo. Vengo chiaramente deriso forse in
seguito ad una domanda del tipo "Hai una moto ?" a cui devo aver
risposto un solenne e sicuro "No!" . Questo dopo le grasse risate ci
manda in un ufficietto dove troviamo una signora che al prezzo di due
dollari ci compilera' il foglietto, che per di piu' scopro debba essere
compilato in cirillico. La signora una volta completato il suo lavoro,
ci segue per consegnare il foglietto ad un'altra impiegata che in cambio
ci consegnera' un documento necessario per l'uscita dalla Russia.
Dopo circa tre ore siamo fuori, la Russia ci aspetta, documenti in tasca
giacca ben allacciata e via si parte. Sono carico di emozione, non mi
sembra vero di essere in terra Russa, ho voglia di viaggiare, di
esplorare di conoscere della gente e via .... per ben 3 km, fino al
primo posto di blocco. Documenti alla mano cominciano le domande dei
poliziotti "quanto costa la moto ?" , "Quanti cilindri ha ?" ,
"Velocita' massima ?" , fortunatamente questi sembrano solo curiosi e
dopo poco ci lasciano andare.
Ci rivestiamo, innesto la prima , seconda , terza , 40Km/h faccio due
curve, leggo le scritte su qualche cartello, e stop. Ennesimo posto di
blocco, uno di quelli fissi che si trovano spesso in Russia. io e
Francesco consegniamo i documenti e veniamo risparmiati da ulteriori
controlli, mentre Bruno non ha la stessa fortuna. Il poliziotto sembra
aver trovato una scusa per spillarci qualche soldo, la patente di Bruno
e' del tipo vecchio, e questo sembra obbietta che non sia valida anche
per la guida della moto.
Veniamo portati dal piu' alto in grado che dopo un po' di discussione e
dopo aver mostrato la traduzione della patente ci lascia andare.
Andandomene incrocio lo sguardo del primo poliziotto e questo mi fa il
classico segno con le dita che contano i soldi come per dire "hai pagato
il boss Eh??" e quando gli faccio un segno "Niet!!!" questo sembra non
crederci. Be' non abbiamo pagato, ma abbiamo capito cosa ci aspetta.
Vestiti e due, forse tre chilometri e siamo nuovamente fermi, sembra
incredibile ma e' vero, ci ferma ancora la polizia a velocita' di circa
60Km/h, infatti procedevamo ben sotto i limiti grazie ad una macchina
che ci aveva avvisato con un cenno di fari. Qui diamo i documenti e dopo
un po' di attesa uno dei due ci fa "Voi andavate a 100Km/h" , io non
posso credere alle mie orecchie e gli dico "Io non 100Km/h io 60Km/h
!!!" e faccio il gesto di ripredermi il passaporto, facendo capire al
tipo che non ho intenzione di pagare questo tipo di multa assurda,
infatti ci lascia andare.
Tra una sosta e l'altra non abbiamo percorso neanche 15/20 Km in quasi
due ore di Russia e temo fortemente che di questo passo non arriveremo
mai a Brjansk, che e' la nostra tappa di oggi.
Tuttavia dopo l'ultima fermata i blocchi di polizia si diradano e
riusciamo a viaggiare indisturbati.
Verso sera si crea una nebbia bassissima, tanto da creare un tappeto
sulla campagna; ammiriamo un bel tramonto che si fa spazio tra le nuvole
minacciose, ma che tuttavia per oggi ci hanno risparmiato.
Arriviamo a Brjansk alle 22:30 ( +2 ora Italiana ) e grazie ad un
tassista troviamo un albergo a 700 Rubli con un parcheggio custodito di
fronte all'albergo.
Con la solita gentilezza delle persone del luogo, il guardiano del
parcheggio ci porta con la sua macchina a mangiare qualcosa in un locale
poco lontano. E' finita la prima giornata in Russia, la polizia mi ha
veramente provato ad inizio giornata, ma le persone incontrate ed il bel
tramonto mi hanno fatto dimenticare tutto abbastanza velocemente,
lasciandomi solo il ricordo della terra Russa.

