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Pasqua 2000

di Gio66 e Laura (viaggio dell'aprile 2000)

Ed eccoci rientrati nei ranghi, io in negozio, Laura in ufficio a preparare
la partenza per Salerno, Silver in garage a riposare.

Abbiamo pero' qualcosa di diverso rispetto alla settimana scorsa, ed e'
qualcosa che nessuno ci potra' mai togliere:

il ricordo di quattro giorni di moto semplicemente stupendi, era tempo che
non ci prendevamo tutto questo tempo da dedicare alla nostra passionaccia,
ne e' valsa davvero la pena.

Tutto inizia il venerdi' pomeriggio (21 aprile) alle 14,30, quando, la moto
ben carica di bagagli e noi di adrenalina, partiamo in direzione Genova.

Nulla da dire sul trasferimento, salvo che la Serravalle-Scrivia resta, tra
le autostrade nostrane, quella piu' piacevole per quanto possano esserlo le
autostrade (almeno l'ultima parte).
L'imbarco avviene puntuale, senza particolari intoppi e siamo finalmente
diretti verso la nostra tanto agognata meta.
Tralascio la traversata decisamente poco interessante ed arrivo direttamente
allo sbarco, ore 8,30 siamo finalmente in assetto da mototuristi per il
nostro primo giorno in terra sarda.
Prendiamo la statale in direzione di Castelsardo e gia' iniziamo ad intuire
che la Sardegna non e' una terra comune, un profumo di fiori (acacia,
ginestre ecc. ecc. ) ci riempie i caschi inebriandoci e capiamo
immediatamente che non lo dimenticheremo mai.
Arrivati a Castelsardo (tappa nel paese vecchio), proseguiamo verso
Valledoria, Badesi e Trinità d'Agultu, dove imbocchiamo quella che
sara' una delle costanti del primo giorno di viaggio: una stradina tra i
colli dove non si
incontra facilmente una vettura.
L'asfalto (e questa rimarra' un'altra
costante del viaggio) sembra appena rifatto (in alcuni punti era davvero
nuovo), pulito, "liscio" come fosse una pista da GP, (che con il mototurismo
c'entra poco, ma volete mettere...) ora è Silver che chiede di essere spinta
dolcemente (ma non troppo) tra le curve di quei posti, ed io (che volete,
sono generoso...) la accontento subito, ed iniziamo a salire e scendere per
quelle colline sempre con i profumi di cui ho parlato prima nei caschi,
mamma mia quanto è bello!!!
Ad un certo punto il paesaggio sembra uscito direttamente da un film: tutta
la pianura che ci circonda è piena di "sassi" enormi al che io dico a Laura:

- decisamente lunare 'sto posto o no?

Ci fermiamo ad accontentare anche la Nikon, e leggendo la cartina scopriamo
di essere nella "Valle della Luna", giuro non lo sapevo! :-))

E via, ci rimettiamo in cammino sempre attentissimi al paesaggio che non ci
sembra vero, ed alle mucche in mezzo alla strada (quelle sono vere...) che
pacificamente ti guardano come volessero dirti di levarti che le disturbi,
loro mica si muovono!:-)))
Chilometro dopo chilometro passando attraverso Aggius, Tempio Pausania,
Calangianus, Telti e Monti raggiungiamo Budduso' dove troviamo ristoro in un
bel posticino: La Madonnina (per chi volesse fermarsi è anche albergo),
consumiamo un pasto veloce ed economico, accompagnato da un vinello bianco
del posto (13,5° 'ccidenti a lui...!) e riprendiamo la strada in direzione
Nuoro.


