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Compagni di merende
(la classica Volterra Larderello)

di Mirandolina66 (messaggio del 25/2/02)

Domenica mattina apparentemente grigia: ma lontano, proprio dietro le
fitte siepi di allori, le montagne innevate del Pratomagno si
stagliano nitide e assolate, premonimento di pomeriggio di pioggia
scongiurata.
Prima uscita in compagnia della stagione: debutto della nostra
vecchia signora nella società toscana.
Il percorso deciso è quello dei più classici: Poggibonsi, Colle
Volterra, Le Saline, Pomarance Larderello rientro su Radicondoli
Casole Vald'elsa: 140 chilometri di curve e paesaggi mozzafiato.
Dopo un pasto apparentemente frugale (ma chi me lo ha fatto fare di
mettere una cipolla a crudo nel cous cous di verdure?!?) coronato da
crepes alla nutella procediamo nella vestizione; se Lo Spi (nick di
daniele mio compare) risulta essere quanto meno estroso sfoderando
con malcelata grazia la sua pancia occhieggiante dal rosa fucsia
delle protezioni Dainese, io mi dispero cercando di infilare i
pantaloni anti pioggia belstaff su giubbotto sessantottardo ex Lo Spi
…diciamo che se risulto apparentemente più sobria di colori il
risultato finale è decisamente retrò (insomma in vero Morini Style)
Partiamo verso l'appuntamento: si apre finalmente il sole e le
vallate sembrano esplodere dal verde nuovo che le illumina e
definisce i contorni: i primi tornanti e poi giù scivoliamo sulla
Cassia che galleggia con le sue curve morbide sulle colline
regolarmente scandite da filari di viti e da olivi argento finalmente
pertinenti e ricomposti dalle recenti potature. L'aria è tiepida e
profumata : solo un leggero vento sposta le nuvole all'orizzonte che
si arricciano come in cielo barocchetto.
Degli amici conosciamo solo Masigno (su VFR 98) e Fiorenzo (coetaneo
dello Spi ovvero over 50) Ex smanettone supermotard ora su SV 650.
Poggibonsi Nord risulta essere uno snodo di appuntamenti
motociclistici: molti i gruppetti che si stanno formando…dopo averne
sbagliati un paio finalmente riconosco il nostro aggregamento: oltre
a Fiorenzo e Masigno accompagnato dalla sua bella Elena, arrivano il
Cibe (Bmw gs650) il fratello di Masigno ( Hornet 600) Kaneda (sul
nuovo VFR veramente splendida bestia) 2 amici del Cibe su R1 (gasp)
e VTR 1000 (gulp) indainesati pendant zainetti ­ donne abbinate in
colori e mise- e un estrosissimo scooterista su majestic…la nostra
vecchia signora dimostra tutta la sua età di fronte al parco moto dei
compagni di gita (a dire il vero anche io e lo spi siamo decisamente
fanè rispetto agli abbigliamenti tecnici sfoggiati dai compari)
Cominciamo a dipanarci fra le strade: il ritmo lentamente sale appena
usciti dal tratto trafficato Poggibonsi Colle: le moto cominciano a
distendersi sulla volterrana a partire da Castelsangimignano. Mi
vengono in mente le sottili minacce dello spi fattemi prima di
partire: " Se ti azzardi a piegare e a impostare prima di me le curve
ti scaravento in un campo e ti ci lascio" di conseguenza cerco di
seguire morbida la guida del mio uomo cercando il migliore assetto da
zainetto. Scopro che sulle discese devo lavorare moltissimo di gambe
per non gravare addosso al centauro non avendo punti d'appoggio (il
maniglione lontano e poi non mi piace come assetto e serbatoio anche
o meglio le mie tette risultano essere inversamente proporzionali
alla panza dello spi facendo del serbatoio uno dei punti più
inaccessibili del gsx)
Sul misto stretto i due vecchi marpioni delle Spi e di Fiorenzo si
ritrovano ma appena il misto si ammorbidisce l'R1 e il VTR si
allungano: ho modo così di osservare i due zainetti inerpicati sulle
belve: oltre ad apprezzarne il punto vita (il giubbottino dainese
fasciatissimo sul jeans e il fisichino fanno il resto) mi metto a
pensare a quel che sarebbe di me nella loro posizione: oltre ad avere
i pantaloni stretti comincio ad avere problemi di digestione con la
cipolla
Ma la Volterrana distoglie da questi pensieri e comincio ad affondare
nello scorrere di queste colline antiche da paesaggi da pittori
quattrocenteschi. Ma il vero trionfo del paesaggio toscano sotto un
sole sempre più lucido ci accoglie scavallata la splendida Volterra e
imboccata la discesa che porta alle vecchie Saline : le colline si
distendono in un morbidissimo accavallarsi di toni di verde: lo
scandire geometrico degli spazi dato dai filari di viti ha lasciato
il posto a prati che si distendono come drappi di velluto e a nastri
di argento che si srotolano a inseguirsi in morbidi riccioli in quel
verde. E quei nastri d'argento percorriamo con ritmo regolare e
disteso fino a che , passate le saline, proseguiamo verso Pomarance.
La strada sale e cambiano i colori: i verdi lasciano il posto ai
bruni e agli ocra di un paesaggio più brullo fino all'apoteosi della
dissacrazione sul limitar di Larderello e delle e delle sue centrali
geotermiche
I nastri d'argento delle strade sono sostituiti da labirinti di lame
d'acciaio che irretiscono lo sguardo, si accavallano, si intrecciano,
passano sotto e sopra di noi (non ho fumato: sono le tubature che
incanalano i soffioni boraciferi) siamo nella valle dell'inferno: una
sorta di set toscano di Blade Runner
Il toscano lo ritroviamo subito al classico bar di incrocio, nostra
prima sosta : scambi di impressioni, bicchier di vino, complimenti
allo scooterista che ha fatto dei numeri da pazzo per tenere il
ritmo, e chiacchiere varie.
Rimontiamo in sella e affrontiamo il tratto più impegnativo
sicuramente come fondo stradale : quello che ci porterà di nuovo a
Colle passando da Radicondoli e Casole d'Elsa. Ecco di nuovo i
cipressi e gli olivi con i colori del paesaggio più familiari: di
tanto in tanto occhieggiano vecchi casali e borghi antichi arroccati
su colline più irte: una sorta di Frittole (fine 1400 quasi 1500 cit.
Non ci resta che piangere )
Procediamo prudenti per il fondo sconnesso e comunque sporco di terra
e ghiaino.
E' arrivata l'ora della merenda: ci fermiamo a uno strepitoso bar
(anche questo su un incrocio) sosta come apoteosi del panino al
prosciutto tagliato a mano, della finocchiona, del pecorino di
generosi bicchieri di Chianti. L'indole a compagni di merenda ha la
meglio, partono lazzi e frizzi e soprattutto progetti per le prossime
gite. Mancano solo sei chilometri a Colle e quindi decidiamo di
salutarci lì. Io e Daniele attraversiamo di nuovo la campagna toscana
sulla Cassia e arriviamo a casa circondati da un tramonto che alterna
il rosa e viola su un cielo già indaco. Il castello di Santa Maria
Novella e in controluce su sfondo colorato il colle di Lucardo…ed
ecco la moto che rientra in garage, io e daniele ci guardiamo felici
il mio sguardo sfiora l'orologio….. ma porczozzzzz fra venti minuti
dovrò essere in teatro ……….. e come si dice show must go on….

voster mira

 

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