03/09/03
Brjansk-Mosca
Oggi la sveglia e' particolarmente pesante, dobbiamo recuperare un'altra
ora di fuso orario, infatti ci svegliamo alle 06:00 ( +2 ora Italiana ).
La sveglia si impone di buon ora anche per paura dei numerosissimi posti
di blocco incontrati ieri; vorremmo arrivare a Mosca abbastanza presto,
e le numerose soste potrebbero rallentare troppo la marcia.
Inaspettatamente lasciata Brjansk percorriamo un centinaio di kilometri
senza essere fermati. Riesco a gustarmi il bellissimo paesaggio
caratterizzato da una nebbiolina che riveste la campagna; una fila di
alberi segue il percorso della strada e di tanto in tanto ci sono dei
boschi ordinatissimi.
Mentre canticchio nel mio casco vedo Francesco che mi raggiunge
facendomi cenno che Bruno ha forato, faccio inversione e trovo il TDM a
bordo strada con la ruota completamente a terra.
Da una prima occhiata vediamo che la gomma e' messa maluccio, c'e' un
vero e proprio squarcio, che temo sia difficilmente riparabile solo con
il Fast. Non ci facciamo prendere dallo sconforto e prima di cimentarci
nella riparazione scattiamo anche qualche foto, sicuri che una volta a
Milano ci faremo qualche risata sopra. Dopo le foto tentiamo la
riparazione con il Fast che pero' esce inesorabilmente dallo squarcio.
Mentre Bruno spruzza il Fast, provo a tenere il palmo della mano sul
buco per far prendere pressione alla gomma, che effettivamente raggiunge
una presione decente. Prima di togliere la mano, tiriamo fuori il nastro
americano e lo avvolgo intorno alla ruota, facendo velocemente riusciamo
a non far perdere troppa pressione alla gomma.
Faccio fuori tutto il rotolo di nastro, diamo un altro colpo di Fast con
un'altra bomboletta e il tutto sembra funzionare ..... Incredibile.
Per i primi Kilometri vedo uscire della schiuma bianca dalla gomam di
Bruno, dopo un po' smette e la ruota sembra tenere. Riusciamo a fare i
15Km che ci separano dalla prossima area di servizio, ma dove tuttavia
chiaramente non ci sono neanche gli attrezzi per smontare la gomma,
figuriamoci un pneumatico nuovo. Facciamo altri 25Km , la gomma tiene e
arriviamo ad un paesino, anche qui la stessa storia, c'e' un gommista ma
tratta solo auto, temo che dovremo arrivare a Mosca e mancano ancora
180Km.
Facciamo un po' di strada e prendo fiducia nella riparazione, di tanto
in tanto ci fermiamo e la gomma sembra avere la stessa pressione. Dopo
100Km ci fermiamo a pranzo, e poi per le 15:30 circa arriviamo a Mosca.
Qui in direzione il centro mi sorpassa uno con una Goldwing senza casco
e motoradio a manetta, mi fa un saluto e non appena mi rendo conto che
e' una moto mi butto al suo inseguimento. Lo raggiungo e tento di
spiegargli che abbiamo un problema ad una gomma, quando arriva Bruno e
gli facciamo vedere il nastro americano ormai quasi totalmente
consumato, capisce e ci accompagna ad un centro riparazione Honda.
In questo centro non hanno una gomma della misura corretta per la moto
di Bruno, e quindi dopo un giro di telefonate del negoziante, veniamo
accompaganti dal tipo con la Goldwing , presso il negozio Bike Land,
dove oltre alla gomma facciamo anche riparare la moto di Francesco che
nel frattempo tanto per chiudere in bellezza tra un negozio e l'altro ha
presentato i chiari segni di una rottura del cuscinetto della ruota
posteriore.
La disponibilita' che troviamo in questo negozio e' unica, ci cambiano
immediatamente la gomma, e ci riparano a gratis la moto di Francesco,
sostituendo il cuscinetto Honda con uno made in Russia.
Dato che sostiamo un po' di tempo nell'officina del negozio facciamo
anche la conoscenza con Boris, il proprietario del centro. Boris, ci
dimostra tutta la sua ospitalita' offrendoci il magazzino del suo
negozio come parcheggio per le nostre moto, e per di piu' ci fa
accompagnare in macchina in un albergo adatto alle nostre richieste
economiche a 1Km dal suo Show Room, cosa chiedere di meglio.
Paghiamo l'albergo 1600 Rubli per due notti e con le moto al sicuro per
due giorni ci potremo dedicare tranquillamente alla visita della citta'.