Dunque, ci eravamo lasciati sopra a Nuoro, a Budduso' per la precisione.
Risaliti sulla Silver, con in circolo qule maledetto/benedetto vinello da
13,5°, ci rimettiamo in "cammino".
Abbiamo proseguito in direzione Nuoro passando da Bitti, qui mi sorge un po'
di confusione, sara' che a forza di guardarmi in giro non ho memorizzato
bene il percorso, ma siamo sicuramente passati anche da Benetutti (non
potevo dimenticare un nome cosi')
Comunque sia siamo arrivati a Nuoro e qui abbiamo preso per Orosei, anche
qui le strade sono molto belle, tutte panoramicissime (qui sulle colline e
montagne, il mare per ora non si vede ancora).
Sulla strada per Orosei abbiamo deviato per Dorgali e per Cala Gonone,
l'intenzione era di andare a vedere la grotta del bue marino, ma siamo
arrivati troppo tardi! :-((
Poco male siamo risaliti e via in direzione Girasole, dove avevamo prenotato
l'albergo e dove avremmo incontrato finalmente David e suo cugino Paolo
reduci sicuramente da qualche passaggio sugli sterrati sardi (ce ne sono a
iosa per chi ama il genere).

Ore 18 siamo arrivati all'albergo, il parziale del giorno (eh si la Fazer ne
ha ben due!! :-))) ) segnava 360Km circa, considerando che eravamo soli
soletti in posti non conosciuti, non era male! :-)))

Bella sorpresa l'albergo (grande Internet (www.hotelulivo.it)) veramente
carino, pulito e tutti molto gentili, poiche' era fatto a mo' di Motel,
avevamo Silver esattamente sulla porta della camera. Questa era spaziosa e
con un bagno piu' che decente, finalmente rivedevamo una doccia ed un letto.

Dopo nemmeno mezzoretta sentiamo un rumore di ferraglia (abituati a sentire
per tutto il giorno solo il ronzio quasi elettrico del nostro 4 cilindri,
che non ho mai potuto e voluto spingere oltre gli 8000 giri :-)))))))) ) ed
ecco spuntare David con il suo enorme GS 1150 e Paolo con la piu' piccola ma
non meno cattiva TT600.
Erano ovviamente sporchi di fango fino ai capelli ma con la faccia di due
bambini appena usciti dal luna park, decisamente soddisfatti.
Presentazioni di rito (non ci eravamo mai visti di persona), docciona
generale e cenetta a base di una semplice pizza e poi a nanna, ne avevamo
tutti un gran bisogno.

Come primo giorno eravamo assolutamente soddisfatti, quasi estasiati
ripensando ai posti visti ed alle strade fatte, un solo rammarico, non
abbiamo avuto il tempo di soffermarci sui vari siti archeologici che abbiamo
incontrato e che io e Laura amiamo in modo particolare, ma e' una buonissima
scusa per tornare con piu' tempo a disposizione.

Al mattino di buon ora apriamo gli occhi ed immediatamente ci rallegriamo
per la giornata di sole che si prospetta.
Colazione, carico delle moto e via di nuovo!

La prima tappa la facciamo a Barisardo, sulla spiaggia della Torre di Bari',
la sosta sara' breve, e' troppa la voglia di pennellare le curve della
Orientale Sarda, percio' ripartiamo in direzione Sud.
Non c'e' nulla da fare, qui le srade, sopratutto fuori stagione come ora,
sono splendide, proseguiamo ad odorare tutti i profumi che ci entrano nel
casco, la velocita' tenuta ci consente di riempire gli sguardi dei panorami
stupendi che ci si presentano dietro ad ogni curva, il traffico praticamente
inesistente ci permette una guida rilassata, proficua ed estremamente
divertente.
La mia Fazerina e' veramente uno splendore, sale e scende dalle pieghe con
una naturalezza incredibile, e a parte una curva che ci ha costretto ad una
pinzatona generale, si comporta come se conoscesse gia' i luoghi che stiamo
visitando.
I nostri compagni di viaggio, con le loro enduro, sembrano veramente pratici
di curve, ad un certo punto ho perfino proposto a David di mettere le
saponette sugli angoli delle borse laterali della sua Bmw, arrivano davvero
a sfiorare l'asfalto, questo vi da' modo di capire quanto era bello e quanto
teneva.

