BIOGRAFIA

LA BIOGRAFIA
DI UNO DEI PAPI
PIU' DISCUSSI: PIO IX

PROTAGONISTA
DEL PONTIFICATO
PIU' LUNGO DELLA STORIA.

AUTORE DEL SILLABO.
SOSTENITORE
DELL'INFALLIBILITA'
PAPALE IN MATERIA
DI FEDE E MORALE.
PERSONAGGIO CHIAVE
DELLE VICENDE
RISORGIMENTALI.

PROCLAMATO BEATO
DA GIOVANNI PAOLO II
(3 SETTEMBRE 2000)

di ROBERTO DE MATTEI

 

Introduzione


La nostra biografia di Pio IX comincia il 16 giugno 1846, giorno dell'elevazione di Giovanni Maria Mastai Ferretti al soglio pontificio.
Sui cinquantaquattro anni precedenti, molto può essere ed è stato scritto ma poco può essere trattenuto nella storia. Nella vita di Giovanni Maria Mastai Ferretti ciò che conta sono i trentadue anni di pontificato, il più lungo nella storia della Chiesa dopo quello di san Pietro.
Pontificato non solo lungo ma denso di avvenimenti, di lotte, di contrasti. Se è vero che nella storia della Chiesa non esistono Pontificati tranquilli, è certo che quello di Pio IX ha qualcosa che lo distingue tra tutti gli altri. Esso riassume lo scontro tra la Chiesa cattolica e la civiltà moderna sorta dalla Rivoluzione francese: uno scontro che, nei primi tre anni di pontificato di Pio IX, il triennio centrale dell'Ottocento esplode in tutta la sua drammaticità, costringendo il Papa neo - eletto a una difficile scelta, tra i princìpi e le istituzioni che egli incarna, e le idee del secolo, verso cui sente un'indubbia attrazione.
La scelta di Pio IX produrrà tra il Papato e la Rivoluzione uno "stappo" che è all'origine della "leggenda nera" destinata ad avvolgere il nome del Pontefice. Egli viene presentato come un "nemico dell'Italia" e contrapposto al quadrilatero dei Padri della patria: Vittorio Emanuele, Cavour, Garibaldi e Mazzini. In realtà Pio IX amò profondamente l'Italia e se, in un primo tempo, pensò che il pensiero politico di Gioberti potesse offrire un fondamento ideologico a questo sentimento, si rese ben presto conto del radicale equivoco del "neo - guelfismo". La rottura, avvenuta a Gaeta nel 1849, con Gioberti, Ventura e Rosmini, tre punti di riferimento del suo triennio filo - liberale, costituì un punto di non ritorno del suo pontificato. Pio IX comprese infatti la portata della posta in gioco, che andava ben al di là dell'unificazione della penisola e rimandava all'essenza del conflitto tra la Chiesa e il risorgimento italiano, e ne trasse le conseguenze.
Un grande filosofo scomparso, Augusto Del Noce, descrivendo l'itinerario intellettuale di questa "Rivoluzione italiana", ha mostrato l'esistenza di una linea culturale egemone in epoche storiche e forma politiche diverse quali il risorgimento, il fascismo, l'antifascismo repubblicano. L'elemento di continuità di questo filone culturale è costituito, secondo Del Noce, dall'idea che il processo storico non possa venir altrimenti compreso che come un'inarrestabile tendenza verso l'immanenza e la secolarizzazione, in ogni caso verso la definitiva eliminazione del soprannaturale e del trascendente della storia.
Dall'hegelismo di De Sanctis al neomarxismo gramsciano, tale linea di pensiero a condizionato non solo la riflessione filosofica, ma anche quella storica in Italia, per lo stretto nesso che l'immanentismo postula tra la storia e la filosofia, tra la praxis e la teoria che in essa si invera. In particolare, l'intera cultura italiana, dominata da quello che Del Noce a definito il "crocio-gramscismo" accademico, fu condizionata, fin dal suo inizio, dal problema delle origini e dello sviluppo del risorgimento e del suo rapporto, storico e ideologico, con la Rivoluzione francese.
Nella prospettiva immanentistica fino ad oggi dominante, la Rivoluzione francese è vista infatti come una tappa ineliminabile di un processo di secolarizzazione e di "autoliberazione" dell'umanità di cui Antonio Gramsci ha indicato le altre fasi salienti nel Rinascimento e nella Riforma, nella filosofia tedesca, nella economia classica inglese, nel liberalismo classico e nello storicismo che è alla base di tutta la concezione moderna della vita <<La filosofia della praxis - ha scritto Gramsci - è il coronamento do tutto questo movimento di riforma intellettuale e morale.(…) Corrisponde al nesso Riforma protestante + Rivoluzione francese >>.
La prospettiva di Pio IX può dirsi esattamente antitetica a quella gramsciana. Essa si presenta come una versione della storia e della società intimamente controrivoluzionaria secondo la quale il Rinascimento, il protestantesimo e la Rivoluzione francese costituiscono le tappe di un processo plurisecolare che si propone come fine la liquidazione della Civiltà cristiana e l'edificazione, sulle suo rovine, di una Repubblica universale, anarchica e ugualitaria.