04/09/03
Mosca
Dedichiamo tutta la giornata alla visita della citta', utilizzando per
gli spostamenti i taxi privati, come fatto a Kyiv. Visitiamo la
bellissima piazza rossa, ed il mausoleo di Lenin. Entriamo nella
basilica di San Basilio che lascia stupiti per i suoi ornamenti e
facciamo a piedi tutto il giro del Cremlino. Ammiriamo lo splendido
cambio della guardia e in una pausa pranziamo in un piccolo supermaket.
Nel pomeriggio passiamo per l'ufficio dell'OVIR, per accertarci che i
timbri sul foglio allegato al passaporto siano accettati per l'uscita
dalla Russia. Facciamo una fila di circa un'ora e quando comincia a
passarci davanti della gente, in puro stile italiano, si accenna una
discussione. Interviene una persona che parla Italiano, che ci dice
prima di arrivare allo sportello che i nostri timbri sono ok e che
possiamo andarcene tranquillamente. Ringrazio la persona che per di piu'
mi lascia anche un suo biglietto da visita da utilizzare in caso di
bisogno e saluto le persone scorbutiche in fila.
Ceniamo nel centro commerciale vicino alla piazza rossa, spendendo circa
800 Rubli; a pranzo in un locale non di lusso, ma comunque in centro ,
ne abbiamo spesi 140. Tenendo in considerazione che il nostro albergo
costa 700 Rubli , potete ben immaginare sia che la qualita'
dell'albergo era quella che era, ma anche che Mosca viaggia a tre
velocita' quella dei Russi poveri, quella dei Russi ricchi e quella dei
turisti, non ci sono vie di mezzo.
Mosca e' incredibilmente bella, ti colpisce per la sua immensita' e per
le sue luci accese a festa; tutto il centro e' curatissimo e mostra una
ricchezza inimmaginabile.

05/09/03
Mosca-Rybinsk
Abbiamo appuntamento al negozio di Boris alle 09:00, dove ci accoglie
un ragazzo che ci consegna un sacchetto pieno di gadget e tre bottiglie
di Spumante. Come se non bastasse non ci lasciano andare via prima di
aver controllato la pressione delle gomme ed aver effettuato qualche
controllo alle moto. Non possiamo che ringraziare queste persone per la
loro gentilezza, e salutarle con la speranza di rincontrarci qui a
Milano, dato che verranno per la fiera del Motociclo.
Lasciamo Mosca dopo 40Km di tangenziale e ci mettiamo in direzione di
Sergiev Posad, sfortunatamente comincia subito a piovere, cosi' la
visita del cremino la facciamo un po' ingoffiti dalle tute antipioggia e
con i caschi alla mano.
Da qui ci dirigiamo verso Pereslavl'Zalesskij dove pranziamo in un buon
self service spendendo circa 180 Rubli.
La prossima cittadina da visitare e' Rostov, in cui pero' sostiamo
pochissimo a causa della forte pioggia che non vuole abbandonarci.
Procediamo per Jaroslavl e poi Rybinsk, sempre sotto la pioggia. Le
strade sono fortunatamente migliori rispetto a quelle dei giorni
precedenti, i panorami sono incantevoli, si vede di tanto in tanto il
Volga e le abitazioni sono in puro stile nordico. Tutto favoloso, ma fa
freddino e non smette di piovere accidenti .....
Arrivati a Rybinsk giriamo un po' sotto la pioggia in cerca di un
albergo. Alla fine ci facciamo portare da un tassista all'Hotel Volga,
che dall'aspetto ci fa pensare di essere un po' caro, dato che e'
decisamente un bell'albergo rispetto a quelli dove siamo stati fin ora.
Fortunatamente oltre ad essere adatto al nostro budget, riusciamo anche
a convincere il personale a farci parcheggiare la moto nella Hall;
Veramente una bella sistemazione. Per la cena data l'ora tarda, ci fanno
mangiare qualcosa proveniente dal ristorante dell'albergo servito alle
poltrone del bar. Dopo una cena niente male a causa della stanchezza non
possiamo far altro che buttarci nel letto.
Oggi la pioggia ha provato la nostra resistenza, ed inoltre prima di
trovare l'albergo abbiamo girato tutta Rybinsk ; cominciavo anche a
preoccuparmi, ma fortunatamente alla fine la sistemazione e' stata
ottima.

