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Fabio Rizza
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Fantasia
op. 145
- I. Andantino
(Quiet and dreamy); Un poco più mosso e scorrevole; Tempo I; Sempre
mosso e festoso; Tempo I
- II. Vivacissimo
(leggero e volante)
Data
di composizione: 1950
Dedica: Andrés Segovia e Paquita Madriguera
Editore: Schott, London 1953
Organico: chitarra e pianoforte
Discografia:
- EVANGELOS BOUDONIS e NELLY SEMITECOLO (pf.), Guitar
and Piano, Motivo N.M. 1011
- MATS BERGSTRÖM e DONNA LEE (pf.), Mario Castelnuovo-Tedesco,
Proprius PRCD 9124
- TILMAN HOPPSTOCK e WERNER HOPPSTOCK (pf.), See,
we assemble - Tilman Hoppstock & Friends, Signum X71-00
- LEOPOLDO SARACINO e MASSIMO PALUMBO (pf.), Fantasie
del '900 per chitarra e pianoforte, Fonit Cetra NFCD 2029
- STEPHAN SCHMIDT e DANIELLE LAVAL (pf.), Mario Castelnuovo-Tedesco:
intégrale de l'œuvre pour musique de chambre et guitare, Valois
Auvidis V4789
- RAPHAELLA SMITS e JOS VAN IMMERSEL (pf.), (con David
Russell) M. Castelnuovo-Tedesco, Academix AX 850218
- ARTURO TALLINI e TIZIANA PIERMATTEI (pf.), Castelnuovo-Tedesco:
Guitar Chamber Works, Musikstrasse MC 2113.1
L'esplorazione
delle possibilità cameristiche offerte dalla chitarra prosegue ora con
un duo dedicato a Segovia e alla moglie Paquita Madriguera, buona pianista
che era stata allieva di Granados; si può dire che in questo caso Castelnuovo-Tedesco
si muova su un terreno già parzialmente esplorato perché, come abbiamo
visto, nel dicembre del 1938 l'autore ebbe modo di provare al pianoforte
insieme a Segovia il primo movimento del Concerto
n. 1. La sua abilità come pianista-compositore gli permette di
affidare al pianoforte una parte leggera ed evanescente tra le cui righe
si può intuire chiaramente la presenza di Debussy; inoltre alcuni elementi
della Fantasia hanno un carattere decisamente spagnolo (e non potrebbe
essere altrimenti, visti i dedicatari…) che fanno pensare a de Falla.
La Fantasia
Op. 145 per pianoforte e chitarra, dedicata ad Andrés Segovia ed
alla moglie Paquita, è senza dubbio una delle opere più riuscite tra
le numerose che l'autore dedicò al nostro strumento. Infatti la maestria
"artigianale" del compositore, che altrove risulta un po' artificiosa
e forzata, è qui usata in modo natu-rale e spontaneo, e si fonde con
un'invenzione melodica particolarmente gradevole. Troviamo qui, come
ad esempio nella Sonatina Op. 205
per flauto e chitarra, tecniche come l'imitazione, l'inversione del
tema, l'uso dello stesso materiale armonico o melodico in contesti dinamici
diversi, quindi con diverso effetto; ma soprattutto notiamo che ciascuno
dei due strumenti lavora "inter pares", avendo avuto cura il compositore
di disporre una continua ed equilibrata concertazione. L'opera si articola
in due movimenti: il primo, a sua volta diviso in varie sezioni senza
soluzione di continuità, da un'introduzione morbida e sognante (quiet
and dreamy), attraverso un episodio più fluido e modulante (un poco
più mosso e scorrevole), sfocia in un Più mosso e danzante di sapore
chiaramente iberico, molto ritmico e con effetti percussivi. Da qui
si ritorna all'episodio iniziale, con una piccola coda che ripropone
uno dei temi della sezione centrale. Il secondo movimento Vivacissimo,
leggero e volante, presenta le volatine tipiche di alcuni brani del
Platero y yo (ad es. La Primavera
o Golondrinas), con un agile trattamento degli strumenti che
si alternano e si scambiano continuamente i due temi principali. Musica
piacevole, quindi, in uno dei brani meglio strutturati di tutto il repertorio
per il duo, soprattutto per l'ammirevole equilibrio strumentale raggiunto.
L'unica obiezione scaturisce dal genere musicale, sicuramente "anacronistico",
ma questo è un problema relativo alla musica di Castelnuovo-Tedesco
"tout court" ed anche a molta altra musica per chitarra del '900. (1)
(1) EUGENIO
BECHERUCCI, "Chitarra e pianoforte. Breve storia della letteratura
del duo dall'Ottocento ai nostri giorni", seconda parte, il
Fronimo n. 72, luglio 1990, p. 22.
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