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scuola e Irc

La croce nell'arte scuola e Irc

la scuola media
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la didattica

INTRODUZIONE

In queste pagine trovate una tesi sull'insegnamento della religione nella scuola. E' datata primi anni '90 (perciò è già del secolo scorso), ma la ritengo in alcuni punti ancora attuale.

In questi anni che seguono l'applicazione della normativa neoconcordataria nelle scuole, abbiamo assistito all'apparire di critiche sempre più emergenti, riguardo all'insegnamento della religione (Ir), tendenti a squalificarne o a ridurne la portata innovativa. 

E' innegabile che alla base di ciò stanno le delusioni di coloro che avevano sperato, con l'attuazione di una nuova normativa, in una trasformazione radicale (e non sempre positiva) dell'insegnamento in questione.

 Le diverse opinioni hanno in comune l'aspetto di essere rimaste attestate alle posizioni pre-Intesa e, in qualche modo, di non accettare la logica neoconcordataria che pone l'insegnamento della religione nelle finalità della scuola con specifici contenuti confessionali, propri della religione cattolica .

Inoltre, riguardo all'insegnamento della religione cattolica (Irc) come disciplina scolastica, per quanto se ne sia discusso approfonditamente a livello di ricerca epistemologica, pensiamo sia indispensabile saperla poi realizzare concretamente, attraverso una maggiore identità professionale degli stessi insegnanti di religione.

La presente ricerca risponde perciò a delle personali esigenze di maggiore professionalizzazione, per un servizio alla scuola e agli alunni più corretto e più rispondente alle prospettive neoconcordatarie. 

Alla base della presente tesi c'è quindi il tentativo di porre in atto una "sperimentazione pratica", attraverso una unità didattica (Ud), che mostri una avvenuta disciplinarizzazione dell'insegnamento in questione.

I presupposti su cui ci si basa derivano essenzialmente dalla logica neoconcordataria e consistono nell'accettarne i limiti (ma anche le ricchezze) per inserire un insegnamento con contenuti confessionali nelle finalità di una scuola di tutti e di per sé "laica", senza stravolgere né la natura dell'insegnamento, né la stessa scuola. 

E' questa una "scommessa" che deriva dal prendere sul serio sia il nuovo Concordato, sia la Costituzione italiana e la scuola che da essa si profila.
I vincoli a cui l'Irc deve sottostare, e che forniscono la cornice in cui collocare qualsiasi attività didattica, sono dunque: le finalità della scuola (nel nostro caso della scuola media inferiore) e la natura della disciplina Irc definita dal nuovo accordo concordatario.
Partendo da ciò si potrà poi individuare lo specifico aspetto didattico, inteso come ricerca di una metodologia coerente con le caratteristiche dei vincoli sopra citati.

La presente trattazione presenta dunque nei primi due capitoli la cornice in cui collocare oggi l'insegnamento della religione definito dal nuovo Concordato: la scuola media inferiore, così come si è venuta delineando soprattutto dalla Costituzione italiana fino ad oggi, con un taglio prettamente storico; la disciplina Irc vista come il risultato, da un lato di una lunga storia di rapporti tra lo stato italiano e la Chiesa , e dall'altro di una ricerca epistemologica sulla natura di tale insegnamento che porterà a differenziarlo sempre più dalla catechesi ecclesiale.
Il terzo capitolo risulta essere il nucleo centrale della tesi e consiste in una ricerca operativa, attuata in alcune classi di una scuola media della provincia di Bergamo, attraverso un modello innovativo quale la "didattica per concetti", per dimostrare la possibilità di realizzare, con contenuti confessionali, un insegnamento della religione nel pieno rispetto delle finalità della scuola.

 Il capitolo è così diviso in due parti: la prima presenta il modello didattico assunto, dal punto di vista teorico, la seconda -che risulta essere il nucleo centrale della trattazione- presenta il protocollo dell'unità didattica effettivamente realizzata in classe: il concetto di libertà. Il riuscire a scolarizzare un tipico concetto religioso quale quello analizzato, che è alla base dell'agire morale dell'uomo e del cristiano, sarà dunque la controprova della possibilità di attuare l'insegnamento confessionale della religione, previsto dagli Accordi del 1984, nel rispetto dei singoli alunni e perciò della scuola di tutti.

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Copyright © 2001 Anacleto Grasselli
Aggiornato il: 03 dicembre 2001