06/09/03
Rybinsk-Somino
Appena svegli sguardo al cielo, che sembra essersi un po' aperto,
partiamo comunque attrezzati da pioggia, infatti la cerata si rivelera'
presto necessaria.
Da Rybinsk prendiamo la direzione per Volga, dove dobbiamo attraversare
l'omonimo fiume utilizzando un battello. Attendendo il battello, che
sfortunatamente quando arriviamo e' appena partito per l'altra sponda
smette fortunatamente di piovere. Possiamo quindi ammirare il Volga, un
fiume che sembra fermo e tranquillo, ma il colore scuro e le dimensioni
imponenti te lo fanno guardare con rispetto.
Il Battello ci porta a Myskino, dove dobbiamo assolutamente fare
benzina, tuttavia in questo paese non troviamo che la 92 ottani.
Tentiamo di recuperare un po' di informazioni, ma capiamo che fare
benzina qui e' l'unica soluzione, infatti non sembrano esserci
distributori nella nostra direzione per un raggio di almeno 100Km.
Facciamo provare alle nostre moto il nettare Russo e speriamo che questo
ci porti senza problemi al prossimo distributore e magari trovare una 98
per compensare.
Direzione Stalinovo su una strada secondaria, sulla mia cartina
dell'Europa a 1:2.500.000 e' segnata in bianco, il GPS non ne presenta
traccia, dopo un po' di chilometri ci troviamo la strada interrotta e
comincia un pantano impercorribile. Faccio un po' di fuoristrada per
capire se la situazione migliora dietro la collinetta, ma a vista
d'occhio sembra tutta cosi' . Da lontano sento un mezzo a motore che si
avvicina, quindi attendiamo per chiedere informazioni. Arriva un
fuoristrada e il conducente ci dice che la strada e' fangosa per 7Km.
Le condizioni della strada non ci permettono di fare 7Km , quindi
torniamo indietro e la prendiamo un po' piu' larga, passando per Bezeck.
A causa della piaggia del giorno precedente e dei numerosi trattori che
la attraversano la strada e' molto sporca.
Pranziamo a Bezeck in un chiosco che probabilmente serve come mensa per
la fabbrica di fronte; qui mangiamo molto bene a base di carne e
insalate, spendendo come al solito una cifra bassa, meno di 400 Rubli.
Prendiamo la direzione per Ves'Egonsk, un paesino a ridosso del parco di
Zapovednik sul bacino del Volga. Da qui, la strada che sulla carta e'
segnata come principale si interrompe e dobbiamo percorrere 21km di
strada sterrata ben battuta.
Raggiungiamo la A114, e prendiamo la direzione per San Pietroburgo. Da
qui, anche se non me lo aspettavo, comincia una zona dove il numero di
distributori di benzina e di paesi si fa' rado ed infatti arrivo a
percorrere 260Km senza trovare un rifornimento.
Raggiunta una stazione di servizio, facciamo carburante e dato che la
stanchezza comincia a farsi sentire decidiamo di fermarci anche per
cena in un locale vicino.
Siamo all'altezza di Sazonovo, la cena e' decisamente gustosa ed anche
dopo il doppio caffe' la palpebra tende a cadere. Chiediamo se sia
possibile dormire nel locale, che servendo i camionisti e' aperto H24;
naturalmente ci viene risposto di si, ma comunque dopo una mezz'oretta
decidiamo in maniera un po'azzardata di piantare la tenda a dieci metri
dall'ingresso proprio dietro alle moto. Ci infiliamo nei sacchi a pelo
intorno alle 23:30 ( +2 ora Italiana ) e anche se non sono certo dopo
quanto tempo cominciamo a sentire tutti i suoni che l'uomo ha inventato.
Antifurti con la dolce melodia dell'ambulanza, stereo a manetta, gare
motori smarmittati, il rumore dei freni dei TIR che all'ultimo momento
vedono il locale dalla strada e decidono di fermarsi. Come se non
bastasse siamo a ridosso del parcheggio e vediamo continuamente le luci
delle macchine che parcheggiano come se volessero entrarci nella tenda.
Sentiamo continuamente le persone che fanno commenti sulle nostre moto,
commentano il motore, il telaio la marca, mi sembra quasi di capire.
Insomma si e' rivelata una scelta decisamente sbagliata, ma siamo
talmente stanchi che tentiamo di far finta di nulla fino alle 3:00
circa. A quest'ora veniamo svegliati da un ubriaco che per poco non ci
butta giu' la tenda, a cui siamo costretti a dare dei soldi per
lasciarci in pace. Una volta svegli anche se l'ora e il poco riposo non
ci consentono di ripartire per San Pietroburgo, decidiamo di sbaraccare
e spostarci in un posto meno affollato.
Facciamo una trentina di kilometri , arrivando nei pressi di Solinovo e
ci fermiamo su delle panchine di un locale in costruzione. Questa zona
sembra decisamente piu' tranquilla cosi' ci mettiamo a riposare per
terra sotto le stelle finche' non veniamo svegliati da Sergej. Sergej
arriva su di un furgone tutto scassato con la radio accesa e in qualche
modo ci fa capire che e' dispiaciuto del fatto che stiamo dormendo per
terra e ci offre ospitalita' a casa sua ad un paio di Kilometri da li.
La casa di Sergej non e' certo una reggia, ma e' calda ed indisturbata e
ci permette di dormire in piena tranquillita'.
Una volta sdraiato sul pavimento della casa di Sergej posso finalmente
rilassarmi e ripensare oltre ai rumori sentiti fino ad un'ora prima
nella tenda, anche ai bellissimi paesaggi incontrati oggi, alla
incredibile varieta' di fondo stradale incontrato che va dal buonissimo
all' insesitente; in pieno relax nella calda casa di Sergej risco ad
apprezzare ognuna di queste varieta' anche le buche mi sembrano meno
buche e prendono piu' la connotazione di una caratteristica del luogo.
Laghetti e colline dolcemente illuminati dalla luce del sole che filtra
tra le nuvole che oggi fortunatamente ci hanno risparmiato l'acqua.
Abbiamo vissuto uno splendido tramonto che a questa latitudine assume
dei colori fortissimi e indimenticabili. La strada punta decisamente ad
Ovest, e se il tempo ce lo permettera' potremo godere ogni sera di uno
spettacolo come se fossimo seduti di fronte allo schermo di un cinema,
ogni sera daranno in scena il tramonto Nordico.