A questo processo rivoluzionario, Pio IX contrappose non solo la sua testimonianza personale di fedeltà alla Chiesa, ma la coerenza di un'azione pubblica vasta e articolata. E' questa azione pubblica dopo l'elezione al pontificato, non la vita privata di Pio IX, a costituire l'oggetto del mio studio.
Pio IX venne definito come personalmente santo, ma politicamente sprovveduto. A questo clichè, fondato sulla separazione nell'uomo tra la dimensione privata; santa, e quella pubblica, peccaminosa, si ispira ancora oggi la storiografia più accreditata. Ma Pio IX non può essere scomposto: la politica in lui non si può scindere dalla religione, la vita privata da quella pubblica. Il suo pontificato è intimamente legato agli avvenimenti storici del suo tempo e di essi ci offre una profetica chiave di lettura.
La sua visione politica, non priva di ingenuità agli esordi del suo pontificato ,si fece via via più lucida, soprattutto dopo le "svolte" storiche del 1848 e del 1859. Questa visione politica presupponeva una grande teologia della storia, fondata sull'antagonismo morale delle due città destinate a lottare fino alla fine dei tempi: la Civitas Dei, incarnata dalla Chiesa cattolica, e la Civitas Diaboli, che nel secolo di Pio IX aveva assunto il ruolo di Rivoluzione italiana ed europea.
Pio IX comprese l'impossibilità di una conciliazione tra l'istituzione divina, a cui Gesù Cristo aveva affidato la missione di annunciare la Verità, e quelle forze rivoluzionarie, che si facevano portatrici di una radicale negazione della legge naturale e cristiana. Egli visse questo antagonismo come la scelta inconciliabile tra Cristo e Belial.
Pio IX fu oggetto, durante la vita e dopo la morte , di giudizi disparati, di sentimenti di amore e di ammirazione, e di attacchi passionali, di odio e di disprezzo. Nessuna figura storica degli ultimi due secoli può dirsi forse tanto discussa, ma allo stesso tempo tanto poco conosciuta dagli stessi ambienti cattolici.
Per fare conoscere Pio IX occorre discuterlo; discuterlo significa interpretarlo, dare un significalo alla sua vita pubblica sullo sfondo degli avvenimenti del suo tempo. Parlare di Pio IX significa dunque, necessariamente, interpretare attraverso la sua figura la storia dell'Ottocento.
Una biografia di Pio IX, oggi, non può che essere una lettura critica del suo pontificato. E' questo il fine del mio studio, la cui prima parte consiste in una ricostruzione storica del pontificato di Pio IX sul grande sfondo della lotta tra la Chiesa cattolica e le forse rivoluzionarie del XIX secolo; la seconda parte si sofferma sul suo magistero, culminato in tre atti supremi: la definizione del dogma del' Immacolata Concezione (1854), il Sillabo (1864) e il Concilio Vaticano I (1869-70).
Dei tre atti di Pio IX, quello che a dato luogo a maggiori polemiche è indubbiamente il Sillabo di cui pure con ammirevole coraggio non è mancato chi ha reso un pubblico elogio.
Il Sillabo appartiene ai documenti destinati a entrare nella storia per il loro carattere simbolico: sancisce l'antitesi tra la concezione cristiana della società e la visione relativista e secolarizzata che poi prese il sopravvento. In questo senso esso può essere considerato un documento profetico. Lo è nella misura in cui la Civiltà moderna, nata dalla Rivoluzione francese, scossa da intime e violente contraddizioni, attraversava oggi una terribile crisi. Le radici del naufragio della nostra epoca stanno nel secolo che l'ha preceduta e il Sillabo ce ne offre una lucida diagnosi su cui occorrerebbe meditare.
Il dogma dell'Immacolata Concezione costituisce la premessa teologica del Sillabo ed è a esso intimamente connesso. Il Concilio Vaticano I apporta la soluzione ai mali denunciati dal Sillabo, presentando il Papato romano come l'unica forza in grado di combattere e vincere la Rivoluzione e di promuovere la rinascita di un'autentica civiltà universale. Questi atti illuminano e giudicano il risorgimento italiano.
Gli eventi dell'ultimo triennio ripropongono, a distanza di centocinquant'anni, il Magistero e la teologia della storia di Pio IX. La sua figura, apparentemente sommersa dalle rovine del potere temporale del XIX secolo, grandeggia oggi sulle ben più vaste macerie della civiltà dal XX secolo che si chiude. La solenne beatificazione di Pio IX, il 3 settembre 2000, non celebra solo l'eroicità delle sue virtù, ma innesca inevitabilmente un'analisi retrospettiva del ruolo storico del suo pontificato. E se l'eroismo nella vita privata viene chiamato santità, quello nella vita pubblica si chiama grandezza.

Nota bibliografica

La bibliografia relativa a Pio IX è vastissima. Ci limitiamo qui a una nota bibliografica introduttiva seguita da un elenco delle sigle usate per indicare le fonti, i dizionari e le opere più frequentemente citate. Per gli altri libri e articoli citati si rimanda alle note.

