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di Ilaria Gandolfi
La croce ha sempre interessato la teologia e l’arte. Nella fede cristiana infatti essa un momento importante, così come lo è nell’esperienza umana di ciascuno. Infatti sul crocifisso si basa la rivelazione trinitaria del Dio cristiano, e se guardiamo la croce solo come morte essa tocca l’esperienza di ogni uomo. Ma può piacere la croce? Può forse parlare agli uomini un Dio crocifisso?E’ da queste domande che ha origine questa ricerca, che vorrebbe essere un approfondimento del rapporto che da sempre intercorre tra la teologia e l’arte.
La teologia infatti lungo i secoli si è servita dell’espressione iconografica per comunicare agli uomini il mistero divino e guardando il Crocifisso è possibile capire quale idea di Dio e dell’uomo vi è alle spalle. Questo lavoro nasce anche dalla convinzione che un Dio che si incarna e viene in mezzo agli uomini, può essere rappresentato e quindi è possibile fare una “teologia per immagini”. Ogni figura, ogni quadro, ogni disegno, infatti non è solo la traduzione figurata di un concetto o di una parola, ma è la comunicazione di un pensiero che supera i limiti del tempo storico. Ciò vale anche per la raffigurazione dell’immagine divina e dei Misteri della fede cristiana.La ricerca è concepita a partire da una analisi delle caratteristiche della teologia della croce a livello sistematico e storico, per passare successivamente a un esame delle raffigurazioni iconografiche del crocifisso nella storia. Infine nel terzo capitolo è proposta la lettura di alcune opere d’arte che nel corso dei secoli hanno raffigurato questo soggetto. Questa ricerca è nata anche per poter dare a chi trasmette i contenuti teologici nell’insegnamento e nella catechesi un aiuto a livello didattico e di interpretazione delle immagini del Crocifisso. La scelta proprio del momento della passione di Gesù è data dall’importanza di questo mistero nella fede cristiana. |