07/09/03
Somino-San Pietroburgo
Una volta svegli tento di offrire dei soldi a Sergej per ripagarlo della
sua gentilezza, questo non accetta neanche un rublo, e per di piu' ci
offre anche la colazione.
I 300Km che ci separano da San Pietroburgo scorrono via veloci sotto le
nostre moto, il panorama e' un po' coperto da una folta striscia di
alberi e la strada e' una linea retta che si perde all'orizzonte.
Arrivati all'incrocio con la M18 all'altezza di Novaja Ladoga la vista
del cartello Murmansk 1248 Km mi fa venire un brivido, sogno gia' un
futuro viaggio che mi riportera' su questa strada per raggiungere
Murmansk e poi magari Capo Nord, ma questa sara' sicuramente un'altra
storia.
Arrivati a San Pietroburgo cominciamo la ricerca dell'albergo. Abbiamo
imparato a servirci dei tassisti per essere accompagnati da un posto
all'altro ed anche qui decidiamo per questa soluzione. Sotto l'hotel
Mosca, uno dei piu' grandi di tutta la citta', conosciamo un tassista
che ci accompagna in un albergo a 10Km dal centro, che ci costera' per
due notti circa 160 Dollari. A questa cifra dovremo aggiungere 30
Dollari per la registrazione dei visti presso un'altro albergo, dato che
il nostro sembra non essere proprio in regola e quindi non puo'
effettuarla.
Parcheggiamo le moto in un parking custodito dietro all'Hotel che
riusciamo persino a controllare dalla nostra stanza. Dato che ieri
abbiamo percorso strade a tratti fangose mi ritrovo con due cm di fango
su ogni parte della moto, optiamo quindi per una bella lavata
utilizzando la canna dell'acqua nel parcheggio, non ne usciranno
splendenti, ma almeno non rimarro' con le mani infangate ogni volta che
dovro' riattaccare le borse laterali.
Sono le 17:15 ( +2 ora Italiana ) e non abbiamo ancora pranzato, ci
facciamo una doccia veloce e ci lanciamo in centro per una prima
perlustrazione della citta' , oltre che per rifocillare il nostro
stomaco.
Dedichiamo la serata alla visita della celebre statua del cavaliere di
bronzo, gustandoci una buona birra seduti su una panchina e ammirando
uno spettacolare tramonto.
In questo momento mi rendo conto di quanto sia bella questa citta', e di
quanta magia emani; una cosa che consiglio di fare almeno una volta
nella vita, e' tenere una birra in mano e seduti sul parco sotto il
cavaliere di bronzo ammirare un tramonto che se anche finira' nell'arco
di un'ora durera' una vita nei vostri ricordi.

