il sistema tonale
I due sistemi maggiormente usati, nell'improvvisazione jazzistica, sono il sistema tonale ed il sistema modale. Di quest'ultimo torneremo a parlare più avanti, mentre cercheremo subito di illustrare i presupposti fondamentali del sistema tonale.
L'improvvisazione basata sul sistema tonale si fonda sulla
utilizzazione delle scale musicali e sulla loro relazione
con gli accordi .
Le scale fondamentali del sistema tonale sono la scala maggiore e la scala minore, nelle
sue diverse forme: minore melodica e minore armonica.
Una scala musicale è il susseguirsi di intervalli tra
le note, ovvero di distanze tra suoni misurate in toni e semitoni.
La scala maggiore è, caratterizzata da questa serie di intervalli:
Oltre alla distanza tra le note - misurata, come detto, dagli
intervalli in toni e semitoni - che ci consente di costruire le scale a partire da
qualunque nota, è importante imparare a riconoscere la "relazione" tra le note
stesse.
Ad esempio, la nota SOL, nella scala di DO, corrisponde al V grado della stessa, mentre
nella scala di SOL, la nota DO corrisponde al IV grado.
Tenendo conto di questa relazione è possibile ricostruire il ciclo delle dodici scale più usate nel sistema tonale, disponendo idealmente le singole tonalità su di un cerchio nel quale le tonalità stesse si susseguono, in senso orario, a distanza di una quinta da quella che precede e di una quarta, da quella che segue.
questo sistema viene chiamato ciclo delle quinte.
Vediamo ora gli intervalli che
caratterizzano la scala minore armonica:
La scala minore armonica è basata su un succedersi di note distanziate tra loro secondo
questi intervalli: I (un tono), II (1/2 tono), III (un tono), IV (un tono), V (1/2 tono),
VI (un tono e mezzo), VII (1/2 tono), VIII.
suona la scala di Do minore armonica
La scala è un susseguirsi di note a distanza tra loro di toni e
semitoni, costruite in modo tale che il variare degli intervalli tra una nota e la
successiva determina una diversa tipologia di scala.
La scala maggiore, ad esempio, è basata su un succedersi di note distanziate tra loro da
un
La scala minore armonica è basata su un succedersi di note distanziate tra loro secondo questi intervalli: I (un tono), II (1/2 tono), III (un tono), IV (un tono), V (1/2 tono), VI (un tono e mezzo), VII (1/2 tono), VIII.
suona la scala di Do minore armonica
Gli accordi sono gruppi di note suonate contemporaneamente e disposte ad intervalli di terza l'una dall'altra: si costruiscono, infatti, sommando una serie di intervalli di terza su ogni nota (grado) di una scala:
Nel jazz moderno gli accordi sono formati da almeno quattro note
sovrapposte, mentre nel jazz più tradizionale si incontrano quasi sempre accordi formati
da sole tre note (triadi).
Gli accordi sono internazionalmente identificati mediante sigle
che servono a segnalare all'improvvisatore gli intervalli
tra le note che compongono l'accordo, a partire dalla prima nota che dà il nome
all'accordo: ad esempio DOm7 segnala che ci troviamo in presenza di un accordo di
DO in cui la terza è minore, la quinta (non enunciata) è giusta, la settima è minore.
Distanza dalla tonica | |||
SECONDA | DIMINUITA (mezzo tono) |
GIUSTA (un tono) |
AUMENTATA (un tono e mezzo) |
TERZA | MINORE (un tono e mezzo) |
MAGGIORE (due toni) |
- |
QUARTA | GIUSTA (due toni e mezzo) |
AUMENTATA (tre toni) |
- |
QUINTA | DIMINUITA (tre toni) |
GIUSTA (tre toni e mezzo) |
AUMENTATA (quattro toni) |
SESTA | MINORE (quattro toni) |
MAGGIORE (quattro toni e mezzo) |
- |
SETTIMA | DIMINUITA (quattro toni e mezzo) |
MINORE (cinque toni) |
MAGGIORE (cinque toni e mezzo) |