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La massetana

di Sandro Cattani (messaggio del 28/4/02)

Penso che la maggior parte dei toscani la conoscano: chi va da Siena verso
il golfo di Follonica sicuramente la conosce e la ama.


Il 25 Aprile tradisco il raduno dei TDMisti per andare al raduno dei
transalpisti a Siena:
1) per far dispetto al Gattostanco :-))))))
2) soprattutto per conoscere di persona il Francesco De Leo detto anche
Nonno Ciccio, dopo tanto tempo che ci si conosce solo via email
3) avrei voluto anche salutare l'amico Elio Mangraviti, ma a quanto pare lui
è arrivato dopo la mia partenza verso casa :-(


M'imbarco a Portoferraio per Piombino con una giornata da non crederci: una
luminosità da far male agli occhi, un mare liscio come l'olio costellato da
decine e decine di vele (una regata amatoriale???) e un caldo boia, peccato
che avevano appena lavato il ponte della nave e io mi siedo su una panca
ancora bagnata, così mi porto il culo fradicio fin quasi a Siena ;-)


A Piombino seguo le indicazioni per Follonica-Grosseto, stando ben attento a
non beccare gli svincoli della superstrada, che odio.
Una deviazione per lavori in corso mi porta in mezzo alle stradine della
campagna piombinese, uno spettacolo da ricordare, passando di fronte ai
casolari di vecchi poderi: quanto sole, colori e luce, peccato che mi baleni
in testa il pensiero "...boia ma qui ad Agosto si deve crepare di caldo...",
retaggio di uno spirito mai contento ;-)


Già da qualche km, anche nei pressi del porto, vedo viaggiare tante Vespe,
alcune molto cariche, alcune con targa straniera, scoprirò poi che a
Capoliveri, sull'isola, c'è un raduno internazionale, con gente che viene in
Vespa anche da Austria e Germania.....e noi che ci compriamo le
granturismo....


Spariscono, tra le deviazioni, le indicazioni per Follonica, ad una rotonda
mi vedo le indicazioni "Grosseto" in 2-3 direzioni diverse....rimango
invornito ;-) ......


Fortunatamente vedo sul ciglio della strada un'auto da cui scendono 3
splendide ragazze (pargolo-munite però) e sento nascere in me il bisogno
impellente di chiedere informazioni :-)))))
La bionda scesa dal posto di guida pare un attimo spaventata nel vedermi
avvicinare sulla moto bardato come Robocop e vestito di nero, ma si
tranquillizza subito appena le mie domande gli fanno capire che mi sono
perso come un pirla.
Purtroppo però nemmeno lei sa darmi indicazioni utili così, tra un saluto e
un sorriso (il pargolo aveva impellenti necessità) proseguo seguendo il mio
naso e....ci becco.
Raggiungo Follonica e lì trovo la svolta a destra verso Massa Marittima:
comincia lo spettacolo!
Questa strada l'avevo fatta altre volte, in stagioni più fredde e mi era
sembrata molto bella, ma stavolta è davvero incredibile!
Comincio a salire tra curve a largo raggio, raggio stretto, sali e scendi,
il ritmo aumenta tra colline con campi coltivati o boschetti incolti ma
tutto è in fiore, il verde è verdissimo e il giallo è giallissimo, in più
gli odori !!!!!
E' un caleidoscopio, una giostra, una ubriacatura di curve, colori,
staccate, profumi, luce , spazio, pieghe ed accellerate, ancora colori,
boschi,.....e non sto sognando!!!!!
Naturalmente la strada è ben farcita di moto di tutti i generi, dalla
tranquilla turistica alla supersportiva, che si stavano drogando come me con
tutto quel ben di Dio.
E naturalmente era periodicamente presidiata da barettini od osterie
circondate da moto e motociclisti.
Cmq non ho mai incontrato dei missili che mi mettessero in pericolo, forse
il panorama leniva i pruriti degli smanettoni più spinti ;-)
Non so dirvi quale sia il tratto più bello : la salita verso Massa è un
colossal hollywoodiano, con curve anche molto veloci e panorami a tutto
campo; poi si trova lo stretto in mezzo all'ombra di alberi e macchia; poi
di nuovo al sole; poi ancora la salita con tornanti verso le rosse terre del
senese, passando anche di fianco a tratti di collina scorticati, forse da
vecchie cave, rossi come i dolci di succo d'uva che facevano i nonni ( i
"sugali" , si diceva a Ferrara).
Ad un certo punto s'incontra (dopo Chiusdino/Palazzetto), in esatto
perpendicolo rispetto al senso di marcia, un brusco incrocio con la SS73, la
Siena-Roccastrada per intenderci, e si gira a sinistra verso
Sovicille-Siena.
Per un pò la strada è più tranquilla, la campagna più ordinata e rilassante,
finchè non si incontrano una veloce serie di tornanti in discesa, che senza
traffico si potrebbero fare tutti a pedane in terra.
Così ci si avvicina a Siena, si deve cominciare al rallentare passando tra
magnifici paesini in pietra e mattone, contornati dalle campagne collinose
per cui questa città è famosa in tutto il mondo.
Qui di posti da vedere, annusare, in cui abbuffarsi se ne possono trovare a
sfà.
E lo spettacolo storico e naturalistico ti porta fin dentro la città
torturata, nei suoi endemici labirintici percorsi, dal traffico sia locale
che turistico : ho girato Siena altre volte, trovando sempre i posti che
cercavo senza mai perdermi, pur non passando mai dalla stessa strada e senza
minimamente sapere dove cacchio ero.....
Raggiungo così destinazione andando a prendere l'amica Roby, salutando i
Marani e i Bonetti che quel giorno erano zingari come me, infine incontrando
gli amici transalpisti tra quali ho scoperto che l'Italia è piccolissima e
che.....vabbè ma questa è un'altra storia.


un lampeggio
Alessandro TDM+cane

 

 

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