08/09/03
San Pietroburgo
Sveglia alle 09:00, dopo colazione e tentiamo di utilizzare la metro per
raggiungere il centro. Ieri abbiamo speso 500 Rubli per il tragitto
hotel-centro utilizzando un taxi ufficiale, quindi oggi vogliamo
risparmiare.
I 3 Gettoni della metro ci costano 21 Rubli e raggiungiamo il centro
velocemente. La metropolitana di San Pietroburgo e' molto bella, e le
scale mobili che ti portano nei sotterranei sono infinitamente lunghe,
ti sembra di scendere a 20.000 leghe sotto i mari, che sia cosi' dato
che dovremo passare sotto la Neva ?
Visitiamo il cimitero Tikhvin, all'interno del monastero Nevsky , dove
sono sepolti Dostoevsky e Tchaikovsky. Da qui ci incamminiamo per il
Nevsky Prospekt , ammirando la statua di Catherina e la cattedrale
Kazan. Da lontano riconosciamo le inconfondibili cupole della cattedrale
della risurrezione mentre raggiungiamo l'ammiragliato e
l'indimenticabile palazzo d'inverno che ospita l'Hermitage.
Dopo pranzo lasciamo il Nevsky Prospekt e ci dirigiamo verso lo Yusupov
Palace, celebre per essere il posto dove e' stato assassinato Rasputin.
Riprendiamo le vie per il Nevsky e visitamo il colonnato della
cattedrale di Sant'Isacco, da cui si puo' ammirare una vista dall'alto
della citta' e poi sempre a piedi andiamo verso la fortezza di Pietro e
Paolo. Da qui riprendiamo la metro e dopo una fermata riprendiamo il
Nevsky Prospect e ceniamo ad un economicissimo Mc Donald's.
Tornati in albergo brindiamo alla perfetta risuscita di questa giornata
con una bottiglia di spumante offertaci da Boris.
Domani lasceremo San Pietroburgo, ne saro' sicuramente dispiaciuto, ma
non come quando lasci un posto e sai che difficilmente ci tornerai, no
questo e' uno di quei posti in cui fa'piacere tornare e poi da qui si
aprono tante strade per mete da favola .... Arrivederci "Peter".

09/09/03
San Pietroburgo- Tallin
Incredibilmente ieri mi sono accorto di aver praticamente finito le
pastiglie posteriori dopo neanche 4000Km di utilizzo, quindi dopo
colazione mi dirigo verso un negozio di ricambi Honda per tentare la
sostituzione.
Intorno alle 11:30 ho le pastiglie nuove e partiamo in direzione Tallin.
La strada che esce da San Pietroburgo e di una qualita' completamente
diversa rispetto a quelle incontrate fin ora, questa sembra un po' come
un tappeto rosso che porta dall'europa verso la citta' da favola , e
quindi deve essere tenuta in maniera esemplare.
Ci sono numerosi posti di blocco, ma anche la qualita' della polizia
sembra essere diversa, qui non veniamo fermati inutilmente e tanto piu'
non dobbiamo sborsare soldi per multe assurde.
Facciamo pranzo ad Ivangorod, e poi ci dirigiamo verso il confine
delimitato dalla bella fortezza di Narva , costruita sull'omonimo fiume.
Le pratiche doganali sono abbastanza celeri, tenendo in considerazione
che non abbiamo trovato neanche una macchina di fronte a noi in circa un
ora siamo in Estonia. La sensazione e' comunque quella di essere stati
fortunati, qualche macchina in piu' e il tempo di attesa poteva crescere
di conseguenza.
Il passaggio in Estonia ci fa apparire la Russia come un paese indietro
nel tempo, qui tutto sembra piu' Europeo, a cominciare dai distributori
di benzina, dove non siamo piu' costretti a fare il teatrino per
comunicare quanti litri ci servono.
La strada che porta a Tallin e' molto bella, attraverso paesaggi
bucolici colorati dal giallo dei campi di grano e separati da verdi
boschi dove di tanto si fa spazioil mare.
A Tallin sfruttiamo la guida Lonely Planet e pernottiamo in un bel
campeggio a qualche kilometro dal centro.
La sera la passiamo nel centro storico di Tallin, che e' molto
caratteristico a causa della sua somiglianza con un borgo austriaco.