Arriviamo cosi' in scioltezza a Capo Ferrato, altra brevissima sosta, anche
perche' ora ci attende la Costa Rei fino a Villasimius.
Attraversiamo dei paesini in stile villaggio turistico, tutti molto simili
ma posizionati sempre su tratti di costa stupendi e mentre stiamo per
raggiungere Villasimius si fa sentire anche lo stomaco, cosi' ci mettiamo
alla ricerca di un ristorantino, e' Pasqua, ed una bella e sana mangiata di
pesce non ce la vogliamo propio negare.
La fortuna ci assiste, e chiedendo ad un turista il nome di un posticino che
meriti, arriviamo ad un ristorante immerso nel verde delle colline che
sovrastano la costa (ci e' toccato tornare indietro qualche Km, che
peccato!!! :-))) ).
Purtroppo ora il nome non lo ricordo (David aiutami tu), ma e' stato il
pasto migliore in tutti i sensi che abbiamo fatto sull'isola, trattati da
signori da un cameriere con spiccato accento iglese ed innamoratissimo della
Sardegna, abbiamo mangiato pesce a piu' non posso, e tutto per 60.000 a
cranio.
Se passate da quelle parti non perdetevelo (non manchero' di comunicare il
nome e l'indirizzo).

Dopo il pasto, ci dobbiamo dividere, David e Paolo stanno gia' morendo dalla
voglia di raggiungere Castiadas da dove perdersi per gli sterrati che la
Sardegna offre in abbondanza (David e' pure caduto, ma ve lo raccontera'
lui), io e Laura proseguiamo per Villasimius dopo aver percorso a ritroso un
pezzo di quella strada costiera favolosa fatta il mattino (meritava rifarla
subito! :-)) ).
L'appuntamento e' presso Cala Regina, dove ci ritroviamo tutti e ci
dirigiamo mesti verso Cagliari (mesti perche' stava terminando anche questa
giornata e si rientrava nel traffico cittadino).

Raggiunto il sanatorio, pardon, l'albergo di Cagliari, doccia ristoratrice e
ci facciamo portare da un taxi (minacciava pioggia stavolta)in centro a
Cagliari dove abbiamo cenato bene, al ristorante Al Porto, in compagnia di
John M. Wallace e della sua ragazza che erano in Sardegna anche loro ma
facevano il giro opposto al nostro.

Ci attendeva l'ultimo giorno in terra sarda, con un trasferimento senza
storia fino ad Oristano sulla tremenda Carlo Felice, ma con la prospettiva
di percorrere la Bosa-Alghero, a detta di molti una delle strade panoramiche
piu' belle di tutta la Sardegna.
Quanto avevano ragione quei molti!!!!! :-))))))
Avrei voluto farla e rifarla almeno dieci volte quella tratta, vuoi per la
strada stessa, vuoi per i panorami, vuoi per i "soliti" profumi che si
sentivano dovunque.

Pranzo luculliano a Bosa Marina (cittadina e dintorni che meritano molto)
sempre a base di quel pesce stupendo che ti fanno sempre trovare sui menu.

Ormai è quasi ora di raggiungere Porto Torres per l'imbarco, lo facciamo
passando pero' da Capo Caccia, altro posto davvero bello.
Non riusciamo a salire fino in cima per il traffico dei turisti e dei
pullmann, pace, torneremo, eccome se torneremo!

Arriviamo a Porto Torres, ed una malinconia incredibile gia' comincia ad
aleggiare intorno a noi, stiamo per lasciare un posto dove abbiamo lasciato
il cuore (ed un po' di gomma! ah! :-))) ), ma ci ripromettiamo di tornare
con piu' tempo a disposizione.

Grazie Sardegna di essere cosi' bella, grazie anche ai nostri compagni di
viaggio, grazie alle nostre cavalcature che hanno fatto egregiamente il loro
dovere come sempre, sono stati giorni che non dimenticheremo davvero mai.

Grazie anche a voi per la pazienza mototuristi, a risentirci/vederci presto

Gio66 e Laura

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