Il punto di partenza per una ricognizione bibliografica su Pio IX è costituito dalla documentazione raccolta nei processi di beatificazione e di canonizzazione, soprattutto nella Positio super introductione causae e negli studi, editi e inediti, dei postulatori della causa di beatificazione di Pio IX. All'ultimo di questi, mons. Antonio Piolanti, teologo e studioso di primissimo piano, si deve la pubblicazione della rivista <<Pio IX>> che in venticinque anni di vita (1972-1997) ha offerto un prezioso apporto allo studio della figura e dell'opera del pontefice.
Strumento di lavoro indispensabile è l'imponente opera in tre volumi del padre gesuita Giacomo Martina, professore di storia ecclesiastica all'Università Gregoriana, Pio IX, pubblicata dalla Gregoriana tre il 1974 e il 1990. La corrente ideologica cui è vicino lo storico gesuita è però, paradossalmente, proprio quella condannata da Pio IX: il cattolicesimo liberale; l'appartenenza a questo filone di pensiero è anche il principale limite interpretativo dell'opera di Roger Aubert, Il Pontificato di Pio IX (2 voll., a cura dello stesso Martina, Sei, Torino 1970, 2° ed.), che ci offre un buon quadro generale della storia della Chiesa in Italia durante il pontificato pìano. Queste opere confermano come il punto più debole del pensiero cattolico del XX secolo sia proprio quello storiografico. Di fronte a una storiografia laica aggressiva, militante, documentata, gli studi cattolici hanno oscillato tra un'apologetica priva di basi scientifiche e spesso meramente sentimentale e studi di indubbio rigore critico, ma viziati da complesso ideologico, se non addirittura da adesione alle tesi di fondo della storiografia liberal-marxista.
Per ricostruire l'autentica fisionomia di Pio IX, occorre dunque ritornare alle opere classiche, a cominciare da quella che resta la sua migliore biografia, Pio e il suo pontificato (3 voll., Cracovia 1887, tr. it. 1908) di mons. Giovanni Sebastiano Pelczar, anch'egli gesuita, vescovo di Przemysl, professore di storia ecclesiastica e diritto canonico alla Università Jagellonica di Cracovia, autore di un lavoro che riesce ad unire il rigore della documentazione con la comprensione profonda del processo rivoluzionario dell'Ottocento.
L'opera di mons. Pelczar si colloca accanto a quella di un altro importante storico della Chiesa dimenticato, mons. Pietro Balan, autore della Continuazione alla storia univesale della Chiesa Cattolica dell'abate Rohrbacher dall'elezione al pontificato di Pio IX nel 1846 ai giorni nostri (3 voll., Torino 1884). Entrambi attribuiscono il giusto peso storico alle vicende dell'Ottocento a quell'azione delle società segrete riscoperta dalla più recente storiografia laica, ma ignorata da pressochè tutti gli studiosi cattolici.
Per quanto riguarda la ricostruzione dell'azione settaria, si consulteranno con profitto le opere di Jacques Crétinau-Joly, L'Eglise romaine en face de la Révolution (2 voll., Paris 1859) e del padre Nicholas Deschamps, Les Sociétés Secrétes et la Société, ou philosophie contemporaine (3 voll., Paris 1880, 2° ed.), di non facile reperimento nelle biblioteche.
Tra i diari, relativi soprattutto al triennio 1846-1848, insostituibili sono il settimo volume delle Memorie del principe di Metternich (VII voll., Paris 1883) e il Memorandum del conte Clemente Solaro della Margherita (Torino 1852). Sulla base di testimonianze dirette e di documenti di prima mano è basata la ricostruzione di Giuseppe Spada, Storia della rivoluzione di Roma e della restaurazione del governo pontificio dal 1° giugno 1846 al 15 luglio 1848 (3° voll., Firenze 1868-1869) e quella più sintetica del padre Giuseppe Boero, La Rivoluzione romana al giudizio degli imparziali (Firenze 1850), confermate nella sostanza dell'opera di Luigi Farina, in 4 volumi, Lo Stato romano dall'anno 1815 all'anno 1850 (Firenze 1853, 3° ed.).
Tra le biografie attualmente in commercio si consigliano in lingua italiana i tre volumi dedicati alla Vita di Pio IX di mons. Alberto Polverari (Roma 1986-1988) e in lingua francese di Pie IX. Le Pape des tempetes (Paris 1999) di Ivan Gobry e Pie IX, Pape moderne (Paris 1995) di Yves Chiron.
Per quanto riguarda le fonti, esse sono reperibili in lingua italiana nel secondo volume dell'Enchiridion delle encicliche, pubblicato in edizione bilingue dalle Edizioni Dehoniane di Bologna, Gregorio XVI, Pio IX (1831-1878), e nel quarto volume di Tutte le encicliche e i principali documenti pontifici emanati dal 1740, curato da Ugo Bellocchi, Pio IX (1846-1878), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1995, nonché negli importanti volumi di mons. Pasquale De Francisci che raccolgono i Discorsi del Sommo Pontefice Pio IX tenuti dopo la presa di Roma.

-- this site was developed by theOthers. email the webmaster --