10/09/03
Tallin-Siauliai
Oggi entriamo in Lettonia, oltre lo stato Estone sembra che oggi
lasceremo anche il sole, infatti entriamo in una cortina di nuvole che
vista da lontano incute timore.
In Lettonia lasciamo la costa per visitare l'entroterra e questa si
rivelera' una scelta azzeccata, percorriamo delle belle strade tra la
campagna, senza incontrare macchine e le poche persone che incrociamo
per strada ci guardano come esseri extraterrestri.
Visitiamo il castello di Sigulda dove pranziamo in un ristorante
dall'aspetto tedesco e poi ci dirigiamo verso la fortezza di Bauska.
Prendendo questa direzione ci imbattiamo nell'ennesima strada sterrata,
che pero' non e' altrettanto ben battuta come quella dell'altro giorno.
Anche qui attendiamo che passi qualcuno e ci accertiamo sulle condizioni
della strada. in questa direzione ci aspettano circa 50km di sterratone,
un po' troppi per la nostra tabella di marcia. Torniamo indietro e
prendiamo un'altra direzione dove ci hanno detto esserci asfalto
Dedichiamo un po' di tempo per la sosta a Bauska, e poi ci dirigiamo
verso il confine con la Lituania.
Per entrare in Lituania perdiamo circa un ora a svolgere le pratiche
doganali e per stipulare l'assicurazione obbligatoria che ci costera' 12
Euro a testa.
Il cielo e' coperto dalla mattina ma fortunatamente non ha ancora
piovuto, anzi verso sera sembra quasi aprirsi e dato che la luce filtra
tra le nuvole creando bellissimi giochi di colore sul prato e sui
ruscelli che si perdono nella campagna, scattiamo qualche foto.
Raggiungiamo Siuliai a sole tramontato e quindi rimandiamo la visita
alla collina delle croci alla mattina successiva.
Pernottiamo al quattordicesimo piano di un albergo del centro,
abbastanza economico 120 Litas e paghiamo il parcheggio custodito nei
sotteranei 15Litas per tre moto.
Ceniamo in un Pub sulla via principale ed andiamo a dormire abbastanza
stanchi.

11/09/03
Siauliai-Serock
Sveglia alle 07:00 e visita alla collina delle croci, dove la gente del
posto ha accumulato su una collinetta una infinita' di croci di ogni
dimensione.
Dopo la breve visita prendiamo la direzione Varsavia, il tempo sembra
volerci risparmiare l'acqua, ma il cielo e' costantemente coperto.
Gli ultimi chilometri prima della frontiera sono caratterizzati da
strade bea asfaltate e lunghi rettilinei. Arriviamo alla dogana con la
Polonia alle 14:00 ( +2 ora italiana ), davanti a noi sosta una fila di
20 macchine circa e non sembra esserci nessun tipo di avanzamento.
Poco dopo capiamo che lo svolgimento delle pratiche viene fatto a
blocchi. Prima esce un addetto che ritira un blocco di passaporti, li
porta al controllo e poi li riconsegna. Dopo si avanza al controllo
Polacco svolto nella stessa maniera. In circa un ora siamo dall'altra
parte e il bello e' che grazie al fuso recuperiamo subito questa ora,
infatti alle 14:00 ( +1 ora Italiana ) siamo a pranzo.
Dal lato opposto della strada per entrare in Lituania c'e' almeno una
file di 5Km di TIR, e per i primi 20Km di strada Polacca mi sembra di
essere tornato in Italia. C'e' un bellissimo asfalto e la zona collinare
crea una serpentina di curve divertentissime tra i pascoli.
A 150Km da Varsavia comincia a piovere decisamente forte, l'asfalto e'
liscio e ci sono delle rotaie create dai camion decisamente pericolose.
E' sicuramente l'asfalto peggiore incontrato fin ora. Facciamo altri
100Km e ci fermiamo in un albergo dove contrattiamo di dormire in tre in
una doppia a 150 Zloty.
Nello stesso albergo incontriamo il primo mototurista dall'inizio del
viaggio, anche lui pernotta nel nostro albergo e la sera andremo a cena
insieme in una pizzeria del paese.

12/09/03
Varsavia-Cieszyn
Non abbiamo tempo per visitare Varsavia, vogliamo raggiungere
velocemente Oswiecim e dedicare piu' tempo possibile alla visita del
campo di concentramento di Auswitz.
La strada e' veramente pessima, i soliti solchi sull'asfalto e la
pioggia non facilita la guida. Inoltre la strada che sulla carta e'
segnata come autostrada e' piena di semafori di una pericolosita'
inaudita, infatti non a caso incrociamo un paio di incidenti a prima
vista anche abbastanza gravi.
Arriviamo ad Auswitz alle 14:00 circa; questo e' un posto che non ha
bisogno di commenti, posso dire che passare delle ore in questo museo
rigenera il ricordo di qualcosa di terribile causato dell'uomo
pochissimi anni fa'. Anche se da questo posto uscirete tristi e con un
groppo in gola, come e' accaduto a me, proprio perche' bisogna mantenere
vivo il ricordo di tutte le persone morte, e' un posto che va' visitato
almeno una volta nella vita.
Lasciamo Oswiecim e ci dirigiamo verso il confine con la Repubblica
Ceca. Troviamo un albergo nell'ultimo paese Polacco a 120 Zloty, proprio
quando comincia la fila dei TIR in attesa per la dogana.

13/09/03
Cieszyn-Salzburg
Come succede spesso negli ultimi giorni, mi alzo e metto la testa fuori
dalla finestra per controllare lo stato meteo.
L'impatto con la nebbia non preannuncia niente di buono, ma almeno per
ora non piove, passiamo velocemente la frontiera ed entriamo in
Repubblica Ceca, dove finalmente abbandoniamo le terribili strade
polacche.
Ritroviamo l'amata pioggia nei pressi di Brno e da qui fino a Vienna
viaggeremo sotto un temporale memorabile.
Avremmo anche a disposizione il tempo per visitare il centro di Vienna,
ma il meteo sembra avercela con noi e quindi rimandiamo la visita alla
prossima volta.
Pranziamo in una autogril e dopodiche' percorriamo ancora 170 km e prima
di fermarci in un paesino a 60Km da Salzburg in una splendida Gasthaus.
Qui ci vengono offerte due belle stanze al prezzo totale di 37E e dopo
una bella doccia calda ci faremo anche un ottima cena a base di wurstel
e crauti.
Questa e' stata una giornata di puro trasferimento, peccato perche'
abbiamo attraversato dei bei luoghi, ma un po' la stanchezza di fine
viaggio, ed un po' sopratutto l'intensa pioggia hanno fatto si che ci
perdessimo sicuramente qualcosa di bello.
La cosa che mi tira un po' su e' che poco prima di arrivare alla
Gasthaus all'orizzonte spuntava la luce del sole, speriamo!

14/09/03
Salzburg-Milano
Ultimo giorno di viaggio, metto la testa fuori dalla finestra e vedo il
sole. Facciamo colazione a base di burro e marmellata e poi ci mettiamo
in moto decisamente rinvigoriti oltre che dalle leccornie anche dal
sole.
Prendiamo l'autostrada e prendiamo la direzione per il Brennero, dove
capiamo chiaramente, anche grazie alle informazioni "meteotelefoniche"
ricevute nei giorni precedenti che splende un sole fenomenale.
Entrati in Italia vogliamo assolutamente chiudere in bellezza il nostro
splendido tour. Dopo essersi tolti ogni tipo di imbottitura e levati i
vari sacchi che ricoprono le borse dalla pioggia, decidiamo di tagliare
da Vipiteno per Merano attraverso il passo Giovo e da Merano prendere la
direzione per lo Stelvio per andare a gustarsi un bel panino con la
salsiccia da Richard.
Mi piace chiudere sullo Stelvio un giro come questo, perche' anche se
non proprio dietro l'angolo, questo e' un luogo che mi fa sentire a
casa. Quando ti trovi tra gente con la tua stessa passione; che scala
gli oltre 2700 mt di montagna con la propria moto e viene quassu' a
farsi un panino e a scambiare due chiacchere con un amico, e' come
essere al bar e raccontare le imprese delle due settimane precedenti
agli amici, ma lo fai all'interno di una cornice spettacolare e gli
amici li conosci sul momento.

Come al solito non posso che ringraziare i miei compagni di viaggio
Bruno e Francesco, e sperare di riaverli presto al mio fianco per
un'altra avventura ... Si parlava di Marocco in inverno ?
Alla prossima !!!

Simo
Honda Fireblade 2001 <-> Yamaha XT600 '85 - The Tractor
ex CBR600F
ex GSF 400 Bandit

 

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